Viscardi Assunta

Professioni: Maestra, educatrice
Ambiti di produzione: Assistenza, movimento cattolico
Luoghi di attività: Emilia Romagna

Assunta Viscardi nacque a Bologna l'11 agosto 1890 da una famiglia di commercianti e completò gli studi come maestra elementare nel 1909. Insegnò a lungo tra Chiavari e la provincia di Bologna (fino al 1919), con spostamenti frequenti legati al proposito di intraprendere – ma senza successo, causa malattia – la vita claustrale nelle Carmelitane. Nel 1914 aderì al movimento terziario domenicano.

Rientrata a Bologna nel 1920, la V. fu maestra nelle scuole elementari cittadine e completò gli studi per l'abilitazione alla direzione didattica presso il Corso di perfezionamento per licenziati di scuola normale (Scuola pedagogica) di Bologna nel 1922 con una tesi su L'infanzia sventurata. L'argomento scelto non era casuale, ma legato al suo forte impegno sociale già prestato nell'assistenza dell'infanzia ed adolescenza più povera uscita dalla Grande guerra, che coinvolse anche la sua famiglia, come da lei stessa raccontato nell'autobiografia Gentilezza italica (1936).

Negli anni '20 l'impegno di Assunta per i ragazzi di strada si concretizzò con la nascita dell'Opera di S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza (dal 1923 in poi curò la pubblicazione di una «strenna» annuale ricca di riferimenti all'attività educativa e assistenziale svolta). Per molti anni alternò l'attività mattutina di maestra con l'impegno assistenziale, educativo e sociale pomeridiano presso la basilica di S. Domenico a Bologna.

Negli anni successivi la V. diede vita alla Porticina della provvidenza, iniziativa di pronto intervento caritativo per le persone più povere. Nel 1930 promosse l'orfanotrofio maschile di S. Luca sulle colline bolognesi ed altre iniziative benefiche e educative, tra cui l'istituzione del Nido di Farlotti da lei stessa voluto nel 1946 per bambini piccoli in difficoltà, seguito nel 1950 dal Nido di Farlottine.

Da tali iniziative sorse la scuola attualmente esistente delle «farlottine» a Bologna, tuttora legata alla figura della V. Il termine «farlotti» era stato tratto dalla celebre poesia Il nido di farlotti di quel Giovanni Pascoli da lei tanto amato: l'analogia tra la solitudine del poeta e quella dei bambini da lei assistiti era il nesso più evidente, segno di quell'infanzia sventurata priva di sostegno genitoriale a cui Assunta aveva scelto di prestare la sua principale cura educativa. La V. morì il 9 marzo 1947.

[Mirella D'Ascenzo]

Bibliografia: M. Negrelli, Assunta Viscardi e l'Opera di S. Domenico per i Figli della Divina Provvidenza, Bologna, Edizioni de «La Casa vivente», 2008.