Bragiola Bellini Bersellini Jole

Professioni: Filantropa, direttrice
Ambiti di produzione: Educazione infantile
Luoghi di attività: Lombardia

Jole Bragiola Bellini nacque a Milano il 22 dicembre 1872 e crebbe in un ambiente familiare impregnato di sentimenti mazziniani, tanto che il secondo cognome, Bellini, le derivò dallo pseudonimo cospirativo del padre. Nel 1899 fu fra le fondatrici dell'Unione femminile nazionale, sodalizio sorto «per l'elevazione e l'istruzione» muliebre e per la difesa dell'infanzia e della maternità. Jole operò anche in seno all'Associazione delle operaie fondata da Laura Mantegazza e, a partire dal 1902, nel consiglio cittadino di amministrazione delle Opere pie, finalmente aperto alla partecipazione delle donne.

Durante la guerra libica si occupò dell'assistenza alle famiglie dei combattenti, esperienza che fece maturare, nell'ambito dell'Unione, la decisione di aprire, durante gli anni della Grande guerra, la Casa materna per assistere i figli piccoli delle donne costrette al lavoro in seguito alla partenza per il fronte dei rispettivi mariti.

La Casa materna, di cui la B.B. divenne direttrice, aprì i battenti a Milano, il 17 giugno 1915 e accolse «bambini slattati e lattanti» fino ai tre anni d'età, cosa insolita per l'epoca. L'istituzione, che inizialmente avrebbe dovuto accogliere solo i figli dei richiamati, accettò anche bambini le cui famiglie si trovavano in difficoltà per disoccupazione o malattia del capofamiglia. I fanciullini, a cui erano riservati «nutrimento sano e abbondante» e «cure affettuose», venivano ospitati dal mattino presto fino a sera, esclusa la domenica.

Chiusa nel 1919 la Casa materna per la cessazione dell'emergenza legata alla guerra, la B.B. si impegnò tra il 1924 e il 1925, su richiesta del comune di Milano, a fornire nominativi di persone e di volontari disponibili a vigilare sul funzionamento dei consultori per lattanti, stringendo accordi con la Cassa di maternità e la Società Umanitaria. Per tutta la vita la Jole continuò la sua opera filantropica all'interno dell'Unione femminile nazionale anche se con ruoli più marginali. La B.B. morì ultranovantenne a Milano l'11 febbraio 1964.

[Ilaria Mattioni]

Fonti e bibliografia: documentazione sulla B.B. è conservata presso l'Archivio dell'Unione femminile nazionale, Milano e presso la famiglia Bersellini, Milano.

DBDL, pp. 100-101.

F. D'Amico, Per l'elevazione materiale e morale della donna e del genere umano: l'Unione femminile nazionale di Milano dall'impegno sociale allo scioglimento (1908-1939), tesi di laurea, Università di Milano, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2009-2010.