Cavanis Antonio Angelo e Marco Antonio

Professioni: Sacerdoti, educatori
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, educazione femminile, educazione giovanile
Luoghi di attività: Veneto

Antonio Angelo Cavanis nacque a Venezia il 16 gennaio 1772 dal conte Giovanni e Cristina Pasqualigo Basadonna. Iniziati gli studi presso la scuola delle sorelle Invardi a S. Trovaso, fu tuttavia soprattutto in famiglia che ricevette la sua formazione. Adolescente, proseguì gli studi eruditi e di carattere religioso presso il domenicano Gioacchino Calderari.

Nel gennaio 1787 il padre, che esercitava su di lui una profonda influenza, lo iscrisse al ruolo dei segretari della Cancelleria ducale. Nel dicembre 1789 ottenne il primo incarico come segretario del nobile Benedetto Trevisan, governatore delle galee dei condannati. Non era tuttavia questa la vocazione del C., il quale manifestò l'intenzione di entrare nella congregazione domenicana. L'intento del giovane veneziano poté realizzarsi solo alla morte del padre (1793): indossato l'abito ecclesiastico, il 21 marzo 1795 fu ordinato sacerdote e destinato alla parrocchia di S. Agnese.

L'impegno del C. si esplicò sia in ambito ecclesiastico (nel 1796 istituì presso la sua abitazione l'Accademia di S. Tommaso, aperta alla partecipazione dei sacerdoti) sia in quello sociale, con le frequenti visite all'ospedale degli incurabili. Qui contrasse una malattia che gli causò dolorose convulsioni durante tutto il corso della sua vita.

L'ambito d'elezione del C. si rivelò, tuttavia, quello relativo all'educazione dei fanciulli: a partire dal 1797, infatti, si dedicò all'insegnamento privato ai bambini più poveri della città. Il passaggio nodale nella biografia del C. si consumò nel nuovo secolo quando nel maggio 1802 fondò nella parrocchia di S. Agnese una congregazione mariana aggregata a quella di Bergamo del gesuita Luigi Mozzi. Il numero dei giovani annessi crebbe velocemente, anche grazie ad alcune felici intuizioni come, ad esempio, l'orto delle ricreazioni, avviato in un terreno presso le fondamenta degli Arsenalotti.

Ad affiancare l'opera educativa il C. volle istituire una scuola di carità gratuita, avviata agli inizi del 1804 presso la parrocchia di S. Trovaso. Il successo dell'opera fu tale che nel luglio 1806, al fine di poter disporre di spazi maggiori, fu acquistato il palazzo Da Mosto.

Fondamentale, non solo per gli aspetti educativi, ma soprattutto sul versante organizzativo, fu l'opera del fratello minore di Angelo Antonio, Marco Antonio, nato a Venezia il 19 maggio 1774. Avviato anch'egli alla carriera notarile, arrivò fino alle cariche di primo assistente dell'I.R. Magistrato camerale per il dipartimento veneto e di vicesegretario presso il dipartimento del Culto. Avvicinatosi all'opera del fratello nel tempo lasciato libero dalla sua professione, vi dedicò sempre maggior impegno, fino a vestire anch'egli l'abito sacerdotale (1806).

Sostenuta dall'esperienza in ambito amministrativo maturata da Marco Antonio, che ne divenne il procuratore, incaricato di reperire fondi presso privati ed il governo, l'opera visse un intenso sviluppo: venne aperta una tipografia (1808-1812) e fu altresì avviata una casa per l'assistenza delle fanciulle povere e abbandonate (Istituto delle scuole di carità per le donzelle, 1808). Questo istituto fu aggregato, dopo la morte dei fondatori, al consimile istituto di Maddalena di Canossa.

Un complesso vario e articolato di esperienze spinse i due fratelli a pensare a una Congregazione di sacerdoti secolari dediti, per vocazione, al ministero dell'insegnamento, proponendone il progetto a Pio VII. Ricevuta l'approvazione patriarcale il 16 settembre 1819, l'anno successivo il C. iniziò a vivere in comunità con tre chierici e un inserviente laico. Il breve di approvazione pontificia dell'istituto – del solo ramo maschile – arrivò il 21 giugno 1836, mentre l'erezione canonica maturò il 16 luglio del 1838.

Gli anni '30 furono forieri di significative novità per le scuole di carità: aperto un nuovo istituto a Lendinara (Rovigo) nel 1834, nel volgere di pochi anni ottennero il pareggiamento le classi elementari (1836) e quelle ginnasiali (1839).

Educatori di notevole spessore, i fratelli C. si cimentarono anche nella compilazione di testi scolastici e volumetti educativi. A partire dal 1813, infatti, pubblicarono una corposa e fortunata serie di grammatiche, vocabolari e collane antologiche di prosatori e poeti. Il testo più diffuso fu quello intitolato Squarci di eloquenza di celebri moderni autori italiani, raccolti ad uso della studiosa gioventù (1813), a lungo ristampato ed adottato in seminari e scuole religiose.

Antonio Angelo morì a Venezia il 12 marzo 1858 (la causa di beatificazione si concluse nel 1925), mentre Marco Antonio era già scomparso, sempre nella città lagunare, l'11 ottobre 1853.

[Carla Callegari]

Fonti e bibliografia: documentazione sui fratelli C. è conservata preso l'Archivio generale dell'istituto «Cavanis», Venezia, in particolare A.A. e M.A. Cavanis, Notizie intorno alla fondazione della congregazione dei Chierici secolari delle scuole di carità, Milano, Pirola, 1838; Registro sacre corrispondenze della congregazione mariana in S. Agnese di Venezia; Positio super introductione causae et virtutibus ex officio concinnata servorum Dei Antonii Angeli et Marci Antonii Cavanis, Roma, 1979; A.A. e M.A. Cavanis, Epistolario e Memorie 1779-1853, a cura di A. Sevrini, Roma, Tip. De Magistris Ï Ceccacci, 7 voll., 1985.

DBI, vol. XXIII, pp. 16-18; DIP, vol. II, coll. 724-725; vol. V, col. 146 e vol. VIII, coll. 44-46; EP, vol. II, cc. 2441-2442.

F.S. Zanon, I Servi di Dio p. Antonio e Marcantonio conti Cavanis, storia documentata della loro vita, Venezia, Libreria emiliana, 2 voll., 1925; Id., Padri educatori, la pedagogia dei Servi di Dio p. Anton'Angelo e p. Marcantonio fratelli conti Cavanis, Venezia, Scuola tipografica Cavanis, 1950; V. Biloni, Le libere scuole dei fratelli Cavanis, in «Pedagogia e vita», 1952, n. 3, pp. 397-408; G. De Rosa, I fratelli Cavanis e la società religiosa veneziana nel clima della Restaurazione, in «Ricerche di storia sociale e religiosa», 1973, n. 4, pp. 165-186; O. Mason, La spiritualità dell'Istituto Cavanis nelle sue origini, in M. Leonardi (ed.), La chiesa veneziana dal tramonto della Serenissima al 1848, Venezia, Studium Cattolico veneziano, 1986, pp. 137-158; M. Chiaranda Zanchetta, Antonio Angelo e Marco Antonio Cavanis a Venezia nel primo Ottocento, in L. Pazzaglia (Ed.), Chiesa e prospettive educative in Italia tra Restaurazione e Unificazione, Brescia, La Scuola, 1994, pp. 507-541.