Bonafin Ottavia

Professioni: Maestra, direttrice, ispettrice
Ambiti di produzione: Didattica, editoria scolastica, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Veneto, Lombardia

Ottavia Bonafin, secondogenita di Paolo e Luigia Lucca, nacque a Crespadoro (Vicenza) il 10 aprile 1880. Poco si sa della sua infanzia e della sua formazione anche se, dal seguito della sua attività, si può con fondamento arguire che abbia intrapreso studi magistrali. Sulla traccia di quanto riferito da Aldo Cibaldi la si incontra, ormai professionalmente affermata e piuttosto nota, nel ruolo di ispettrice scolastica a Brescia negli anni '40, ma persiste in alcune località venete (ad esempio a Roncà [Verona]) memoria della maestra Ottavia Bonafin, con l'intitolazione non infrequente di biblioteche comunali (S. Giovanni Ilarione [Verona], ricordata insieme all'italianista Mario Marcazzan [1902-1967], figlio della sorella maggiore Anna andata sposa a Giovanni Marcazzan).

Ancora il Cibaldi segnala la collaborazione di una «giovanissima» Ottavia alla rivista «Cordelia» destinata alle giovani. I primi risultati dell'attività pubblicistica di Ottavia datano al 1915 (ved. Catalogo storico della Casa editrice la Scuola, 2004). A tale anno risale anche un suo contributo su I fanciulli e l'idea della giustizia. Note sperimentali apparso sulla «Rivista pedagogica». Non si conoscono altre collaborazioni alla rivista fondata da Luigi Credaro, mentre fu ben più continua e impegnativa la collaborazione alle edizioni della bresciana La Scuola che mostra un ancoraggio significativo non solo a un'editrice, ma anche a una città in cui stabilirà la dimora fino al termine dei suoi giorni.

La scrittura della B. si svolge in varie direzioni. Nella sua bibliografia si trovano infatti testi per la scuola (Alla finestra. Monologhi dialoghi e commediole per la recitazione scolastica, 1929), libri per bambini, Favolette di varia origine adattate per i bambini negli anni successivi, riprese variamente in seguito (Il libro dei bei racconti di oltre 500 pp. nella prima edizione del 1936 e poi via via ridotto) e testi biografici singoli o associati (Tito Speri, 1932, l'eroe bresciano delle Dieci giornate; I grandi italiani del medioevo, 1936).

La B. fu vicina ad altri significativi esponenti del mondo scolastico lombardo legati all'editrice La Scuola come Maria Magnocavallo (alla quale dedicò alcuni articoli di ricordo e della quale fu degna erede come esperta di didattica su «Scuola italiana moderna», SPES, n. 1030), Angelo Colombo, del Gruppo d'azione per le scuole del popolo, Laura Bianchini, Maria Scolari e illustratori come Attilio Mussino, Maria Cenci Soffientini, Bruno Angoletta cui si devono le figure che accompagnano il volume Quei tempi. Nella campagna veneta durante la guerra mondiale. 1915-1918 (1938). L'anno prima era apparso il libro della B. di gran lunga più ristampato: La letteratura per l'infanzia. Note storiche, critiche e bibliografiche (1974, ultima ediz.).

Gli anni successivi alla guerra videro l'autrice, sempre alacre, più attiva nel cimentarsi con apporti critici ad autori di letteratura per l'infanzia, senza tuttavia trascurare l'ambito dei libri di testo (spesso insieme ad altri autori bresciani), edizioni di «classici» ridotte per l'infanzia e testi edificanti come Ciò che più vale. Testimonianza della bontà (1947). Ebbe anche interessi pedagogici come dimostra la partecipazione al congresso promosso dal «Pedagogium» dell'Università Cattolica nel settembre 1949 nel quale presentò una comunicazione. La B. morì a Brescia ultranovantenne il 31gennaio 1975.

[Renata Lollo]

Fonti e bibliografia: SPES, n. 1030; necrologio in «Scuola italiana moderna», 1974-1975, n. 11, p. 20; L. Monchieri, Ottavia Bonafin, ivi, 1992-1993, n. 18, p. 6.

A. Cibaldi, Storia della lettura per l'infanzia e l'adolescenza, Brescia, La Scuola, 1968, p. 232; L. Pazzaglia (ed.), Editrice La Scuola 1904-2004. Catalogo storico, Brescia, La Scuola, 2004, pp. 135-137; Carteggio III Giuseppe De Luca, Fausto Minelli (1940-1946), a cura di M. Roncalli, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2001, pp. 190-191.