D'Ayala Mariano

Professioni: Direttore
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, educazione collegiale, educazione militare, matematica, scienze
Luoghi di attività: Sicilia, Campania

Mariano D'Ayala nacque a Messina il 14 giugno 1808. Rimasto presto orfano di padre, fu avviato dalla madre alla vita militare, ottenendo l'iscrizione gratuita presso la scuola istituita per «l'educazione dei giovinetti figli di benemeriti ufficiali inabilitati a dargliela per difetto di mezzi opportuni», uscendone con il grado di alfiere nel 1828. Intraprese quindi alcuni viaggi in Italia e all'estero, stringendo importanti amicizie (tra gli altri Gaetano Costa e Francesco Ricciardi, Florestano Pepe e Carlo Troya).

Il 1° settembre 1836 fu nominato docente di Balistica e Geometria descrittiva nel collegio della «Nunziatella». Qui s'impegnò nella traduzione delle opere di fisica e di geometria analitica e descrittiva di Jean-Baptiste Biot e Charles-François-Antoine Leroy, ma i docenti dell'istituto respinsero le proposte del D'A., preferendogli i testi di Sylvestre-François Lacroix secondo una consolidata tradizione.

Partecipò, unico rappresentante del Meridione, ai lavori di preparazione al congresso degli scienziati italiani che si svolse a Pisa nel 1839 ove fu incaricato di seguire i lavori della sezione delle scienze fisiche e matematiche. Sposata nel 1840 Giulia Costa, il D'A. acquisì notorietà con il Dizionario militare francese-italiano e con Lezioni di artiglieria cui fece seguito il Disegno di una scuola per macchinisti e costruttori per l'artiglieria (1841).

Incaricato di missione in Calabria per compiere una visita a uno stabilimento metallurgico della Mongiana, si recò nei luoghi che videro Gioacchino Murat prigioniero e al ritorno dal suo viaggio pubblicò Un viaggio da Napoli a Pizzo, scritto che gli alienò le simpatie sovrane fino a decretarne l'allontanamento dal collegio militare. Nel frattempo l'organismo promotore dei congressi degli scienziati italiani, su proposta del botanico Michele Tenore caldeggiata da Gino Capponi, confermò il D'A. responsabile della sezione delle scienze fisiche e matematiche con il compito di redigere nuovi programmi per i corsi di studio.

Le relazioni strette dal D'A. con vari esponenti liberali, il coinvolgimento in attività segrete, infine la partecipazione all'assise degli scienziati italiani svoltasi a Napoli nel 1843, ebbero come conseguenza la reazione del regime borbonico che lo sottopose a nuove restrizioni. Rimesso in libertà, pubblicò nel 1845 Le letture del soldato italiano destinato alla formazione dei militari. L'inasprimento del clima politico, anteriore ai moti del 1848, colpì ancora il D'A. che fu rinchiuso nelle carceri di S. Maria Apparente.

Dopo la concessione della Costituzione, fu nominato ispettore degli asili infantili, incarico tuttavia di breve durata in seguito al colpo di mano di Ferdinando II del 15 maggio 1848 che decretò lo scioglimento del Parlamento. Durante il servizio prestato al ministero dell'Istruzione fu inviato come intendente nella provincia dell'Aquila. Qui pose termine, con un atto di autorità, alla lunga controversia tra la Compagnia di Gesù e il locale consiglio scolastico: perorando le ragioni di quest'ultimo, il D'A. riaprì il liceo regio.

Fu poi esule a Torino dal 1852 al 1860. Tornato a Napoli assunse il comando della Guardia nazionale. Il D'A. attese quindi a una nuova edizione del Saggio storico sulla rivoluzione di Napoli del 1799 di V. Cuoco (1861) e alla stesura di alcuni testi che ebbero una certa fortuna negli istituti militari: Degli eserciti nazionali (1850); La milizia e la civiltà. Introduzione agli studi di storia e arte militare (1860). Sollecitato dal grande interesse che suscitò la traduzione del Self-help dell'inglese Smiles e dalla necessità di scrivere dei libri per l'istruzione del popolo, diede alle stampe Il sentimento del dovere (1868).

Sul piano della militanza politica il D'A. alternò l'incarico di parlamentare con quello di consigliere comunale di Napoli, ma la sua principale occupazione nell'ultimo scorcio della sua attività fu la direzione del collegio militare della «Nunziatella». Il 15 maggio 1876 fu nominato senatore del Regno. Il D'A. morì a Napoli il 26 marzo 1877.

[Raffaele Tumino]

Fonti e bibliografia: Memorie di Mariano d'Ayala e del suo tempo (1808-1877), Roma, Botta, 1886; G. Catenacci (ed.), Mariano d'Ayala e la «Nunziatella» con scritti di Mariano e Michelangelo d'Ayala, Napoli, Ass. Naz. Nunziatella, 1989.

C. Minieri Riccio, Mariano d'Ayala, in «Archivio storico per le Province napoletane», 1878, n. 4, pp. 838-843; L. Cassese, L'ufficiale d'Ayala, ivi, 1961, vol. 119, pp. 76-113; G. Oldrini, La cultura filosofica napoletana dell'Ottocento, Roma-Bari, Laterza, 1975, ad indicem; G. Pancaldi, U. Bottazzini, I Congressi degli scienziati italiani nell'età del positivismo, Bologna, CLUEB, 1983, pp. 36-39; S. Castronovo, C. Catenacci, Il centenario del Collegio Militare «Nunziatella» e Giuseppe Ferrarelli, Napoli, Ass. Naz. Nunziatella, 1987; R.M. Selvaggi, Nomi e volti di un esercito dimenticato. Gli ufficiali dell'esercito napoletano del 1860-1861, Napoli, Grimaldi, 1990, ad indicem; L. Pepe, Per una storia degli insegnamenti matematici in Italia, in S. Invernizzi (ed.), Giornate di didattica, storia ed epistemologia della matematica in ricordo di G. Torelli, Trieste, Università degli Studi di Trieste, 1996, pp. 109-112; L. Mascilli Migliorini, Una famiglia di editori. I Morano e la cultura napoletana tra Otto e Novecento, Milano, Angeli, 1999, pp. 95-96; R. De Lorenzo, Memorialistica militare e Risorgimento: Mariano d'Ayala e Giuseppe Ferrarelli, in E. Capuzzo, E. Macerati (edd.), Per Carlo Ghisalberti. Miscellanea di studi, Napoli, Esi, 2003, pp. 255-285.