Boselli Paolo

Professioni: Uomo politico, ministro P.I.
Ambiti di produzione: Politica scolastica
Luoghi di attività: Liguria, Italia

Nato a Savona l'8 giugno 1838, Paolo Boselli si laureò in Giurisprudenza nel 1860 presso l'università di Torino e nel 1869 divenne professore incaricato di Scienza delle finanze (la prima cattedra istituita in Italia) all'università di Roma, dopo aver insegnato a Venezia.

Lasciò tuttavia ben presto l'impegno accademico per dedicarsi interamente alla politica. Eletto deputato nel 1870 per la Destra storica, si avvicinò in seguito alle posizioni di Francesco Crispi e proprio nel governo di quest'ultimo fu ministro della P.I. tra il 1888 e il 1891, carica che tornò a ricoprire ancora tra febbraio e maggio del 1906. Ebbe anche altri incarichi ministeriali (ministro dell'Agricoltura nel 1893, delle Finanze e poi del Tesoro nel 1899). Fu infine Presidente del consiglio dal giugno 1916 all'ottobre 1917.

Nel 1904 venne nominato presidente del Regio Museo industriale italiano, di cui era già stato conservatore dal 1867 e direttore tra il 1885 e il 1887, e in questa veste cercò di unificare il Museo con la Scuola di Applicazione per ingegneri di Torino. Nel 1921 fu nominato senatore. Nel 1922 aderì al fascismo, di cui ricevette la tessera onoraria nel 1924. Nel 1929 lavorò ancora alla commissione del Senato incaricata di esaminare il testo dei Patti Lateranensi. Membro dell'Accademia dei Lincei dal 1918, ricoprì la carica di Presidente della società «Dante Alighieri» dal 1907 al 1932.

Il B., politico con svariati interessi, prestò rilevante attenzione alla questione dell'istruzione, soprattutto in relazione al miglioramento delle condizioni dei maestri e al tema del lavoro e dell'acquisizione di specifiche capacità professionali. Pur assegnando la centralità formativa all'istruzione classica, comprese l'importanza della cultura tecnica e scientifica, individuando in questo settore uno degli elementi essenziali dello sviluppo economico ed industriale dell'Italia .

Inizialmente liberista, venne spostandosi, nel corso della sua lunga carriera politica, su posizioni più stataliste, interventiste e protezioniste. Fu all'interno di questo quadro che si svolse la sua esperienza come ministro dell'Istruzione in una fase delicata ed importante della storia della scuola italiana. Tra i suoi propositi merita menzionare l'intenzione di portare l'obbligo scolastico a 12 anni, di avocare allo Stato la scuola elementare, di istituire una scuola media inferiore unica, temi congiunti al desiderio di rafforzare l'istruzione tecnico-scientifica. Questi progetti non furono realizzati, se non in minima parte, per la forte opposizione parlamentare.

Il suo dicastero si distinse, comunque, per una cospicua attività di normalizzazione e di regolamentazione del sistema scolastico nel suo insieme. Vennero emanati, a questo scopo, il regolamento per le scuole normali e per i ginnasi e licei e i relativi nuovi programmi; l'ordinamento e regolamento per le scuole italiane all'estero; il regolamento generale universitario; le norme per l'istruzione secondaria tecnica negli istituti nautici. Nel 1888 firmò i programmi per la scuola elementare, predisposti da Aristide Gabelli ed ispirati ai criteri della pedagogia positivista.

Con il passare del tempo accentuò, dal punto di vista educativo, il carattere di formazione nazionale che riteneva dovesse svolgersi nella scuola, specialmente dopo la Prima guerra mondiale, dedicandosi anche allo sviluppo delle scuole italiane all'estero come presidente della «Dante Alighieri».

Il B. morì a Roma il 10 marzo 1932.

[Davide Montino]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Archivi di famiglie e persone, fondo Boselli; Ministero P.I., fondo Personale (1860-1880), b. 344; P. Boselli, Discorsi e scritti, 5 voll., Torino, Tip. Baravalle e Falconieri, 1915-1927.

DBI, vol. XIII, pp. 241-251; EP, vol. I, cc. 1939-1942; PE, p. 88; E. Baldassarre, E. Bruno, Schedario degli uomini illustri in Savona, Savona, A. Campananassa, 1981, pp. 41-42; W. Piastra (ed.), Dizionario biografico dei liguri. Dalle origini al 1990, Genova, Consulta regionale, 1994, vol. II, pp. 140-144.

I. Marchini, Paolo Boselli. Cenni biografici, Torino, Unione tip. edit., 1888: F. Noberasco, Paolo Boselli, Savona, Tip. Ricci, 1918 (estratto degli «Atti della Società savonese di Storia patria», volume I/1); G. Gorrini, Un maestro di vita. Paolo Boselli, Torino, Giulio del Signore, 1925; L. Arimattei, Paolo Boselli: l'uomo, Milano, F.lli Lanzani, 1928; A. Biancotti, Paolo Boselli. Vita, Torino, Lattes, 1932; I. Scovazzi, Paolo Boselli e la scuola media italiana, Savona, Tip. Italiana, 1933; E. De Fort, Storia della scuola elementare in Italia, Milano, Feltrinelli, 1979, pp. 106, 118, 179 e 203; P. Astengo, Paolo Boselli. Vita e opere, Savona, Circolo culturale «B. Croce», 1981; C. Covato, A.M. Sorge (edd.), L'istruzione normale dalla legge Casati all'età giolittiana, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, 1994, pp. 36, 50-51 e 55; E. De Fort, La scuola elementare dall'Unità alla caduta del fascismo, Bologna, il Mulino, 1996, pp. 145-146, 163, 174, 195-196, 320 e 325; G. Fioravanti, M. Moretti, I. Porciani (edd.), L'istruzione universitaria (1859-1915), Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, 2000, pp. 50, 55-56, 64-65 e 84; A. Barausse (ed.), Il libro per la scuola dall'Unità al fascismo. La normativa sui libri di testo dalla legge Casati alla riforma Gentile (1861-1922), 2 voll., Macerata, Ed. Alfabetica, 2008, vol. I, pp. 48-49 e 76.