Bravetta Vittorio Emanuele

Professioni: Scrittore
Ambiti di produzione: Fascismo, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Toscana, Lazio

Vittorio Emanuele Bravetta nacque a Livorno il 1° dicembre 1889, figlio di Ettore e Cleonice Bolchi, in una famiglia di militari (il padre raggiunse il grado di ammiraglio) di forti sentimenti italiani. Giurista di formazione, si dedicò presto alla scrittura, collaborando in qualità di cronista e redattore, con diverse testate («Il Tirreno», la «Gazzetta del Popolo», «Il Secolo XIX», «Radiocorriere» di cui fu caporedattore) attraverso le quali manifestò e promosse un patriottismo militante.

Combattente autentico, avendo partecipato in prima persona alla Grande guerra (su cui lasciò una raccolta di poesie, Ali e bandiere, 1918) trasferì nelle sue opere narrative e poetiche il fervore nazionalista che lo animava. Durante il fascismo – al quale aderì attivamente – compose le sue opere più conosciute.

Il B. conobbe, in specie tra le due guerre, larga notorietà per un'ampia serie di libri rivolta principalmente all'infanzia e alla gioventù con opere che spesso rivisitavano il territorio del mito e dell'avventura, ricavandone un repertorio di storie contraddistinte da una persistente vocazione retorica e da non celati intenti di proselitismo: Tranquillino dopo la guerra vuol creare il mondo nuovo (1911), I figli del sole (1930), Il fratello di Romolo e Remo: favola epica (1944) e Il «Cuore» non invecchia: sessant'anni dopo (1947), sono significativi esempi di questa vasta e ben connotata produzione editoriale.

Poesie e odi del B., musicate da Giuseppe Blanc, diventarono veri e propri inni del regime, come il Canto dei fanciulli fascisti e l'Inno dei giovani fascisti. Va infine segnalata la sua attività di sceneggiatore, direttore artistico e soggettista di diversi film, tra i quali I Mille (1912), uno dei primi lungometraggi dedicati a Giuseppe Garibaldi, diretto da Alberto Degli Abbati e Mario Caserini. Il B. morì a Roma il 24 dicembre 1965.

[Anna Antoniazzi]

Bibliografia: L. Tempesta, è suonato il silenzio per l'ultimo poeta soldato, in «Giornale di Brescia», 6 gennaio 1966; A. Faeti, Guardare le figure, Torino, Einaudi, 2001, p. 288; P. Boero, C. De Luca, La letteratura per l'infanzia, Roma-Bari, Editori Laterza, 2010, pp. 163-164.