Capellina Domenico

Professioni: Professore, professore universitario, uomo politico
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, letteratura italiana, politica scolastica, stampa scolastica
Luoghi di attività: Piemonte

Domenico Capellina nacque a Vercelli il 5 dicembre 1818. Dopo iniziali studi seguiti nel locale seminario, entrò nel collegio delle Province di Torino e si laureò in Lettere nel 1845 nell'università subalpina sotto il magistero di Pier Alessandro Paravia. Nel 1848 fu nominato professore di Letteratura italiana nel collegio del Carmine di Torino e, nello stesso tempo, andò a insegnare anche nella scuola per allieve maestre aperta, sempre nella capitale, da Domenico Berti.

Tra il 1849 e il 1853 fu deputato nel Parlamento subalpino, intervenendo più volte intorno alle questioni educative allora in discussione. Il C. condivise i progetti di rinnovamento scolastico sostenuti dalla Società d'istruzione e d'educazione, sodalizio nel quale furono figure di primo piano personalità come Giovanni Maria Bertini, Carlo Cadorna, Casimiro Danna, Giovanni Antonio Rayneri, Luigi Schiaparelli e lo stesso Berti, tutti convinti che la modernizzazione della scuola avviata con le leggi del 1848 costituisse uno snodo centrale per il progresso sociale e politico della società piemontese. In particolare il C., che fu anche attivo collaboratore dei principali fogli giornali scolastici del tempo («L'Educatore primario», «L'Istitutore», SPES, nn. 421 e 583), si schierò a favore dell'istruzione popolare e dell'espansione dell'istruzione tecnica giudicata altrettanto importante quanto quella classica.

Il nome del letterato vercellese è tuttavia noto soprattutto in quanto autore di un'ampia manualistica per la scuola, reputata il primo strumento per dare precisa fisionomia alla riforma degli studi, spesso ancora soltanto sulla carta. Accanto a una produzione letteraria di genere poetico e tragico che lasciò poca traccia (ma che concorse a fargli vincere, con il decisivo appoggio di Niccolò Tommaseo, nel 1858 la cattedra universitaria di Eloquenza italiana all'università di Torino, prevalendo su Francesco De Sanctis) il C. si segnalò infatti per numerosi testi per l'istruzione secondaria, a partire dalle due antologie, una italiana e una latina, sollecitate dal Ministero della P.I. e uscite con Paravia nel 1852.

Alla sua poliedrica ed eclettica attività si devono inoltre, sempre ad uso scolastico, un Manuale di storia della letteratura latina (1852), le Lezioni elementari di letteratura generale ed applicata al primario insegnamento ad uso della scuola delle allieve maestre in Torino (1855), i tre volumi delle Nozioni elementari di letteratura (1855) e, per le scuole primarie, un'antologia per le classi femminili superiori (1856) e Il piccolo canzoniere dei fanciulli (1858).

Nonostante i limiti lamentati dal giovane Benedetto Croce che studiò sui manuali del C. in uso nel suo corso ginnasiale, la produzione scolastica del C. ebbe larga diffusione: nella rilevazione compiuta dal ministero nel 1875 sui testi in adozione nei ginnasi italiani (ved. «Bollettino Ufficiale del ministero della P.I.») i manuali del C. risultavano infatti tra i più adottati e le Nozioni elementari di letteratura furono continuamente ristampate fino all'inizio del '900.

Nel gennaio 1858 fu nominato componente del Consiglio superiore della P.I., incarico che però ricoprì per breve tempo perché prematura morte lo colpì di lì a poco, a Torino, il 12 novembre 1860.

[Giorgio Chiosso]

Fonti e bibliografia: SPES, nn. 421 e 583; necrologio in «L'Istitutore», 1860, n. 47, pp. 718-722.

C. Dionisotti, Notizie biografiche dei vercellesi illustri, Biella, Amosso, 1863, p. 143; P. Ferrando, Commemorazione storica di Domenico Capellina, Vercelli, Tip. Guidetti e Petti, 1873; M. Miraglia, La scuola femminile «D. Berti» nell'evoluzione dell'insegnamento normale nel cinquantennio 1848-1898, Torino, Tip. Patrito, 1898, pp. 103-116; O. Bergo, Uno sconosciuto vercellese. Domenico Capellina, in «Studi piemontesi», 1994, n. 2, pp. 455-461; G. Chiosso, Libri, editori e scuola a Torino nel secondo Ottocento, in «Annali di storia dell'educazione e delle istituzioni scolastiche», 1997, n. 4, pp. 85-87; M.C. Morandini, Scuola e nazione. Maestri e istruzione popolare nella costruzione dello Stato unitario (1848-1861), Milano, Vita e pensiero, 2003, pp. 50, 124, 158, 165-166, 171-172 e passim.