Woena Adele

Professioni: Professoressa, educatrice, scrittrice
Ambiti di produzione: Letteratura italiana, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Piemonte, Emilia Romagna

Sofia Adelaide Adeodato (Adele) Woena nacque a Pinerolo (Torino) il 3 aprile 1833, da Giuseppe Giovanni, avvocato, e Carolina Boutal. Dopo la scomparsa della madre, la piccola Adele fu affidata alle suore del Sacro cuore dell'Abbadia di Pinerolo. Quando, nel 1848, il convento fu costretto a chiudere, Adele rientrò in famiglia, portando con sé i risultati di un'esperienza formativa moderna e feconda. Non altrettanto felice fu l'esperienza del matrimonio con Pietro Re, da cui nacque un figlio, Camillo Pietro Ettore e che si concluse nel 1859 con la separazione. Lasciata la Svizzera, dove si era trasferita al seguito del marito, raggiunse nel 1863 a Modena il fratello Ernesto, poi morto precocemente nel 1867.

Per mantenersi, Adele aprì un istituto per giovinette, dedicandosi a insegnare Italiano, Francese, Disegno e Canto. L'anno successivo pubblicò il trattato divulgativo Nozioni elementari di sfera armillare e cosmografia, mettendo a frutto un accurato lavoro di ricerca e rielaborazione. Le precarie condizioni di salute la costrinsero a rinunciare all'insegnamento, ma non agli obiettivi educativi volti a combattere l'anacronismo di alcune costanti dell'educazione femminile del tempo allo scopo di rendere, come avrebbe scritto qualche anno dopo, «la donna degna compagna dell'uomo».

La vicinanza consapevole al movimento femminista emerge chiaramente dalle pagine dell'«Aurora» la rivista che Adele fondò nel 1872 e che «non avrà colore politico, essa vivrà nel campo letterario modesta e giusta come la viola mammola in un prato». Nel 1879, riflettendo in Autobiografia di una fanciulla ottenne, sul destino dei primi otto anni della rivista, l'autrice indicava gli elementi che contribuivano a costruire una personalità femminile sana e indipendente.

Nei primi anni di vita dell'«Aurora» concepì e realizzò supplementi e strenne: Strenna dell'Aurora (1873), Fiori dell'Aurora (1874), Illustrazione dell'Aurora (1875), raccolte di poesie e prose di autori vari selezionate allo scopo di trasmettere un messaggio educativo e intellettualmente impegnativo, tanto da suggerire l'impressione «di una circolazione del giornale solo interna ad un limitato gruppo di scrittrici» (Buttafuoco).

Nel 1875 la W. raccolse in volume il romanzo La lotta del cuore già uscito sulla rivista: è la storia d'amore di due orfani, Ida e Carlo, cui un caritatevole notaio impartisce aiuti materiali e rassicuranti consigli morali e cinque anni più tardi diede alle stampe un testo di esplicito impegno politico come I comprachicos nel secolo XIX, ovvero La tratta dei fanciulli italiani all'estero (1880), contro l'orrenda piaga del commercio e sfruttamento di minori.

Nel 1880 Adele fu costretta a trasferirsi da Modena a Roma, per curare la malattia che l'avrebbe condotta alla morte il 5 giugno 1884, determinando il lento declino dell'«Aurora», che cessò definitivamente le pubblicazioni nel 1883.

[Clara Allasia]

Fonti e bibliografia: O. Greco, Bibliobiografia femminile italiana del XIX secolo, Venezia, s.e., 1875, pp. 505-507; A. De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze, Successori Le Monnier, 1879-1880, p. 1070; C. Villani, Stelle femminili, Napoli, Dante Alighieri, 1915, p. 742; M. Bandini Buti (ed.), Poetesse e scrittrici, Roma, Tosi, 1941-1942, vol. II, p. 365; R. Carrarini, M. Giordano (edd.), Bibliografia dei periodici femminili lombardi: 1786-1945, Milano, Editrice Bibliografica, 1993, pp. 246-247; M.P. Casalena, Scritti storici di donne italiane, Bibliografia 1800-1945, Firenze, Olschki, 2003, p. 359.

A. Buttafuoco, «In servitù regine». Educazione ed emancipazione della stampa politica femminile, in S. Soldani (ed.), L'educazione delle donne. Scuole e modelli di vita femminile nell'Italia dell'Ottocento, Milano, Angeli, 1991, pp. 363-391; C. Lantieri, Femminismo e filantropia: Anna Woena, in F. Bertini (ed.), L'emancipazione: diritti e doveri. Conferenze livornesi sul giornalismo femminile tra Ottocento e Novecento, Firenze, Centro editoriale toscano, 2004, pp. 173-183.