Albeggiani Ferdinando

Professioni: Professore, professore universitario, funzionario ministeriale
Ambiti di produzione: Didattica, editoria scolastica, filosofia, pedagogia
Luoghi di attività: Sicilia

Ferdinando Albeggiani nacque a Palermo il 14 novembre 1890. Appena conseguita la laurea, nel 1913, fu tra gli animatori della Biblioteca Filosofica di Palermo: prestigiosa istituzione destinata a ricoprire un ruolo fondamentale nella diffusione della emergente cultura neoidealistica in Italia. La sua carriera di insegnante ebbe inizio presso il liceo «Mandralisca» di Cefalù, dove fu collega dello storico Adolfo Omodeo. Subito dopo la Grande guerra l'A. venne assegnato al liceo «Vittorio Emanuele» di Palermo, dove insegnò Storia e Filosofia.

La sua riflessione pedagogica ebbe una prima sistemazione negli scritti La nostra scuola e le esigenze della storia contemporanea (1917) e Il nazionalismo e la scuola (1918) nei quali espresse l'esigenza di una scuola fondata su studi classici, ispirata al «valore del criterio nazionale come criterio di unità dei valori in generale [...] lumeggiando il concetto di patria così che l'alunno se lo ponga come valore innanzi a cui dovrà piegare le ginocchia».

In linea con il magistero di Giovanni Gentile collaborò alle riviste «Levana» e «L'Educazione nazionale» (SPES, rispettivamente nn. 637 e 445). Nel 1927 conseguì la libera docenza in Filosofia, ma l'effettivo insegnamento all'università di Palermo fu espletato soltanto dopo la caduta del regime fascista, al quale egli era stato sempre avverso. Oltre alla curatela di alcuni classici filosofici a uso scolastico, nel 1936 il docente palermitano diede alle stampe una Storia della Filosofia (1936), più volte riedita.

Nel 1943, dopo la liberazione dell'isola da parte degli alleati, fu nominato provveditore agli studi di Palermo dall'Alto commissario per la Sicilia Francesco Musotto. Fu poi chiamato dal ministro della P.I. Omodeo alla vice-presidenza del Consiglio superiore della P.I., dapprima a Salerno e in seguito in Roma liberata. Nei difficili anni della defascistizzazione della scuola l'A. operò alacremente tra gli ispettori e i docenti impegnati in prima fila.

In seguito il docente siciliano alternò l'attività scolastica con quella di consulente della casa editrice milanese A.V.E. di M. Viola, dando vita alla collana «Biblioteca dell'educatore», e poi dell'editore Priulla di Palermo con cui pubblicò numerosi testi scolastici. Si deve inoltre, presumibilmente, all'A. la nascita della casa editrice Pantea nel cui catalogo compare Storia contemporanea ad uso delle scuole medie superiori (1945) composta dallo stesso.

Ma fu soprattutto sulla didattica della filosofia che lo studioso palermitano lasciò un contributo significativo (Didattica dell'insegnamento filosofico [1951] nell'enciclopedia La Pedagogia diretta da Luigi Volpicelli). Nell'ampio saggio sottolineò l'importanza della dimensione storica nell'insegnamento scolastico della filosofia, auspicando un «maggiore approfondimento dei presupposti filosofici delle scienze», sui «caratteri delle conoscenze matematiche e scientifiche» e sulle «principali interpretazioni di tali caratteri». Sull'educazione filosofica Albeggiani era già intervenuto nel 1955 (sulla rivista «Scuola e città»), ribadendo che l'insegnamento filosofico deve svolgersi come «posizione e risoluzione di problemi», favorendo così la formazione di un pensiero critico. L'A. morì a Palermo il 20 marzo 1973.

[Raffaele Tumino]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Consiglio superiore della P.I., Atti 2a serie 1904-1940, Sezione dell'istruzione media, b. 73; AS, Palermo, fondo Prefettura, serie Gabinetto (1906-1925), parte II, bb. 372, 373 e 380; ctg. V, Consiglio provinciale scolastico, 1941-1945, b. 258; fondo Questura, atti di Gabinetto, inv. n. 40, 1866-1939, bb. 895 e 973; serie Società apolitiche, cat. A, 3b, 1926-1943: bb. 13 e 35.

SPES, nn. 445 e 637; TESEO, nn. 11, 440 e 569; TESEO '900, n. 444.

«Annuario della Biblioteca filosofica di Palermo», 1913, vol. II, pp. 479-483; G. Gentile, Saggi critici, Firenze, Vallecchi, 1927, p. 7; F. Flora (ed.), Benedetto Croce, Milano, Mursia, 1953, pp. 23-48; C. Antoni, R. Mattioli (edd.), Cinquant'anni di vita intellettuale italiana 1896-1946, Napoli, ESI, 1966, vol. I, p. 356 e vol. II, p. 156; E. Garin, Cronache di filosofia italiana, 1900-1943, Roma-Bari, Laterza, 1966, vol. I, pp. 224 e 245; V. Telmon, La filosofia nei licei, Firenze, La Nuova Italia, 1970, pp. 124-126; T. Tomasi, L'idea laica nell'Italia contemporanea, 1870-1970, Firenze, La Nuova Italia, 1971, p. 138; F. Cambi, L'educazione tra ragione e ideologia. Il fronte antidealistico della pedagogia italiana 1900-1940, Milano, Mursia, 1993, pp. 70 e 79; C. Dollo, Il positivismo in Sicilia, a cura di G. Bentivegna et al., Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005, pp. 94-95 e 454-456.