Vitelli Girolamo

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, greco, latino, politica scolastica
Luoghi di attività: Campania, Toscana

Girolamo Vitelli nacque a S. Croce del Sannio (Benevento) il 27 luglio 1849. Il 2 novembre 1863 fu iscritto al liceo ginnasio «Vittorio Emanuele» di Napoli, dove apprese il greco grazie a Domenico Denicotti insieme al conterraneo Francesco D'Ovidio; conclusi gli studi liceali, vinse il primo premio per il latino fra tutti i licenziati dei licei d'Italia, ciò che gli agevolò l'ingresso alla Scuola normale superiore di Pisa.

Il trasferimento in Toscana significò per il V. una profonda trasformazione: si staccò dalla tradizione culturale del Mezzogiorno d'Italia per aderire intimamente alla civiltà toscana e in Toscana percorse un prestigioso cursus studiorum. Tra gli insegnanti che più a fondo incisero sulla formazione del V., vanno annoverati Alessandro D'Ancona e Domenico Comparetti. Si laureò in Lettere nel 1870, si perfezionò a Lipsia e, al ritorno in Italia, insegnò per un brevissimo periodo nel liceo «Cutelli» di Catania (1873-1874). In quegli anni fece parte della commissione d'inchiesta Scialoja sulle condizioni della scuola secondaria.

Nel 1874 fu chiamato a Firenze come assistente alle cattedre di Letteratura latina e greca nell'Istituto di studi superiori, incarico che gli fu riconfermato negli anni successivi. Nel 1878 fu nominato professore straordinario di Grammatica greca e latina e nel 1882 ordinario di Paleografia greca e di Lingua greca e latina, sostituendo poi, dal 1887, Domenico Comparetti come ordinario di Lingua greca. Nel 1896 uscì la prima edizione del Manuale della letteratura greca; seguì subito dopo, nel 1898, il Manuale della letteratura latina, scritti in collaborazione con Guido Mazzoni: testi che furono a lungo adottati nei licei classici.

Oltre alla produzione scolastica, che gli conferì una significativa presenza nella pubblicistica per gli istituti classici, si dedicò a quella specialistica che gli diede fama internazionale. Dal 1° ottobre 1889 al 30 giugno 1891 fu membro del Consiglio superiore della P.I. Nel 1893 fondò la rivista «Studi italiani di filologia classica», che diresse fino al 1915, e la Società italiana per la diffusione e l'incoraggiamento degli studi classici. Nominato di nuovo componente del predetto Consiglio il 1° luglio 1896, entrò in Giunta e cessò infine dall'ufficio nel 1900.

Nei primi anni del '900, il V. partecipò con autorevolezza all'acceso dibattito pedagogico e politico sulle finalità della scuola secondaria e, più in particolare, esprimendo soprattutto le ragioni degli studi classici e dell'insegnamento della filosofia. Insieme a Felice Tocco, Alessandro Chiappelli, Arturo Linaker e altri sostenne – nel Convegno fiorentino del 1905 sull'istruzione classica – le ragioni formative dell'insegnamento filosofico e auspicò che fosse anzi rafforzato in modo da costituire il coronamento di tutta l'educazione scientifica e letteraria della nuova scuola media.

Nello stesso anno, su nomina del ministro Leopoldo Bianchi, fece parte della commissione istituita con il precipuo scopo di pervenire a una riforma della scuola secondaria e della classica in particolare. Nella commissione il V. rappresentò l'ala intransigente dell'indirizzo classicista in aperta opposizione all'unificazione della scuola media.

Conclusasi questa esperienza nel 1909, il V. tornò agli studi, in specie a quelli di papirologia. Ritiratosi dall'insegnamento nel 1915 iniziò la pubblicazione della collana «Papiri della Società italiana». Nell'ottobre 1920 fu nominato senatore e si rifiutò di sottoscrivere il manifesto degli antifascisti, anche se nel 1925 dichiarò in Senato: «Io ho diritto di entrare all'università benché non abbia l'animo fascista». Intanto la Società italiana per la ricerca dei papiri greci e latini in Egitto, voluta dal V. anni addietro, cessò di esistere nel 1928, ma presso l'università di Firenze fu costituito l'Istituto papirologico di cui V. fu il primo direttore fino alla sua morte. Il V. morì a Spotorno (Savona) il 2 settembre 1935.

[Raffaele Tumino]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Divisione Scuole medie 1860-1896, bb. 46-47: licei di Catania; ivi, Direzione generale istruzione secondaria 1897-1910, b. 2, f. 1C, 1897-Unificazione delle scuole secondarie; Biblioteca Marucelliana Firenze: fondo Vitelli, manoscritti; G. Vitelli, Ricordi di un vecchio normalista, Bologna, Zanichelli, 1931.

G.M. Ferrari, Il R. Liceo «Vittorio Emanuele» di Napoli all'Esposizione Universale di Parigi dell'anno MDCCCC. La cattedra di Filosofia, Napoli, Stab. Tip. Pierro e Veraldi, 1899; C. Antoni, R. Mattioli, Cinquant'anni di vita intellettuale italiana, Napoli, Esi, 1956, vol. I, pp. 441-443; M. Raicich, Scuola, cultura e politica da De Sanctis a Gentile, Pisa, Nistri-Lischi, 1981, pp, 221, 247, 285, 306, 309, 314, 352 e 442; T. Crivelli (ed.), Feconde venner le carte. Studi in onore di Ottavio Besomi, Bellinzona, Edizioni Casagrande, 1987, pp. 609, 614 e 620; R. Pintaudi (ed.), Gli archivi della memoria. Bibliotecari, filologi e papirologi nei carteggi della Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze, s.e., 1996, pp. 1-5; M. Capasso, Hermae. Scholars and scholarship in papyrology, Pisa, Giardini, 2007, pp. 45-52.