Fraentzel Celli Anna

Professioni: Educatrice, filantropa
Ambiti di produzione: Educazione popolare, igiene
Luoghi di attività: Germania, Lazio

Anna Fraentzel, nata a Berlino il 27 maggio 1878, crebbe con il desiderio di diventare medico come era tradizione familiare, ma all'improvvisa morte del padre dovette adattarsi a frequentare una scuola per infermiere; nel 1895 conobbe ad Amburgo Angelo Celli, in Germania per ragioni di studio; due anni dopo lo raggiunse a Roma per completare al suo seguito l'apprendistato negli ospedali e nei laboratori: Celli era allora impegnato con illustri colleghi nelle ricerche sulla malaria, che portarono alla scoperta del vettore di trasmissione dell'infezione all'uomo.

All'indomani del matrimonio con il Celli, Anna divenne la più preziosa collaboratrice del marito nella lotta antimalarica nella campagna romana. Per facilitare l'azione igienico sanitaria tra le arretrate popolazioni agricole Celli ritenne necessario creare oltre alle stazioni sanitarie anche dei corsi di alfabetizzazione di cui inizialmente si occupò la moglie con le socie della sezione romana dell'Unione femminile, di cui faceva parte anche Sibilla Aleramo. Nel 1907 per dare maggiore incisività all'azione educativa fu costituito per iniziativa di Giovanni Cena un apposito comitato composto oltre che dal promotore, dai coniugi Celli, da Sibilla Aleramo, Alessandro Marcucci, Duilio Cambellotti e pochi altri.

Nacquero così le Scuole per i contadini dell'Agro romano che in pochi anni si diffusero nell'Agro Pontino e in tutto il Lazio. La F. ne fu la presidente fino alla morte del marito avvenuta nel 1914, per riprendere, poi, l'attività in ambito sanitario. Sin dai primi anni di insediamento a Roma, si era infatti occupata di formare il personale femminile infermieristico presso varie istituzioni ospedaliere.

In occasione del terremoto in Abruzzo del 1915 e durante la Grande guerra la F. partecipò ad alcune iniziative assistenziali promosse dalle Scuole per i contadini, poi si occupò delle colonie antimalariche per i bambini, organizzando per conto della Croce rossa un servizio di cura e profilassi per mezzo delle «infermiere visitatrici» prima nelle campagne del Lazio poi nella tenuta reale di San Rossore.

Nel 1921 il comitato romano per l'assistenza antimalarica creò ambulatori in tutta la regione affidandole l'incarico di ispettrice del personale ausiliario e il compito di formare le «infermiere profilassatrici» presso la scuola di Malariologia di Nettuno. Dal 1925 la sua attività si estese nelle zone più infette delle Maremme, collaborando con varie istituzioni impegnate in questo campo.

Oltre a una nutrita serie di saggi apparsi su svariate riviste («Vita femminile italiana», «Nuova antologia», «Rivista pedagogica» e altre), Anna curò gli scritti di suo marito, integrando la voce sulla malaria, che venne pubblicata nel 1934 sul Trattato italiano di Igiene e completò il vastissimo materiale raccolto da Celli su La storia della malaria nell'Agro romano, permettendone la pubblicazione.

Durante la seconda guerra mondiale si ritirò nella sua casa di Frascati continuando ad aggiornarsi e a scrivere; quando si ammalò, avendo bisogno di continua assistenza, divenne ospite di un pensionato dove morì il 28 settembre 1958.

[Giovanna Alatri]

Fonti e bibliografia: carte e documenti relativi alla F. sono conservati in Sezione e Museo della storia della medicina, Dipartimento di Medicina sperimentale e Patologia, Università «La Sapienza», Roma, fondo Malariologico, carte Giovan Battista Grassi e in Museo storico della Didattica «M. Laeng», Università degli Studi Roma Tre, Roma, fondo Scuole per i contadini dell'Agro romano e delle paludi Pontine.

G. Alatri, Dal Chinino all'Alfabeto. Igiene, istruzione e bonifiche nella Campagna Romana, Roma, Palombi, 2000, pp. 33-36; Ead., Anna Fraentzel Celli (1878-1958), in «Parassitologia», 1998, n. 4, pp. 377-421.