De Foretti Jacopo

Professioni: Sacerdote, vescovo, educatore
Ambiti di produzione: Educazione femminile
Luoghi di attività: Veneto

Jacopo De Foretti nacque a Padova il 18 luglio 1783 dai conti Valerio ed Anna Camposampiero. Conseguita la laurea in utroque nel maggio 1806, con dispensa della S. Sede per difetto d'età, venne consacrato sacerdote.

La nobile educazione ricevuta e una naturale inclinazione alle opere di carità indussero Jacopo a dedicarsi presto ai più bisognosi. L'occasione per un più mirato impegno in tal senso venne nel 1813 quando, su invito del padre Giovanni Battista da Chiarano, accettò di impegnarsi nella riapertura di due storiche istituzioni patavine a favore delle giovani svantaggiate, forzatamente chiuse ad opera dei francesi.

Fin dal 1576, infatti, operava nella città del Santo un convento, sotto il nome di S. Maria del Soccorso, in cui erano accolte fanciulle bisognose di assistenza. Ad esso nel 1743 si era aggiunto il «Soccorsetto», sito in uno stabile vicino, destinato alle fanciulle di più tenera età. Le due strutture vennero chiuse rispettivamente nel 1811 e nel 1813 ed i loro beni furono fusi con quelli dell'Istituto «Zitelle Gasparini», sorto nel 1598 con finalità quasi simili.

Per opera del padre da Chiarano e del D.F. il Soccorso venne riaperto il 7 ottobre 1813, a pochi giorni dall'incameramento dei beni. La repentina morte del da Chiarano e la difficoltà nel reperire finanziatori complicarono la vita dell'opera e impegnarono il D.F. in un'affannosa ricerca di consensi e di sussidi che, in verità, non mancarono. Nel contempo il D.F. percorse una brillante carriera ecclesiastica: canonico della cattedrale nel 1825, pro vicario generale l'anno successivo e infine vicario generale della diocesi di Padova nel 1835.

Nel 1837 le fanciulle più giovani furono trasferite nell'ex monastero delle agostiniane, struttura che dal 1815 aveva ospitato una analoga iniziativa fondata da don Antonio Malucello (conservatorio di S. Caterina), ora spostata altrove. A presiedere le due sedi, che facevano capo a un'unica opera di carità, fu destinata Maddalena Franceschini, collaboratrice del D.F. fin dal 1826.

Al fine di assicurare fondamenta solide all'opera il sacerdote padovano volle fondare una famiglia religiosa cui affidare i pii conservatori. Dai padri minori conventuali del Santo ottenne di poter dare alla nascente congregazione la regola di S. Francesco e di aggregare le professande, come terziarie collegiali, all'ordine dei minori conventuali. Il 12 agosto 1840 la direttrice con altre sette allieve ricevette l'abito del terz'ordine di penitenza. L'anno successivo emisero i voti della loro professione e suor Maddalena fu nominata madre superiora della piccola comunità.

Nominato vescovo di Chioggia nel 1843, mons. D.F. continuò a seguire assiduamente l'andamento dell'opera, in particolare per quanto riguarda il suo ampliamento. Già a partire dal 1841, infatti, furono acquistate le prime case a ridosso della chiesa di S. Caterina. I lavori si conclusero soltanto nel 1853 e, nel maggio dell'anno successivo, il D.F. lasciava le vecchie case del Soccorso in via S. Francesco e trasportava l'istituzione nel nuovo locale di S. Caterina. Questa si univa in via definitiva al conservatorio così da formare i Pii conservatorii.

Il D.F. si spense in Padova il 25 aprile 1867, dopo una lunga vertenza con la civica amministrazione di Padova che rivendicava, sulla base di alcuni lasciti, diritti sull'opera. A reggere i Pii conservatori vennero chiamate nel 1911 le suore Terziarie elisabettiane, ordine fondato da Elisabetta Vendramini: si estinse in tal modo la fondazione delle terziarie collegiali del D.F.

[Fabio Targhetta]

Fonti e bibliografia: G. Toffanin jr., Cent'anni in una città (schedario padovano), Padova, Rebellato, 1973, p. 95.

Un'opera di redenzione. I Pii Conservatorii di S. Caterina, Soccorso e Gasparini in Padova, Padova, Tip. del Seminario, 1931; G. Bellini, Sacerdoti educati nel seminario di Padova distinti per virtù scienza posizione sociale, Padova, Gregoriana, 1951, p. 147; F. De Vivo, Le iniziative educative della chiesa a Padova, in L. Pazzaglia (Ed.), Chiesa e prospettive educative in Italia tra Restaurazione e Unificazione, Brescia, La Scuola, 1994, pp. 473-506.