Coèn Renato

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Associazionismo magistrale, cultura ebraica, filosofia, pedagogia
Luoghi di attività: Emilia Romagna, Toscana

Renato Coèn nacque a Parma il 20 febbraio 1907 e seguì poi la famiglia trasferita a Ferrara, dove conseguì l'abilitazione magistrale. Frequentò quindi, a Firenze, l'Istituto superiore di Magistero ove fu allievo di Ernesto Codignola con il quale si laureò nel 1933 con una tesi su Spinoza. Svolse quindi l'incarico di direttore delle scuole primarie di Rodi, attività che esercitò fino a quando, superato il relativo concorso, rientrò a Firenze come professore di Filosofia e Storia nel liceo «Dante».

Nel 1938, in seguito alle leggi razziali (il C. era di famiglia ebrea) fu espulso dall'insegnamento e costretto all'esilio. Si trasferì con la moglie e i due figli Giordania ed Hermòn in Palestina, ove, chiarita la sua condizione di ebreo esiliato per le leggi razziali italiane, per circa due anni abitò con la famiglia ad Haifa, trasferendosi in seguito a Litvinski, nelle vicinanze di Tel Aviv. Oltre a lavorare nelle scuole locali, collaborò in vario modo alle attività miranti all'istituzione dello Stato indipendente di Israele e in questo contesto ebbe rapporti con Ben Gurion e altri importanti esponenti del Movimento per la creazione di Israele stato indipendente.

Al termine del secondo conflitto mondiale, il C. poté rientrare in Italia e riavere il posto di ruolo nella scuola, riprendendo l'insegnamento presso il liceo «Michelangelo» di Firenze. Nonostante la proposta da parte degli amici israeliani di assumere l'incarico di ministro dell'Istruzione dell'appena sorto Stato d'Israele, decise di restare in Italia e di dedicarsi agli studi. Nei primi anni '50 superò il concorso per assistente di ruolo presso la cattedra di Pedagogia nel Magistero di Firenze, di cui era allora titolare Lamberto Borghi, con cui stabilì uno stretto rapporto di collaborazione non solo professionale, ma anche amicale.

Rimasto vedovo, si unì in seconde nozze con Gioconda Cudrano, allora insegnante primaria, dalla quale ebbe gli altri due figli, Luciana e Gabriele. Più avanti, ottenuta la libera docenza in Pedagogia generale, fu professore associato ancora nella fiorentina facoltà di Magistero.

L'ampiezza degli interessi del C. è testimoniata dalla ricchezza degli scambi epistolari con i maggiori pedagogisti del suo tempo e ovviamente dai suoi scritti: due saggi rispettivamente sul Piano Dalton e sul metodo Agazzi (entrambi del 1953), gli Orientamenti critici sui nuovi Programmi (1958), Roger Cousinet e la scuola come tirocinio di vita (1965), Ambiente e educazione (1966) che raccoglie e organizza una serie di scritti apparsi in diverse riviste. Curò inoltre le edizioni italiane di alcuni testi sul Piano Dalton e del Cousinet, autore in cui vide teorizzato e attuato il motivo-guida di tutta l'educazione nuova: quello che concepisce il processo formativo non come preparazione alla vita, ma esperienza (appunto tirocinio) di vita.

Tre risultano i principali punti di riferimento della riflessione pedagogica del C.: il rilievo riconosciuto sia ai bisogni di ciascun allievo (ricorrente fu la denuncia in tal senso dei limiti dei programmi scolastici ministeriali) sia all'ambiente (scolastico e socioculturale), come ineludibile riferimento dell'azione didattica; l'insegnamento come ricerca intellettuale partecipata con gli scolari, aliena da ogni spirito dogmatico, ispirata a quell'idea di dialogo che il C. condivise, oltre che con il Codignola, anche con Martin Buber, di cui fu compagno nell'esilio palestinese, e con Guido Calogero; l'idea e la pratica della laicità concepita come coessenziale ad un'azione educativa autenticamente formativa di spiriti critici.

Intense furono inoltre la riflessione sui problemi della formazione degli insegnanti e la sua operosa adesione alle associazioni professionali: dalla Cooperativa della tipografia a scuola (poi Movimento di cooperazione educativa, MCE) ai Centri di esercitazione nei metodi dell'educazione attiva (CEMEA); dall'Associazione per l'educazione nuova alla Federazione nazionale degli insegnanti medi; dall'Opera Montessori, al Centro di studi pedagogici «Ernesto e Anna Maria Codignola», che diresse dalla sua fondazione fino a poco prima della sua scomparsa avvenuta a Firenze il 12 dicembre 1979.

[Antonio Corsi]

Fonti e bibliografia: carte del C. sono conservate presso il figlio Hermòn, Carate Brianza (Monza); ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione Generale Istruzione Superiore, Liberi docenti, I versamento, I e II serie, b . 90.

L. Borghi, Ricordo di Riccardo Coèn, in «Scuola e città», 1980, n. 8, pp. 321-324; A. Corsi, G. Tassinari, M. Valeri, Scuola, ambiente, «comunicazioni» di massa: precorrimenti nel pensiero di Renato Coèn, Barga, Amministrazione comunale, 1999; A. Corsi, G. Genovesi (edd.), Roger Cousinet e Renato Coèn: problemi dell'educazione e della scuola, Milano, Angeli, 2001.