Volpicelli Luigi

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Fascismo, pedagogia, politica scolastica, storia della pedagogia
Luoghi di attività: Toscana, Lazio, Italia

Nato a Siena il 13 giugno 1900, Luigi Volpicelli si trasferì, ancora ragazzo, con la famiglia a Roma dove, compiuti gli studi superiori, si iscrisse all'università, conseguendo due lauree: in Giurisprudenza nel 1921, con Enrico Ferri, e in Lettere e Filosofia nel 1927, con Giovanni Gentile. Dopo un periodo di insegnamento nei licei, entrò a far parte del mondo universitario come assistente: animato da molteplici interessi e curiosità, stimolato dal vivace ambiente culturale in cui viveva, non si limitò a svolgere i soli compiti di docente, ma si impegnò in svariate iniziative, pubblicando presto i primi studi filosofici e saggi di critica letteraria.

Negli anni '20 aderì al fascismo, collocandosi nel decennio successivo su posizioni vicine a quelle modernizzanti di Ugo Spirito, con articoli e saggi sulla politica educativa del regime e diventando ben presto uno dei personaggi di spicco tra le fila pedagogiche di quegli anni (Scuola e politica, 1934 con Nazareno Padellaro; Tra la scuola di oggi e quella di domani, 1935). Nel 1936 partì volontario per la campagna d'Etiopia; quando rientrò in patria rielaborò le intense esperienze di guerra in una pubblicazione, «Il Giornale di Addis Abeba», poi iniziò a collaborare a «Civiltà fascista» e ad altre testate di regime e, infine, alla rivista «I Diritti della scuola» di cui fu direttore insieme ad Annibale Tona dal 1937 al 1943.

Su richiesta dell'allora ministro dell'Educazione nazionale Giuseppe Bottai, fece parte della commissione incaricata di elaborare un piano di riforma scolastica coerente con la Carta della scuola del 1939 (Commento alla Carta della Scuola, 1940; Scuola e lavoro, 1940). In quello stesso anno, superato il concorso universitario, venne chiamato a succedere a Giuseppe Lombardo Radice, nel frattempo scomparso, sulla cattedra di Pedagogia e alla direzione dell'Istituto di Pedagogia del Magistero di Roma, cui dedicò gran parte delle sue energie, promuovendo diverse iniziative sul piano educativo, culturale e organizzativo.

L'Istituto di Pedagogia, sotto la sua direzione, tra gli anni '50 e '60 divenne centro di molteplici attività: il V. istituì dei corsi di filmologia e teatro, promosse la prima cattedra di Pedagogia e Psicologia delle comunicazioni di massa, avviò il centro studi di letteratura giovanile, la Scuola per educatori di comunità, i corsi di perfezionamento magistrale.

Alla formazione degli insegnanti dedicò particolare attenzione, convinto che, per superare «l'incultura» del nostro sistema scolastico, fosse innanzitutto indispensabile una buona preparazione dei maestri, per renderli capaci di manifestare in modo libero la propria creatività e di stabilire con gli alunni un rapporto educativo vivo e fecondo affinché la scuola, in una società mutata e in un continuo divenire, costituisse un valido strumento di conquista di valori umani e sociali, in un'ampia visione laica ed europeistica di integrazione e progresso culturale.

Dal punto di vista pedagogico, il giovanile idealismo del V. andò con il tempo trasformandosi in un umanesimo sostanziato da una forte teoria della cultura concepita come chiarificazione dell'esperienza del quotidiano, approdo in cui convivono la logica attualista della realtà del suo farsi e l'esigenza di una continua ricerca del senso della vita.

Più specificamente il V. pose al centro della sua riflessione la costruzione della personalità del bambino visto nella sua integralità psicologica, intellettiva e affettiva, dando rilievo nell'azione educativa alle attività culturali e ludiche, all'ambiente, al lavoro, alle espressioni artistiche. Durante la direzione dell'Istituto di Pedagogia, che si concluse nel 1970 con l'uscita dall'università, diede incremento al Museo pedagogico che, sulle spoglie dell'antico Museo di istruzione e di educazione creato nel 1874 da Ruggero Bonghi, aveva raggiunto i massimi livelli di eccellenza sotto la direzione di Giuseppe Lombardo Radice (Picco, 1980).

Viaggiò molto, collaborò a diverse riviste e giornali e ricoprì vari incarichi, tra cui quello di presidente delle Scuole per i contadini dell'Agro romano (Alatri, 2006); oltre che di numerosi libri, in particolare sulla storia della scuola italiana e straniera (in specie vedi Storia della scuola sovietica, 1950, una delle poche autorevoli opere italiane sull'argomento), fu autore di saggi e articoli, di alcuni testi scolastici, diresse diverse collane editoriali, riviste pedagogiche (nel 1956 diede vita a «I problemi della pedagogia») e l'enciclopedia in più volumi La Pedagogia. Significativa la sua stretta collaborazione, in specie tra gli anni '50 e '60, con l'editore romano Armando Armando. Continuò ad essere attivo fino alla morte, avvenuta dopo una breve malattia in Roma il 18 giugno 1983.

[Giovanna Alatri]

Fonti e bibliografia: carte del V. sono conservate presso la famiglia, Roma; altra documentazione in Università Roma Tre, Museo storico della Didattica «M. Laeng»; Archivio famiglia Marcucci-Cambellotti, Roma; Fondazione «L. Einaudi», Roma, fondo Malagodi; Fondazione «U. Spirito», Roma, fondi Panunzio, Pellizzi e Pettinato; Istituto «L. Sturzo», Roma, fondi Spataro e Gonella; Fondazione «G. Gentile», Roma, fondo istituzionale; Fondazione Istituto «Gramsci», Roma, fondo Sibilla Aleramo; ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione Generale Istruzione Superiore, Liberi docenti, I versamento, I e II serie, b. 344.

EP, vol. VI, cc. 12426-12434.

I. Picco, Commemorazione di Luigi Volpicelli. Luigi Volpicelli l'uomo e il pensiero, in «I Problemi della pedagogia», 1984, n. 1-2, pp. 123-136; M. Laeng, Museo storico della Didattica, in I Musei dell'Università «La Sapienza», Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1993, pp. 329-341; G. Cives, Pedagogia del cuore e della ragione. Da Giuseppe Lombardo Radice e Tina Tomasi, Bari, G. Laterza, 1994, pp. 85-108; L. Pazzaglia (ed.) Editrice La Scuola 1904-2004. Catalogo storico, Brescia, La Scuola, 2004, pp. 160-161; G. Alatri, Una vita per educare, tra Arte e Socialità: Alessandro Marcucci (1876-1968), Milano, Unicopli, 2006, pp. 249-251; E. Zizioli, Un'idealista fuori dalle formule. Luigi Volpicelli, Roma, Anicia, 2009.