Delfico Melchiorre

Professioni: Uomo politico
Ambiti di produzione: Massoneria, politica scolastica
Luoghi di attività: Abruzzo, Campania

Melchiorre Delfico nacque il 1° agosto del 1744 a Leognano (Teramo). Rimasto presto orfano di madre, fu affidato per la prima educazione a ecclesiastici, poi si trasferì a Napoli insieme ai fratelli ove fu allievo di Antonio Genovesi. Conseguita la laurea in Giurisprudenza, fu autore di svariate memorie improntate al giurisdizionalismo anticurialista. Tornato a Teramo, si spogliò dell'abito clericale e diede alle stampe il Saggio filosofico sul matrimonio (1774), di segno nettamente illuminista, finito all'Indice nel 1776.

Lasciata nuovamente Teramo per Napoli, qui il D. rinsaldò i legami con le personalità politiche più in vista della capitale e ottenne la nomina ad assessore militare della provincia e, in seguito, l'incarico presso il Supremo consiglio delle finanze. Si avvicinò nel frattempo ai circoli massonici napoletani, al cui interno gravitavano personalità come, ad esempio, Gaetano Filangieri. In questi anni (1780-1788) associò agli incarichi pubblici analisi economiche nell'ottica di adeguate riforme in ambito agrario e fondiario del territorio del basso Abruzzo.

Dopo una breve parentesi trascorsa a Pavia, il D., nel 1789, tornò a Teramo ove assunse un ruolo di primo piano durante il triennio giacobino quando assunse la presidenza della Municipalità locale (1798), fino a giungere nel 1799 alla nomina di membro del governo provvisorio della Repubblica partenopea, nell'ambito del comitato delle Finanze.

Caduta la Repubblica, anche per il D. si aprì il periodo dell'esilio, che scelse di trascorrere presso la Repubblica di S. Marino (1799-1806). Furono questi anni di intensa attività intellettuale, nel corso dei quali il D. lavorò a diverse opere tra le quali emergono le Memorie storiche della Repubblica di San Marino (1804).

Nel 1806, nominato re di Napoli Giuseppe Bonaparte, il D. fu chiamato a far parte del Consiglio di Stato. Fu in questa veste che il D. divenne un protagonista dei progetti di riforma scolastica messi in campo in quegli anni. Insieme a Bernardo Della Torre, Vincenzo Cuoco, Giuseppe Capecelatro e altri, infatti, prese parte ai lavori della commissione istituita il 27 gennaio 1809 per elaborare un progetto di riforma dell'istruzione nel Regno sul modello francese. Bocciato il primo progetto di riforma presentato dal Cuoco (10 ottobre 1809), fu approvato un secondo progetto illustrato in una relazione del D. (29 novembre 1811). Il piano riformatore prevedeva l'obbligo dell'istruzione primaria in tutto il Regno e l'organizzazione del sistema d'istruzione secondario e quello superiore conforme al modello francese.

Restaurato il governo borbonico nel 1815, il D. lasciò la vita politica, ma continuò a vivere a Napoli intensificando l'attività culturale anche attraverso la partecipazione agli incontri della Reale Accademia delle Scienze, della quale fu più volte eletto presidente e nella quale lesse relazioni e memorie, che costituiscono la parte più importante delle sue riflessioni filosofiche.

Nel 1820 fu chiamato al Parlamento napoletano ed eletto deputato per le province di Teramo e di Napoli. Poco dopo lasciò l'incarico per motivi di salute e, nel 1823, si stabilì definitivamente a Teramo, dove terminò i suoi giorni il 22 maggio 1835.

[Elisabetta Patrizi]

Fonti e bibliografia: i nuclei più consistenti delle carte del D. sono conservati presso l'AS, Teramo e la Biblioteca provinciale «M. Delfico»; altra documentazione nella Biblioteca governativa della Repubblica di S. Marino.

DBI, vol. XXXVI, pp. 527-539; EP, vol. II, cc. 3586-3589; R. Aurini, Dizionario biografico della gente d'Abruzzo, Teramo, Tip. Ars et Labor, vol. III, 1958, pp. 5-52.

G. De Filippis-Delfico, Della vita e delle opere di Melchiorre Delfico, Teramo, presso Ubaldo Angeletti, 1836; G. Nisio, Della istruzione pubblica e privata in Napoli dal 1806 al 1871, Napoli, Tip. Testa, 1871, pp. 10 e 33; F. Venturi, Riformatori napoletani, in Illuministi italiani, Milano-Napoli, Ricciardi, 1962, vol. VI, pp. 1161-1188; G. Broccolini, Il pensiero pedagogico di Melchiorre Delfico, Napoli, Esi, 1987; A. Broccoli, Educazione e politica nel Mezzogiorno d'Italia (1796-1860), Firenze, La Nuova Italia, 1987, p. 14.