Cagnazzi De Samuele Luca

Professioni: Sacerdote, uomo politico
Ambiti di produzione: Matematica, pedagogia, politica scolastica
Luoghi di attività: Puglia, Campania

Luca Cagnazzi De Samuele nacque ad Altamura (Bari) il 28 ottobre 1764. D'intelligenza precoce, seguì rapidamente il cursus studiorum e, completati gli studi a Napoli, appena ventunenne cominciò a insegnare Matematica e Fisica nelle scuole superiori del paese natale e frattanto si avviò allo stato sacerdotale. In questo periodo scrisse le Istruzioni di matematica e fisica e la Teorica delle curve parallele, opera, quest'ultima, che gli fece guadagnare l'ingresso nell'Accademia delle scienze di Napoli.

Tra il 1786 e il 1790 visse a Napoli ed entrò a far parte dell'entourage degli ecclesiastici vicini alla corte, ma tornò presto nella città natale per godere di un beneficio ecclesiastico. Nel 1799, durante il periodo dell'occupazione francese, fu nominato cancelliere della municipalità, incarico che ricoprì per soli otto giorni, in quanto allarmato dall'arrivo dei sanfendisti nelle Puglie, lasciò la sua terra e iniziò una lunga peregrinazione, che lo portò a Firenze nel 1800.

Il periodo fiorentino fu breve ma intenso. Nominato professore di Economia politica presso l'università di Firenze, stabilì relazioni con gli ambienti scientifici e letterari della città e divenne membro delle più importanti accademie.

Nel 1801 tornò a Napoli ove insegnò Statistica cui fecero seguito, dopo l'occupazione francese, l'incarico di Economia politica e la consulenza del governo per tutte le questioni attinenti l'economia e la statistica. In questo periodo scrisse la sua opera più nota Elementi dell'arte statistica (il lavoro fu pubblicato in due parti fra il 1808 e il 1809).

Con la Restaurazione borbonica il C., pur compromesso con il precedente regime, non perse prestigio e il suo nome figura tra quelli di coloro che presero parte al concordato del 1818 tra il Regno delle due Sicilie e la Santa Sede. A questo periodo risalgono i suoi interessi educativi e politico scolastici: nel 1819, in particolare, diede alle stampe il Saggio sopra i principali metodi di istruire i fanciulli. Nell'opera illustrava un sistema educativo d'impianto eclettico incentrato sull'integrazione dei metodi in uso, sostenendo la possibilità di comporre il metodo normale con il metodo intuitivo delineato dal Pestalozzi e, infine, con il sistema inglese del mutuo insegnamento.

In seguito agli eventi del 1820-1821, il C. fu allontanato dai centri di potere. Coinvolto nel processo di epurazione, perse la carica al ministero e la cattedra universitaria. Si rifugiò allora nello studio e nella meditazione e compilò numerose opere tra cui il celebre Saggio sulla popolazione del Regno di Puglia nei passati tempi e nel presente (composto in due parti uscite, rispettivamente, nel 1820 e nel 1839).

Solo nel 1848, quando Ferdinando II fu spinto a instaurare un regime costituzionale, il C. fu nuovamente chiamato a far parte della Commissione per la P.I. anche se presto fu esonerato dall'incarico a causa dell'età troppo avanzata. Nello stesso anno ottenne la nomina a presidente della Camera di Bari ma, accusato di aver cospirato contro la sicurezza dello Stato, si trovò costretto a fuggire per scampare all'arresto. Riparò a Livorno e da qui si mosse solo nel 1851 quando, gravemente ammalato, chiese e ottenne da Ferdinando II il permesso di tornare a Napoli.

Nell'amata città il C., tuttavia, tornò sotto sorveglianza speciale e fu sottoposto a un processo che non arrivò alla sentenza finale, in quanto l'imputato fu colto dalla morte il 26 settembre 1852.

[Elisabetta Patrizi]

Fonti e bibliografia: DBI, vol. XVI, pp. 303-306; EP, vol. II, cc. 3660-3663; C. Villani, Scrittori ed artisti pugliesi antichi moderni e contemporanei, Trani, V. Vecchi, 1904 (rist. anast. Bologna, Forni, 1974), pp. 938-941.

G. Nisio, Della istruzione pubblica e privata in Napoli dal 1806 al 1871, Napoli, Tip. Testa, 1874, pp. 41-43; F. Zerella, Luca De Samuele Cagnazzi e la sua posizione storico-pedagogica, in «Rivista pedagogica», 1936, pp. 85-110; A. Broccoli, Educazione e politica nel Mezzogiorno d'Italia (1796-1860), Firenze, La Nuova Italia, 1968, pp. 126-128, 132 e 150.