Camerini Paolo

Professioni: Filantropo, uomo politico
Ambiti di produzione: Divulgazione agraria, educazione infantile
Luoghi di attività: Veneto

Paolo Camerini nacque a Padova il 29 luglio 1868 da Luigi e Fanny Fava. Rimasto orfano di padre all'età di sedici anni, ne ereditò il cospicuo patrimonio terriero (uno dei più grandi dell'intera regione, dislocato su tre province), su cui avrebbe poi progettato ed edificato un interessante esperimento di «città ideale».

Conclusi gli studi in Giurisprudenza presso l'ateneo patavino nel 1891, il C. assunse la direzione della proprietà agricola paterna, dando presto vita ai suoi ambiziosi progetti nei fondi di Piazzola sul Brenta, piccolo paese della campagna a nord di Padova. Grazie agli ingentissimi investimenti, tra i due secoli il borgo si trasformò in uno dei principali centri industriali ed agricoli della provincia. Vi furono edificati case coloniche, stalle, canali d'irrigazione, strade e furono ammodernati i sistemi di coltivazione dei campi. Fedele ad un programma di filantropia sociale «allargata», il C. fece costruire anche cucine economiche, bagni pubblici, dormitori, refettori, un ricovero per anziani, un albergo, una palestra, un ambulatorio chirurgico. Per quanto riguarda la parte industriale, Piazzola vide la nascita di una centrale elettrica, due fornaci, un cementificio, uno iutificio, una fabbrica di acido solforico ed una, prima nel Veneto, di concimi chimici.

Convinto assertore dell'istruzione primaria e professionale gratuita, il C. pose particolare attenzione alla questione scolastica, soprattutto in veste di presidente della Commissione scolastica locale, avviando le classi elementari superiori ed edificando un asilo infantile d'avanguardia. Fu inoltre attivo come socio fondatore del Comitato agrario nazionale, membro del Consiglio superiore dell'agricoltura e, a livello locale, presidente della Cattedra ambulante di agricoltura, nel mondo dell'istruzione e della divulgazione agraria, promuovendo iniziative in parte ispirate ai metodi sperimentali attuati nei suoi poderi.

Uomo dalle accese passioni politiche, di sentimenti talora radicaleggianti e di fiera tempra laicista, il possidente padovano ebbe una lunga carriera politica. Consigliere e, spesso, vera autorità nei vari comuni dove erano dislocati i terreni, sedette alla Camera dei deputati per un decennio, a partire dal 1903. In quegli anni il C. rivestì anche i ruoli di presidente della Camera di commercio di Padova (1902-1903) e di presidente della Cassa di risparmio (1901-1912). Nel maggio 1915 sposò Francesca de Fabii (1882-1928), da cui ebbe un figlio, Luigi.

Diventato un personaggio ingombrante per il regime, da cui non ebbe quegli aiuti economici necessari per salvare le varie aziende dalla crisi economica, Paolo Camerini morì a Piazzola il 18 novembre 1937.

[Fabio Targhetta]

Fonti e bibliografia: DBI, vol. XVII, pp. 185-187; G. Toffanin jr., Cent'anni in una città (schedario padovano), Padova, Rebellato, 1973, p. 59.

P. Camerini, Piazzola. Cenni storici, Padova, Soc. cooperativa tipografica, 1902; C. Fumian, La città del lavoro. Un'utopia agroindustriale nel Veneto contemporaneo, Venezia, Marsilio, 1990; A. Pretto, La corte di Stienta da Luigi a Paolo Camerini, 1866-1930, Rovigo, Minelliana, 1995.