Biroli Giovanni

Professioni: Medico, professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Didattica, divulgazione agraria, medicina, scienze
Luoghi di attività: Piemonte, Lombardia

Giovanni Biroli nacque a Novara il 29 dicembre 1772. Dopo la laurea in Medicina conseguita nel 1795 presso l'università di Torino, si dedicò allo studio della botanica che alternò inizialmente con la professione di medico che esercitò, dal 1798, nel comune di Gambolò, paese di origine della famiglia. Tale incarico rappresentò per il giovane studioso una preziosa occasione non soltanto professionale, ma anche per esplorare e osservare, in qualità di botanico, il territorio locale.

Il B. non si limitò a censire e a illustrare le specie vegetali locali, ma studiò soprattutto la ricaduta pratica degli studi botanici. Nella seconda metà del XVIII secolo la consapevolezza degli stretti legami tra botanica e agricoltura stava creando le basi per la costituzione delle prime Società di agricoltura e dei primi Orti agrari, premessa all'istituzione, in epoca napoleonica, dell'insegnamento universitario di Agronomia.

In linea con le idee del governo napoleonico e con il pragmatismo proprio della visione illuminista delle scienze, nel 1802 il B. promosse la fondazione della Società agraria del dipartimento dell'Agogna. In tale contesto si colloca anche la pubblicazione, nel 1805, della Flora economica del dipartimento dell'Agogna, opera grazie alla quale il B. fu nominato socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino.

Tra il 1807 e il 1808 divenne professore di Agraria e Botanica nel liceo convitto di Novara. In ottemperanza al decreto di quello stesso anno, che prevedeva la creazione degli «orti liceali» come supporto alla didattica, il B. si attivò per allestire nel giardino dell'istituto un orto botanico, di cui fu responsabile fino al 1811. Tale incarico gli permise sia di realizzare un'importante collezione comprendente anche numerose specie esotiche sia di ampliare la rete dei suoi corrispondenti italiani e stranieri.

Nel 1810 il B. diede alle stampe il Catalogus plantarum Horti Botanici Novariensis, opera apprezzata dal direttore generale della P.I. Giovanni Scopoli e grazie alla sua azione l'orto del liceo novarese acquisì, nel corso degli anni, un considerevole valore scientifico e suscitò notevole interesse a fianco dell'orto dell'ateneo torinese.

Nel 1811 il B. lasciò la docenza al liceo poiché, in seguito alla morte del professor Bayle-Barelle, fu chiamato a insegnare all'università di Pavia. Nel 1815, dopo l'allontanamento di Giovanni Battista Balbis dall'orto botanico di Torino, ne ottenne la direzione in aggiunta alla carica di consigliere straordinario del protomedicato e a quella di professore di Botanica e materia medica nell'ateneo torinese. Il B. lasciò però una debole traccia nella memoria storica della sede universitaria torinese per la breve permanenza. Sicuramente giocò a suo sfavore il carisma scientifico e umano di Balbis e soprattutto l'indignazione che ne accompagnò l'allontanamento dagli incarichi universitari.

Il mondo accademico torinese, inoltre, considerò il B. un «provinciale» e forse volutamente non gli concesse i riconoscimenti che meritava. Al contrario il B. fu una figura tutt'altro che minore, come testimoniano la sua produzione scientifica, l'intensa e ricca attività didattica, comprovata dalla passione e la cura con cui diresse l'orto del liceo novarese e quello universitario di Torino e non da ultimo la fitta rete di amicizie e relazioni che B. instaurò nel corso della sua attività.

Nel 1817, colpito da attacco apoplettico, fu collocato a riposo e si ritirò a Novara, dove morì il 1° gennaio del 1825.

[Elisa Mazzella]

Fonti e bibliografia: Biblioteca reale, Torino, corrispondenza Giovanni Battista Balbis (anni 1802-1814); Biblioteca storica della Provincia, Torino, archivio Colla; AS, Milano, fondo Studi, parte moderna, cc. 42, 44 e 919; AS, Novara: Prefettura del dipartimento dell'Agogna, studi-liceo convitto, cc. 2045-2051; AS, Pavia: Antico archivio dell'Università di Pavia (1361-1897), Rettorato, cc. 178, 186-187, 206, 208, 211 e 217.

DBI, vol. X, pp. 631-632.

G. Forneris, L'Erbario dell'Università di Torino. Pagine di storia e di iconografia nelle collezioni botaniche, Torino, Comitato per le celebrazioni del sesto centenario dell'Università di Torino, 2004; D. Brianta, I luoghi del sapere agronomico: accademie, società di agricoltura e di arti meccaniche, orti agrari, atenei (1802-1814), in E. Brambilla, C. Capra, A. Scotti (edd.), Istituzioni e cultura in età napoleonica, Milano, Angeli, 2008, pp. 62-156; S. Bartoli (ed.), Giovanni Biroli e la Novara napoleonica, Novara, Interlinea, 2009. E. Mazzella, Dall'abbecedario alle «scienze sublimi». Scuola e istruzione nel Novarese napoleonico (1800-1814), Macerata, EUM, 2010, pp. 210, 222-224 e 227-230.