Foà Pio

Professioni: Medico, professore universitario, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Cultura ebraica, igiene, educazione fisica, educazione popolare, educazione sessuale, massoneria
Luoghi di attività: Lombardia, Piemonte

Pio Foà nacque a Sabbioneta (Mantova) il 26 gennaio 1848. Studente liceale a Milano, nel 1866, appena diciottenne, partecipò come volontario al seguito di Garibaldi alla battaglia di Bezzecca. Nel 1872 conseguì la laurea in Medicina all'università di Pavia e intraprese la carriera scientifica nel campo dell'anatomia patologica sotto la guida di Giulio Bizzozero, Moritz Schiff e Cesare Lombroso. Dopo qualche anno di incarico (dal 1875 a Modena), divenne ordinario nel 1881.

Tre anni più tardi fu chiamato sulla cattedra di Anatomia patologica dell'università di Torino, che resse fino alla conclusione della sua attività accademica. Tenne anche l'incarico di Batteriologia (1888-1906), svolgendo importanti ricerche nel settore della microbiologia e della medicina sociale (prevenzione della tubercolosi, malattie sessuali ecc.). Fece parte del Consiglio superiore della P.I. (1891-1895 e 1900-1904).

Accanto all'attività accademica e di ricerca scientifica, rilevante fu il suo coinvolgimento politico e educativo secondo uno stile di impegno civile proprio della comunità ebraica. Fu consigliere comunale di Torino dal 1909 al 1920 e assessore all'Igiene; nel 1908 venne nominato senatore. In quella sede e come presidente della Federazione italiana delle opere antitubercolari si interessò dei temi sociali a carattere sanitario, in specie la profilassi e cura della tubercolosi.

Nel novembre 1900, insieme a altri esponenti della massoneria torinese (sodalizio di cui fu parte), diede vita all'Università popolare di Torino. Fu altresì sensibile alle tematiche educative dei giovani con particolare attenzione al problema dell'educazione sessuale e alla salute, attraverso conferenze e scritti (Problemi di pedagogia sessuale, 1909; L'igiene fisica e morale dei giovani, 1910; Igiene sessuale, 1914).

Come presidente dell'Istituto di Magistero per l'educazione fisica, nel 1913 partecipò al congresso della Federazione nazionale insegnanti scuola media per perorare l'importanza dell'educazione fisica nelle scuole e, sempre nello stesso anno, accettò l'invito di Filippo Turati ad assumere la presidenza dell'Unione dell'educazione popolare. Nel 1917 fu relatore al Senato del progetto di legge di riforma dell'istruzione magistrale e, in seguito, appoggiò la politica scolastica del ministro Benedetto Croce. Il F. morì a Torino il 6 ottobre 1923.

[Redi Sante Di Pol]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione Generale Istruzione Superiore, Fascicolo personale insegnante (1900-1940), II versamento, I serie, b. 61.

DBI, vol. XLVIII, pp. 396-398.

M.G. Rosada, Le Università popolari, Roma, Editori Riuniti, 1975, pp. 69 ss.; T. Detti, Stato, guerra e tubercolosi, in Storia d'Italia. Annali, VII, Torino, Einaudi, 1984, pp. 877-951; M. Novarino, Fratellanza e solidarietà. Massoneria e associazionismo laico in Piemonte dal Risorgimento all'avvento del fascismo, Torino, Sottosopra, 2008, pp. 210-212, 220-221 e 277.