Albini Pietro Luigi

Professioni: Professore universitario
Ambiti di produzione: Diritto e legislazione scolastica, politica scolastica
Luoghi di attività: Lombardia, Piemonte

Pietro Luigi Albini nacque a Vigevano (Pavia) il 15 giugno 1807. Dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita nell'università di Torino, esercitò l'avvocatura e insegnò materie giuridiche, dapprima come ripetitore privato e poi come pubblico insegnante nelle Scuole universitarie di Novara. Nel 1846 fu chiamato a Torino per coprire la cattedra di Enciclopedia e Storia del diritto di cui fu il primo titolare. A quegli anni risalgono alcuni tra i suoi scritti più significativi come l'Enciclopedia del diritto, ossia Introduzione generale alla scienza del diritto (1846) ed Elementi della storia del diritto in Italia (1847) che rappresentò uno dei primi tentativi di comprendere la storia del diritto in un ambito più vasto della storia culturale politica e morale di un popolo. Nel 1849 l'A. passò all'insegnamento dei Principi razionali del diritto, mantenendo tale incarico fino alla morte.

Il giurista pavese partecipò altresì in modo attivo alla vita politica del suo tempo. Eletto deputato nel 1848, si schierò nel gruppo dei democratici vicini a Lorenzo Valerio. Come molti altri intellettuali del suo tempo fu sensibile ai problemi dell'istruzione. Il suo nome, in particolare, è associato ai vivaci dibattiti politico scolastici successivi all'approvazione delle leggi del 1848. Agli inizi del 1849 a Torino, insieme a Giovanni Antonio Rayneri, Domenico Berti, Casimiro Danna e altri esponenti del rinnovamento scolastico che avevano collaborato in precedenza all'esperienza dell'«Educatore primario» (SPES, n. 421), partecipò alla vita della Società d'istruzione e d'educazione e fu componente della redazione dell'omonima rivista fino al termine delle pubblicazioni nel 1852.

In seguito ebbe un ruolo attivo nella «Rivista delle università e dei collegi» (SPES, n. 957) dove si occupò dei problemi dell'istruzione secondaria e superiore, difendendo le ragioni della scuola pubblica. Il periodico e i suoi più assidui collaboratori si scontrarono spesso con l'organo degli ambienti cattolici, «L'Armonia», in materia di libertà d'insegnamento, di libri scolastici e di funzionamento dei collegi nazionali. Partecipò inoltre ai dibattiti sull'insegnamento universitario riuscendo a riportare il corso di Filosofia del diritto alla dignità d'insegnamento fondamentale.

Membro straordinario del Consiglio superiore della P.I. dal 25 dicembre 1851 al dicembre 1854, fu nominato membro ordinario il 3 gennaio 1858 e restò in carica fino alla morte. L'A. morì a Torino il 18 marzo 1863.

[Luisa Lombardi]

Fonti e bibliografia: DBI, vol. II, pp. 9-11; SPES, nn. 421 e 957.

G. Ciampi, C. Santangelo (edd.), Il Consiglio superiore della P.I. 1847-1928, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, 1994, p. 258; G. Chiosso, Carità educatrice e istruzione in Piemonte. Aristocratici, filantropi e preti di fronte all'educazione del popolo nel primo '800, Torino, SEI, 2007, pp. 152-153, 167 e 257.