Caironi Giovanni Battista

Professioni: Professore, uomo politico
Ambiti di produzione: Legislazione scolastica, libertà di insegnamento, movimento cattolico, politica scolastica, stampa scolastica
Luoghi di attività: Lombardia

Nato a Ponte S. Pietro (Bergamo) il 5 maggio 1848, Giovanni Battista Caironi crebbe in una famiglia di robuste radici cristiane, che annoverava anche uno zio suo omonimo, vicario generale dal vescovo di Bergamo mons. Pietro Luigi Speranza. Il C. compì gli studi ginnasiali e liceali presso il collegio «S. Alessandro» di Bergamo, dove fu discepolo prediletto del rettore mons. Alessandro Valsecchi.

Si iscrisse quindi alla facoltà di Giurisprudenza dell'università di Pavia, che frequentò, senza tuttavia conseguire la laurea, fino al 1868, quando venne invitato, su espressa richiesta del Valsecchi, ad insegnare Fisica e Storia naturale nel collegio bergamasco, dove rimase fino al 1876. Fin dai primi anni di docenza, il C. affiancò mons. Valsecchi nella battaglia per la libertà di insegnamento, partecipando attivamente alla lega «Daniel O'Connell», nata per iniziativa dei cattolici veneziani nel 1875.

In quel periodo iniziò il suo impegno nel movimento cattolico, con l'adesione alla Società della Gioventù cattolica italiana fondata dal bolognese Giovanni Acquaderni, e con la nomina a membro del consiglio superiore del sodalizio. Nel 1869 fu tra i cofondatori del circolo «S. Luigi» della Gioventù cattolica bergamasca, di cui divenne presidente. Nel 1875 istituì il circolo operaio cattolico di S. Giuseppe. Ricoprì varie altre importanti cariche nel movimento cattolico locale e nazionale, rivelando le sue doti di organizzatore dei cattolici della diocesi bergamasca.

Sul fronte dell'attività professionale, abbandonato l'insegnamento, si dedicò alla pubblicistica, collaborando con svariati giornali e riviste. Nel 1878 divenne direttore del quotidiano cattolico bresciano «Il Cittadino», ma l'esperienza si concluse già nel 1879, anno in cui il C. tornò a Bergamo come direttore del collegio «B. Colleoni». In quella sede entrò in relazione con Nicolò Rezzara, anch'egli un convinto e appassionato militante nel movimento cattolico bergamasco.

Proprio con il Rezzara e con don Luigi Corna il C. animò la battaglia per la libertà di insegnamento, dando vita nel 1879 al settimanale «La Libertà di insegnamento» (1879-1894, SPES, n. 643), «periodico didattico informato allo spirito cattolico», in linea con le disposizioni emerse dal IV Congresso cattolico italiano, e con gli indirizzi teorici di padre Gaetano Zocchi, scrittore della «Civiltà cattolica» e «campione dell'intransigenza». Il C. curò in quegli stessi anni la pubblicazione del Manuale della legislazione scolastica in Italia, per contribuire alla presa di coscienza da parte dei padri di famiglia dei diritti in tema di libertà di insegnamento e educazione religiosa dei figli.

Anche a Bergamo era frattanto maturato il progetto di fondare un giornale quotidiano cattolico, poi uscito dal 1° maggio 1880 con il titolo de «L'Eco di Bergamo». Il C. ne divenne il direttore, distinguendosi nel mondo editoriale cattolico per la moderazione del linguaggio e per il sostegno alla formula, propugnata anche dal «Cittadino di Brescia», della «preparazione nella astensione» in vista di un'eventuale licenza papale che consentisse ai cattolici di entrare sulla scena politica italiana, tesi che gli valse una polemica con il quotidiano milanese «L'Osservatore cattolico» che criticò la presentazione a Bergamo di una lista elettorale mista con componenti cattolici e componenti liberali moderati. A causa di questo attacco, il C. visse un periodo di depressione, fu sul punto di lasciare l'incarico di direttore e di ritirarsi da alcune iniziative del movimento cattolico.

Rientrati questi dissidi, il 25 ottobre 1893 sposò Amalia Invitti da cui ebbe un figlio; venne candidato dai suoi sostenitori alle elezioni del consiglio provinciale di Bergamo, dove risultò eletto. Continuò a mantenere l'incarico di direttore de «L'Eco di Bergamo», associando alla militanza lo studio della teologia dogmatica, della teologia morale e della storia della religione cattolica. Nel 1897, insieme al Rezzara, a Giorgio Montini e ai principali esponenti del giornalismo cattolico lombardo partecipò alla fondazione della rivista «Pro Familia», settimanale illustrato per le famiglie, le cui pubblicazioni iniziarono a Bergamo il 7 ottobre 1901. Il C. morì a Bergamo il 5 marzo 1903.

[Evelina Scaglia]

Fonti e bibliografia: documentazione sul C. è conservata nelle carte di Stanislao Medolago Albani, presso la famiglia omonima, Bergamo e nell'Archivio storico diocesano, Bergamo, f. Rezzara.

DSMCI, vol. III/1, pp. 150-151; necrologio in «L'Eco di Bergamo», 6-7 marzo 1903.

SPES, n. 643.

R. Della Casa, I nostri, quelli d'ieri e quelli d'oggi, Treviso, Martinelli, 1903, pp. 165-167; [N. Rezzara], Mesto ricordo del cav. G.B. Caironi, Direttore del Giornale «L'Eco di Bergamo», Bergamo, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, 1904; S. Medolago Albani, Due campioni dell'Azione Cattolica bergamasca: i professori Nicolò Rezzara e Giambattista Caironi, Bergamo, Tip. S. Alessandro, 1916, pp. 33-50; A. Cistellini, Giuseppe Tovini, Brescia, La Scuola, 1954, pp. 89, 91, 94, 96, 113, 128 e 137; G. Belotti, Nicolò Rezzara nella storia di Bergamo e del Movimento Cattolico, Bergamo, Sesa, 1956, pp. 47-53; Cultura, scuola e società nel cattolicesimo lombardo del primo Novecento, Brescia, CEDOC, 1981, pp. 317-318 e 323; P. Gios, Nicolò Rezzara e il movimento cattolico in Italia, Roma, Cinque Lune, 1990, pp. 16-17, 19-21, 23-26, 38-33, e passim; G. Chiosso (ed.), Scuola e stampa nell'Italia liberale. Giornali e riviste per l'educazione dall'Unità a fine secolo, Brescia, La Scuola, 1993, pp. 223-224, 227-229, 231, 234, 239, 272-273, 275 e 277; P. Gios, Giovanni Battista Caironi: tra pubblico e privato, in «Annali di storia pavese», n. 22-23, 1995, pp. 127-145.