Fabriani Severino

Professioni: Sacerdote, educatore
Ambiti di produzione: Educazione femminile, educazione popolare, pedagogia speciale
Luoghi di attività: Emilia Romagna

Severino Fabriani nacque a Spilamberto (Modena) il 7 gennaio 1792. Entrato nel seminario di Modena nell'autunno del 1806, Severino vi rimase anche dopo aver completato gli studi teologici e aver ricevuto, nel dicembre 1814, l'ordinazione sacerdotale. Dal 1813 al 1822, infatti, ricoprì l'incarico di professore di Fisica e Storia naturale nelle scuole interne del ciclo filosofico.

Nel 1815, il suo direttore spirituale don Luigi Reggianini diede vita alla Società di S. Ignazio e di S. Francesco Saverio, il cui scopo era quello di fornire l'istruzione cristiana ai fanciulli e ai ragazzi delle classi più povere. Il F. fu nominato, nell'aprile 1817, direttore del «Catechismo dei poveri», la principale tra le opere promosse dal sodalizio modenese.

Nello stesso anno, i responsabili della Società di S. Ignazio e di S. Francesco Saverio decisero di dar vita alle cosiddette Scuole di carità per l'istruzione civile e religiosa delle fanciulle povere. Pur essendo tra i principali artefici della fondazione a Modena delle Scuole di carità, il F. non assunse incarichi e responsabilità all'interno della nuova istituzione. Tra il 1817 e il 1822, infatti, preferì dedicarsi interamente agli studi scientifici e all'insegnamento in seminario e dal 1822 divenne collaboratore delle «Memorie di religione, morale e letteratura», il battagliero periodico d'intonazione controrivoluzionaria e ultramontana.

Nel 1822 nelle Scuole di carità fu accolta una fanciulla sordomuta, alla quale, l'anno successivo, se n'erano aggiunte altre due. La necessità di assicurare a tali soggetti un'adeguata formazione spinse il Reggianini, direttore delle scuole, a richiedere la collaborazione del F., che accettò di divenirne istitutore. Da questo momento il F. si dedicò a un'intensa attività di studio e all'avvio di contatti con i principali centri e istituti per sordomuti esistenti nei vari stati della penisola e in Francia. In particolare si applicò allo studio delle cause della sordità, delle tecniche e dei metodi per l'insegnamento del linguaggio ai soggetti affetti da tale disturbo, delle origini e degli sviluppi delle diverse iniziative ed esperienze di recupero e istruzione dei sordomuti.

Dopo la soppressione delle Scuole di carità (1828) il duca di Modena Francesco IV stabilì di mantenere in vita la scuola delle sordomute, trasformandola in un vero e proprio Istituto posto alle dirette dipendenze del governo ducale. Il F. fu nominato direttore dello stabilimento che, al momento della fondazione, nell'estate del 1828, poteva contare su tre maestre e tredici fanciulle sordomute. Di qui in poi le principali cure del F. si rivolsero a perfezionare il metodo d'istruzione fino ad allora praticato, compresa la messa a punto di un nuovo metodo di insegnamento della grammatica adatto ai soggetti sordomuti.

Le Lettere logiche dell'abate Severino Fabriani al prof. Marc'Antonio Parenti sopra la grammatica italiana pe' sordo-muti, pubblicate a partire dal 1837 e rimaste incompiute per la sopravvenuta morte dell'autore, furono poi raccolte in volume (1857) e rappresentano la summa delle ricerche e degli studi avviati su questo versante dal sacerdote modenese.

Fin dagli anni '30 il F. si era intimamente persuaso della necessità di affidare l'educazione delle fanciulle sordomute a un istituto religioso. Tale persuasione si colloca alla base della fondazione dell'Istituto delle Figlie della Provvidenza per l'educazione delle sordomute (1843). Anche dopo la sua morte, avvenuta a Modena il 27 agosto 1849, e fino ai nostri giorni, le Figlie della Provvidenza hanno continuato l'opera del fondatore, caratterizzandosi per l'elevata specializzazione del loro impegno nel settore dell'educazione speciale dei sordi.

[Roberto Sani]

Fonti e bibliografia: la documentazione sul F. è conservata presso l'Archivio dell'Istituto delle Figlie della Provvidenza, Modena, nell'Archivio arcivescovile di Modena e nell'Archivio del seminario metropolitano, Modena; R. Sani, P.P. Saladini, Un ecclesiastico ed educatore nella Modena della Restaurazione. Severino Fabriani (1792-1849). Biografia e carteggi, Roma, Città nuova, 2001.

DIP, vol. III, cc. 1376-1377; EC, vol. V, pp. 946-947; EP, vol. III, cc. 4723-4726.

(T. Pendola), Elogio del Prof. Severino Fabriani, Siena, Tip. dell'Istituto sordo-muti, 1849; B. Soli, Severino Fabriani e il suo tempo, Modena, Tip. G. Feraguti e C., 1928; Severino Fabriani nel bicentenario della nascita: il suo tempo e l'educazione dei sordomuti, Modena, Istituto Figlie della Provvidenza - Accademia nazionale di Scienze, Lettere e Arti, 1994; R. Sani (ed.), L'educazione dei sordomuti nell'Italia dell'800. Istituzioni, metodi, proposte formative, Torino, SEI, 2007, pp. 381-444.