Dadone Carlo

Professioni: Scrittore
Ambiti di produzione: Letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Piemonte

Nato a Torino nel 1864, Carlo Dadone visse un'adolescenza travagliata, cimentandosi in molti mestieri. Vantò numerose amicizie e frequentazioni nel mondo culturale locale, tra cui quella di Giovanni Bertinetti, direttore della rivista «Forum», sulla quale scrisse novelle e romanzi a puntate successivamente proposti in volume dall'editore torinese Streglio (Le forbici di legno, Come presi moglie) e dal milanese Treves (alcuni vennero anche tradotti all'estero). Dal carteggio Gozzano-Vallini emerge che Guido Gozzano, impegnato nel lancio de La via del rifugio (1907), suggerì al Vallini di rivolgersi proprio al D. per facilitare la diffusione del suo libro.

Nell'ambito della produzione per ragazzi, iniziò a scrivere per riviste, quali «Adolescenza», il «Corriere dei piccoli» e negli anni '20 per «Cuor d'oro». Nello stesso periodo per Treves uscì Il tesoro del re negro, racconto ricco di suggestioni salgariane anche nella parte iconografica dovuta a Gennaro Amato. In seguito il D. fece uscire due romanzetti di avventure centrate su un altro suo personaggio: Biribì (Le eroicomiche avventure di Biribì e Le nuove avventure di Biribì: poliziotto e portafortuna).

Con Bemporad pubblicò il suo primo avvincente romanzo fantastico, Le avventure di Capperina, arricchito dalle illustrazioni di Attilio Mussino, illustrazioni che bene interpretano la lunga saga fiabesca che ha come protagonista una bambola animata, in cui si è voluto da taluni riconoscere un esplicito riferimento a Pinocchio. Con questo fortunato libro, successivamente riproposto dalla SEI nel 1925 con il titolo Le nuovissime avventure di Capperina, iniziò la lunga collaborazione del D. con l'amico Mussino.

La casa editrice con cui il D. stabilì il rapporto più ampio fu proprio la torinese SEI che arrivò ad annoverare in catalogo ben 16 titoli, tra cui La piccola Giovanna (1916), un vero best seller, riproposto ancora negli anni '60 del secolo scorso. Tra gli altri titoli, si ritrovano romanzi avventurosi quali Una piccola Robinson (1923) illustrato ancora da Mussino, Tompo e Timpa nel paese dei gorilla (1925) e Le fantastiche avventure di Giovannino, racconto eroicomico per i più piccini (1930).

L'umorismo in chiave bozzettistica dello scrittore torinese, talora un po' troppo facile e superficiale, traspare con evidenza anche dai titoli, Ridete, fanciulli! (... È permesso di ridere anche ai «grandi») con figurine tirate un po' alla svelta, ma non prive di presa diretta sui piccoli lettori.

Il D. non sfuggì alle lusinghe della propaganda politica con due libri dall'intento vagamente propagandistico: Il comunismo a Roccaferrigna e Il viaggio d'un balilla intorno al mondo (1931), scritto con l'amico Bertinetti. Collaborò anche con altre editrici di matrice cattolica, quali La Scuola e La Queriniana di Brescia e il quotidiano torinese «Il Momento». Il D. morì a Torino il 27 marzo 1931.

[Pompeo Vagliani]

Fonti e bibliografia: T. Rovito, Dizionario bio-bibliografico dei letterati e giornalisti italiani contemporanei, Napoli, Tip. Melfi Ï Joele, 1907, p. 77; necrologio in «La Stampa», 28 marzo 1931, p. 7.

O. Giacobbe, La letteratura infantile, Torino, Paravia, 1934, pp. 132-133; O. Visentini, Libri e ragazzi. Storia della letteratura infantile e giovanile, Milano, Mondadori, 1936, p. 244; F. Pozzo, Emilio Salgari e dintorni, Napoli, Liguori, 2000, pp. 219-222; P. Vagliani (ed.), Serenant et illuminant. I grandi libri illustrati per l'infanzia della Sei (1908-2008), Torino, SEI, 2009, p. 30.