Anguissola Giana

Professioni: Scrittrice
Ambiti di produzione: Letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Emilia Romagna, Lombardia, Italia

Registrata con il nome di Giannina all'anagrafe di Travo (Piacenza) dove l'Anguissola nacque il 14 gennaio 1906, la futura scrittrice si fece sempre chiamare con il nome di derivazione dialettale Giana, a volte comparso da solo a firma delle sue collaborazioni sul «Corriere dei piccoli», o in altri casi mutato in Gianola, come nel caso degli articoli di moda pubblicati su «La Lettura». Il forte protagonismo e il trasformismo fanno infatti parte della personalità inafferrabile e inquieta di Giana Anguissola, romanziera per adulti per aspirazione e affermata narratrice per ragazzi per ispirazione.

Dopo gli studi magistrali compiuti nella scuola normale di Piacenza, coltivò con passione la creatività naturale che sin da ragazzina aveva saputo esprimere nel disegno e molto più nella scrittura, esordendo giovanissima con alcuni racconti pubblicati su «La Domenica del Corriere». Vennero poi le prime collaborazioni al «Correre dei piccoli», via via più assidue e durature da connotare la sua intera produzione per ragazzi tra il 1928 e il 1945 e da costituire la base di riferimento per le raccolte di quei testi in volume. Infatti Gli eredi del circo Alicante (1933), I Tre (1934), Chi sarà il nuovo re dei leprotti? (1935), Nel bosco (1935), La polizia indaga (1936), L'armadio misterioso e altre commedie (1937), Gli animali al principio del mondo (1939), Il carretto del mercante (1942) e i successivi Seguendo una lira (1953), Io e mio zio (1960) e La vetrina dell'orefice (1965) nascono come racconti sparsi o come romanzi a puntate sul celebre settimanale per ragazzi, poi rielaborati a distanza di tempo.

Accanto ai lavori per ragazzi (dove si possono cogliere molteplici suggestioni antroposofiche, frutto di una condivisione di percorsi culturali coltivati insieme al marito Rinaldo Küfferle, noto scrittore e traduttore russo), l'A. si dedicò anche alla letteratura adulta dove esordì nel 1931 con Il Romanzo di molta gente, opera che raccolse buoni consensi (vinse il prestigioso Premio Viareggio dello stesso anno) e che sembrò premessa di ulteriori affermazioni. La felice premessa non ebbe però seguito. Come mostra un carteggio con Arnoldo Mondadori, l'eccessiva ambizione e le pressioni editoriali si rivelarono di ostacolo alla libera e naturale espressione della scrittrice. Opere come Una ragazza (1935), Pensione Flora (1937), La giornata del diavolo (1939), I demoni vestono come noi (1955), Dinanzi a noi il cielo (1956) incontrarono qualche difficoltà editoriale prima di poter vedere la luce e una notevole messe di racconti rimane dispersa sui periodici (tra gli altri «La Lettura», «Il Regime fascista», «La Libertà», «Il Corriere lombardo» e le riviste femminili «Piccola» e «Amica»).

Solo dopo un cammino dai frutti di diseguale pregio, l'A. giunse nel secondo dopoguerra a dedicarsi in via preferenziale alla letteratura per l'infanzia, riuscendo in tale settore ad assecondare la proprie doti artistiche. La scrittura per vocazione porta con sé un impegno etico-educativo in difesa dei lettori che l'A. esprime in vari convegni nazionali di scrittori e illustratori e nei quali ella si sofferma sulla qualità estetico-educativa dei testi per ragazzi e sulla sinergia di intenti affinché la buona stampa sia promossa in modo virtuoso.

È da leggersi in questa direzione la critica mossa ai fumetti, da interpretare più che come un attacco indiscriminato verso la modernità della contaminazione tra codice verbale e iconico. E anzi, una lettura mai banale e scontata della modernità segna larga parte della produzione per ragazzi nella maturità della scrittrice. Le nuove potenzialità comunicative della televisione, il giornalismo come possibile via di affermazione lavorativa futura per le adolescenti, ma anche nuove emergenze relative all'emigrazione dal sud al nord del paese sono catturate dalla penna dell'A. e fermate in forma icastica e umoristica nella bellezza della parola.

Lungo tali sentieri nascono opere come Il diario di Giulietta (1954), frutto del copione scritto dall'A. per uno sceneggiato televisivo; Coda di cavallo (1959) felice sintesi di una società in evoluzione dove ragazze aspiranti ingegneri interagiscono con il mezzo televisivo e con quello della carta stampata; L'inviata specialissima (1959) e Violetta la timida (1963) dove la scrittura giornalistica è alla portata di giovani e intraprendenti adolescenti. Ma se l'ampia varietà di «musetti puliti» (Priscilla, 1958; La ragazza vestita d'oro, 1959; Io e mio zio, 1960; Alice, 1960; Marilù, 1961; Signorina, tu!, 1962; Daddi e Giogi, 1968) offre una rappresentazione acuta sui cambiamenti generazionali femminili in atto già prima del '68, con uno sguardo alla concretezza e uno al sogno e comunque senza strappi con la tradizione, non mancano attenzioni verso altri cambiamenti sociali del secondo dopoguerra come quello dell'emigrazione colto in Sciuscià (1952) e in Il signor Serafino (1957), mentre in Lolli (1962) l'attenzione è già proiettata verso il futuro e le false certezze sulle quali si reggono le convinzioni autocentrate dell'uomo contemporaneo dinanzi a un extraterrestre.

La dimensione del relativo e dell'incompiuto sono appartenute a questa scrittrice complessa e inafferrabile fino al termine dei suoi giorni quando, prima di spegnersi a Milano, il 13 febbraio 1966, ha consegnato nelle mani dell'amica editrice Giancarla Mursia il manoscritto non ultimato Aniceto o la bocca della verità che sarebbe stato portato a termine dalla stessa Mursia e pubblicato nel 1972.

[Sabrina Fava]

Fonti e bibliografia: Fondazione «A. e A. Mondadori», Milano, fondo Arnoldo Mondadori; Biblioteca estense, Modena; fondo editoriale Formìggini; Biblioteca comunale di Pieve di Soligo (Treviso), fondo Emilia Salvioni.

DBDL, p. 58; EP, vol. I, cc. 635-637.

G. Tartarini, M. Grilli, (ed.) Giana Anguissola. Violetta, Giulietta, Marilù Priscilla e le altre, Bologna, Centro di documentazione delle donne, s.d.; B. Solinas Donghi, Viaggio intorno a Giana Anguissola, in «LG Argomenti», 1986 n. 5-6, pp. 4-16; pp. 5-18; P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l'infanzia, Roma-Bari, Laterza, 1995, pp. 261-262; B. Solinas Donghi, Approccio personale a Giana Anguissola, in «LG Argomenti», 2006, n. 1, pp. 50-56; M. Milani, Ricordi di un incontro, ivi, p. 57; S. Fava, Dal «Corriere dei piccoli» Giana Anguissola scrittrice per ragazzi, Milano, Vita e pensiero, 2009.