Dentice Di Frasso Sofia

Professioni: Educatrice, filantropa
Ambiti di produzione: Pedagogia
Luoghi di attività: Campania, Austria, Svizzera

Sofia Dentice di Frasso nacque a Napoli il 10 gennaio 1889, da Luigi, senatore del Regno, e Emilia Thurn-Valsassina, dama di palazzo della regina. A vent'anni sposò il quarantenne conte Friederich-Karl Schònborn Buchein, magnat, ovvero membro della Camera Alta ungherese, da cui ebbe quattro figli.

Dopo la Grande guerra, Sofia, rientrata a Vienna, si separò dal marito. Fu allora che conobbe Rudolf Steiner, fondatore e animatore della Società antroposofica universale. Un incontro fondamentale per la sua vita: colpita dalle idee di Steiner, ne divenne una delle più appassionate adepte, ma soprattutto fu la presidente della Società antroposofica italiana per ben quarantasette anni, coadiuvata da Dora Baker, sua preziosa collaboratrice.

Lasciata Vienna, si trasferì a Dornach, nei pressi di Basilea, dove Steiner aveva fondato un centro spirituale, il Goetheanum, un «edificio vivente». Lì si professavano diverse discipline dall'arte all'agricoltura, dalla medicina alla fisica, dalla teologia alla drammaturgia, e si tenevano i seminari indetti da Steiner seguiti da un foltissimo pubblico proveniente da tutta Europa. Al Goetheanum Sofia visse con grande serenità con uno stile di vita estremamente libero, senza le regole e convenzioni che caratterizzavano la società del tempo.

Sofia viaggiò spesso per organizzare o tenere convegni, per fondare Società teosofiche, per seguire Rudolf Steiner o Annie Besant, almeno fino a quando durò la collaborazione tra la protettrice della cultura «al femminile» e il padre dell'antroposofia. Alla morte dello Steiner, nel 1925, la sua attività di apostolato si intensificò. Durante la seconda guerra mondiale, Sofia visse al riparo del Goetheanum. Furono comunque anni difficili anche per lei e la sua salute ne risentì. Con gli anni le sue condizioni fisiche peggiorarono ulteriormente e non più autosufficiente, morì a Klagenfurt il 5 agosto del 1968.

[Rosaria Capobianco]

Bibliografia: E. Roccella, L. Scaraffia (edd.), Italiane. Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale, Roma, Dipartimento per le pari opportunità, 2003, vol. I, pp. 64-66.