Campagnoni Riccardo

Professioni: Maestro, direttore, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Assistenza, associazionismo magistrale, editoria scolastica, massoneria, politica scolastica
Luoghi di attività: Emilia Romagna

Riccardo Campagnoni nacque a Sampiero in Campiano (Ravenna) il 26 giugno 1886. Dopo aver conseguito la licenza magistrale presso la scuola normale di Forlimpopoli nel 1905, fu nominato maestro nelle scuole di Ravenna. Nel 1915 acquisì il diploma del Corso di perfezionamento per i licenziati delle scuole normali (Scuola pedagogica) e l'abilitazione alla direzione didattica l'anno successivo. Affiliato alla massoneria dal 1918 (prima nella loggia VIII Agosto di Bologna, poi dal 1925 alla loggia Dante Alighieri di Ravenna), militò sempre nelle file repubblicane, candidandosi anche nelle elezioni del 1921 nei collegi di Forlì e di Massa Carrara senza tuttavia riuscire a essere eletto.

Nel 1919 il C., già da tempo impegnato sul fronte dell'associazionismo professionale dei maestri, diresse il periodico «La Frusta magistrale» (SPES, n. 499), organo della locale sezione dell'Unione magistrale nazionale, orientata in senso nazionalistico, in dura polemica antibolscevica e segnata da forti preoccupazioni per la crescita degli scioperi e delle occupazioni delle terre. L'anno successivo, nell'autunno del 1920, fu eletto alla presidenza nazionale dell'Unione magistrale con un programma che sosteneva un orientamento sindacale corporativo, scevro da direttive di carattere politico partitiche e libero da vincoli con la Camera del lavoro.

Durante l'esperienza ministeriale di Giovanni Gentile (1922-1924), il C. fu protagonista di una dura rottura con il ministro, portando l'Unione magistrale in una posizione di totale isolamento e di aperta critica al sindacato della scuola fascista, da cui cercò invano di uscire attraverso contatti diretti con Mussolini.

Sciolta l'Unione magistrale, il C. tornò alla vita privata. Fu nominato direttore didattico nelle scuole di Ravenna (ancora a gestione comunale) l'11 giugno 1926, incarico che tenne sino al dicembre 1950. Nel primo decennio del fascismo, si dedicò a varie attività nel campo del risparmio, della mutualità e dell'Opera nazionale balilla e compilò libri di testo regolarmente approvati dalla Commissione centrale.

Nel 1933 presentò la richiesta di passaggio nel ruolo di direttori didattici governativi, ma dovette attendere un anno per vederla accolta poiché, come segnalava il provveditore di Bologna, mancava «uno dei più importanti requisiti: l'iscrizione al P.N.F.». La passione per l'impegno civile lo portò nel dicembre 1944, dopo la liberazione di Ravenna, ad assumere l'incarico di sindaco durante il governo militare, carica che continuò a ricoprire dopo la restituzione di Ravenna al governo italiano, sino al 17 maggio 1946. Nel 1948 curò e patrocinò il volumetto Umanità. Libro per la prima classe elementare. Il C. morì a Ravenna il 5 aprile 1953.

[Alberto Barausse]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione generale Istruzione elementare, I Divisione, fascicoli personali direttori didattici cessati dal servizio 1940-50, b. 26.

SPES, n. 499; necrologi in «I Diritti della scuola», 1952-1953, n. 13, p. 186 e n. 14, pp. 334-335.

G. Zanni, Il candidato di classe. Riccardo Campagnoni, in «Domani magistrale», 1921, n. 6-7, p. 2; A. Barausse, L'Unione magistrale nazionale. Dalle origini al fascismo. 1901-1925, Brescia, La Scuola, 2002, pp. 519 e ss; A. Ascenzi, R. Sani (edd.), Il libro per la scuola tra idealismo e fascismo, Milano, Vita e pensiero, 2005, p. 582; G. Gamberini, Mille volti di massoni, Roma, Erasmo, 1975, passim.