D'Ovidio Enrico

Professioni: Professore universitario, uomo politico
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, matematica
Luoghi di attività: Molise, Piemonte

Enrico D'Ovidio nacque a Campobasso il 14 agosto 1843. Studiò a Napoli presso la scuola privata di Achille Sannia e frequentò inoltre i corsi universitari di Giuseppe Battaglini, Fortunato Padula ed Emanuele Fergola. Nel 1869, quando già insegnava alla Scuola di marina e al liceo «Umberto» di Napoli, ricevette la laurea honoris causa. Nel 1872 ottenne per concorso la cattedra di Algebra e Geometria analitica all'università di Torino. Fu preside della facoltà di Scienze e rettore dell'ateneo subalpino (1880-1885); in seguito divenne direttore del Politecnico di Torino. Nel 1905 fu nominato senatore del Regno. Tra i suoi allievi e assistenti vi furono Giuseppe Peano, Corrado Segre, Guido Castelnuovo e Francesco Severi.

I maggiori contributi scientifici del D'O. riguardano le metriche, le figure dello spazio rigato e la teoria delle forme algebriche. Aprì la strada alla scuola di geometria algebrica di Segre che raggiunse posizioni di altissimo prestigio in Europa.

Personalità dai molteplici interessi il D'O. fu inoltre autore di alcuni lavori che sono patrimonio della storia dell'insegnamento della matematica in Italia. In particolare compilò insieme ad Achille Sannia un manuale di geometria (Elementi di geometria, 1869) che ebbe ampia diffusione (se ne contano almeno 14 edizioni). Tale opera riflette per stile e contenuti la passione per la geometria e la dedizione all'insegnamento tipici della vecchia scuola sintetica napoletana, scuola che aveva molto influito sull'insegnamento della disciplina nella Napoli preunitaria e oggetto di accese polemiche.

Nel 1882 fu chiamato a far parte del Consiglio superiore della P.I. Partecipò attivamente alla vita della «Mathesis», l'organizzazione degli insegnanti di matematica e fisica delle scuole superiori di cui presiedette il congresso generale dell'associazione tenutosi a Torino nel settembre 1898. Collocato a riposo nel 1918, il D'O. morì nel capoluogo piemontese il 21 marzo 1933.

[Giovanni Ferraro]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione Generale Istruzione Superiore, Fascicolo personale insegnante (1900-1940), II versamento, I serie, b. 54 e II serie, b. 53.

G. Fano, Prof. Enrico d'Ovidio, in «Annuario della Reale Università di Torino», a.a. 1932-1933, pp. 443-449; C. Somigliana, Commemorazione di Enrico D'Ovidio, in «Atti della Reale Accademia delle Scienze di Torino: Classe di scienze fisiche matematiche e naturali», 1933-1934, pp. 119-127; L. Giacardi, I manuali per l'insegnamento della geometria elementare in Italia tra Otto e Novecento, in TESEO, pp. XCVII-CXXIII; A. Guerraggio, P. Nastasi, Matematica in camicia nera. Il regime e gli scienziati, Milano, Mondadori, 2005, pp. 8 e 244; C. De Lisio, Giulio Pittarelli e i matematici molisani dell'Ottocento, Ferrazzano, Edizioni Enne, 2006, pp. 169-174; G. Ferraro, Manuali di geometria elementare nella Napoli preunitaria (1806-1860), in «History of Education Ï Children's Literature», 2008, n. 2, pp. 103-139.