Del Soldato Poggi Camilla

Professioni: Scrittrice, traduttrice
Ambiti di produzione: Letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Emilia Romagna, Lombardia, Italia

Conosciuta con il cognome del marito, Oreste Del Soldato, Camilla Poggi (questo il suo nome anagrafico) nacque a Reggio Emilia il 23 settembre 1862. Crebbe in un ambiente ricco di stimoli culturali: il padre, letterato e patriota, era Ulisse Poggi, amico di Ferdinando Martini, vicino alla cultura fiorentina del tempo, in specie a quella gravitante attorno al «Marzocco» degli Orvieto. Fu lui a orientare gli studi della figlia verso la letteratura italiana e straniera, con particolare attenzione verso quella inglese e a fare in modo che la ricchezza di relazioni familiari intessute durante l'infanzia ponesse le premesse per il successivo interesse di Camilla per la letteratura giovanile. Il padre stesso aveva collaborato a «Le Prime letture» e al «Giornale per i bambini», importanti periodici per ragazzi di quegli anni e probabili letture infantili di Camilla.

Oltre agli interessi letterari manifestò una propensione naturale per le arti figurative e venne preparata privatamente per accedere all'Accademia di Brera di Milano. Il progetto non andò tuttavia in porto a causa del trasferimento di Ulisse Poggi a Prato come rettore del collegio «Cicognini». Nel 1887 Camilla sposò Oreste dal quale ebbe cinque figli. Si dedicò all'impegno filantropico e alla scrittura solo con il trasferimento a Milano avvenuto nel 1907 per un dissesto economico e con i figli ormai cresciuti.

Nel 1908 fu introdotta negli ambienti dell'emancipazionismo femminile da Alessandrina Ravizza e, con sfumature diverse, da Alice Franchetti Hallgarten, vicina anche all'Unione per il bene fondata a Roma da Giulio Salvadori. In questa temperie culturale, Camilla iniziò a collaborare a periodici come «La Nostra rivista femminile» (diretta da Sofia Bisi Albini) e all'«Illustrazione femminile» e avviò per l'editore Cogliati la traduzione dall'inglese dell'enciclopedia per ragazzi di Arthur Mee uscita a fascicoli tra il 1908 e il 1925. La traduzione dell'enciclopedia permise alla scrittrice emiliana di familiarizzare con le tematiche educative, ma il tratto distintivo dell'opera fu la presenza dei limerick, filastrocche umoristiche e non sense ripensate dalla D.S. per la fruibilità in italiano. A ridosso della Grande guerra prese avvio anche una continuativa attività di scrittura rivolta ai ragazzi sia con il genere del romanzo realistico-sentimentale sia mediante la narrazione fantastica, ambito nel quale la D.S. espresse al meglio la propria vena umoristica.

Le memorie del merlo zoppo (1920) e La novella delle novelle ed altre fiabe (1926) si collocarono nel filone fiabesco dove emergeva uno stile bozzettistico fatto di passaggi rapidi d'azione e veloci pennellate descrittive, mentre Occhi ridenti (1923) e Libro per tutti i bambini grandi e piccini (1925), sperimentarono in forma poetica ironia e fantasia. Dopo il riuscito esordio autobiografico Mattina di vita (1914) incoraggiato da Ulrico Hoepli, più nutrita fu la produzione di romanzi per ragazze, specie negli anni '20 quando la D.S. subentrò ad Amelia Rosselli alla direzione della collana «Biblioteca delle giovani italiane». In essa comparvero infatti Le esperienze di Rosetta (1924), La casa di cristallo (1926), Il focolare (1926), Le idee di Serenella (1931) e L'unica via (1933), dove emergeva la centralità della famiglia quale modello educativo verso cui orientare la formazione delle giovani.

In quel medesimo torno di tempo la D.S. accolse l'invito di Giuseppe Fanciulli a collaborare al «Giornalino della domenica»: nel periodico si incontrano vari racconti da lei firmati con lo pseudonimo «La Nonna». Allo stesso Fanciulli e a Paola Carrara Lombroso si deve la sua introduzione nei circuiti editoriali torinesi di Paravia e SEI. Attraverso la mediazione ancora del Fanciulli la D.S. si avvicinò inoltre negli anni '30 all'editrice La Scuola di Brescia con cui pubblicò La voce degli alberi (1930) e il più riuscito La casa del cuccù (1935). La sua ultima produzione (Oggi e domani, 1932, Come Neri diventa Ranieri, 1936 e in Giovinezza in marcia, 1938) riflesse i diffusi sentimenti allineati all'ideologia fascista, perdendo alcuni di quei tratti di freschezza e di convincente ironia delle sue precedenti opere. La scrittrice si spense a Milano il 19 marzo 1940.

[Sabrina Fava]

Fonti e bibliografia: DBDL, pp. 892-893; EP, vol. II, cc. 3607-3608; T. Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei, Napoli, Rovito, 1922, p. 135. R. Carrarini, M. Giordano (edd.), Bibliografia dei periodici femminili lombardi. 1786-1945, Milano, Ed. Bibliografica, 1993, pp. 189-190 e 268-270;

V. Battistelli, La moderna letteratura per l'infanzia, Firenze, Vallecchi, 1925, pp. 163 e 179; G. Fanciulli, Camilla Del Soldato, in «Scuola italiana moderna», 1939-1940, n. 18, pp. 173-174; E. Janni, Cinque minuti d'intervallo, in «Gazzetta del popolo», 21 marzo 1940; O. Vicentini, Libri e ragazzi, Milano, Mondadori, 1940, p. 228; Ead., Scrittori per l'infanzia, Milano, Mondadori, 1953, pp. 144-153; L. Sacchetti, Storia della letteratura per ragazzi, Firenze, La Nuova Italia, 1968, p. 267; M. Bartolozzi Guaspari, Camilla del Soldato, Firenze, Le Monnier 1971; A. Bullock, (ed.), La famiglia Chaplin. Storia di un'epoca, Firenze, Olschki, 2000, vol. II, pp. 638-640, 649-650, 653 e 655; L. Pazzaglia (ed.), Editrice La Scuola 1904-2004. Catalogo storico, Brescia, La Scuola, 2004, pp. 142-144; P. Boero, C. De Luca (edd.), La letteratura per l'infanzia, Roma-Bari, Laterza, 2009, pp. 135-136.