Vieusseux Giovan Pietro

Professioni: Editore
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, stampa pedagogica
Luoghi di attività: Liguria, Toscana

Giovan Pietro Vieusseux nacque a Oneglia (oggi Imperia) il 29 settembre 1779 da una famiglia di imprenditori e commercianti svizzeri di origini francesi. L'orizzonte mercantile tracciato tra Svizzera e Italia rappresentò l'ambientazione principale dell'agire del giovane V., il punto di partenza e di approdo in cui il commercio librario viene ad inserirsi nelle peculiarità possedute dai libri: essere un prodotto economico, consentendo anche la possibilità di una legittimazione sociale borghese.

Spirito avventuroso e irrequieto, il V. viaggiò molto. Al primo viaggio, in Svizzera e in Francia, compiuto con il padre nel 1801, ne seguì un secondo nel 1803 in Francia che lo portò poi a Milano e, nel 1804, ad Anversa alla direzione di un'azienda commerciale. Nel 1814 fu con il padre a Livorno dove perfezionò la sua formazione con la casa di commercio Senn. I suoi viaggi si allargarono, favorendo l'intreccio degli interessi culturali con quelli economici: sino al 1817 conoscerà l'Italia, gran parte dell'Europa, la Russia, spingendosi fino ai confini dell'Asia.

Le lettere a Sismondi documentano le sue sensazioni e le prime consistenti letture, da Tasso ad Alfieri ai libri di storia e geografia. Nel 1819 si stabilì infine a Firenze che riconobbe come città ideale per avviare quell'opera di rinnovamento e di emancipazione capace poi di evolversi e cooperare con un più ampio progetto politico. Qui, in quello stesso anno, aprì il Gabinetto scientifico-letterario con l'intento di offrire un luogo d'accoglienza per la lettura, la discussione, lo scambio di idee.

L'iniziativa trovò subito un riscontro positivo, favorito dalla presenza nel capoluogo toscano di un nutrito nucleo di residenti stranieri e di molti tra i migliori intellettuali del tempo. L'amicizia con Gino Capponi, Niccolò Tommaseo, Raffaello Lambruschini, Cosimo Ridolfi, definito «lo stato maggiore di Vieusseux», consentì di ampliare le collaborazioni a Manzoni, Leopardi, Montani, Colletta, Niccolini e tanti altri, varando innumerevoli e importanti iniziative: dall'«Antologia», poi soppressa nel 1833, all'«Archivio storico italiano», al «Giornale agrario toscano» alla «Guida dell'educatore» (1836-1845, SPES, n. 549), il primo e importante giornale pedagogico italiano.

In queste ultime due proposte V. si avvalse delle idee del Lambruschini, che tracciò le linee ispiratrici (e spesso anche operative) delle due iniziative, rifacendosi da una parte all'intenzione di varare uno strumento per il rinnovamento dell'agricoltura e l'elevazione morale e materiale dei contadini, dall'altra alla volontà di riprendere le suggestioni del mondo protestante ginevrino per proporre una riforma pedagogica più attenta e rispettosa di un'armonia tra le aspettative individuali e i doveri generali.

Notevole fu anche il contributo del V. all'editoria, non solo come editore ma anche come attento osservatore del commercio librario e partecipe protagonista dei problemi della libreria e della tipografia. Nel circoscrivere in questa sede il suo apporto al dibattito pedagogico e scolastico, va ricordato che nelle sue edizioni uscirono volumi di Enrico Mayer, Vitale Rosi, Pietro Thouar e soprattutto le importanti opere del Lambruschini, Dell'educazione e dell'istruzione e Della istruzione.

La profonda conoscenza del pubblico e delle articolazioni editoriali portarono il V. a cercare pratiche soluzioni per la creazione di ampi empori e il superamento dei dazi, inserendo il rapporto tra alta e media cultura in quel collegamento tra cultura popolare e istruzione elementare proprio di tutto l'ambiente culturale moderato toscano. Il V. morì a Firenze il 28 aprile 1863.

[Gianfranco Tortorelli]

Fonti e bibliografia: documentazione sul V. è principalmente conservata presso il Gabinetto scientifico-letterario omonimo (C. Del Vivo, L. Di Tolla [edd.], L'Archivio storico del Gabinetto Vieusseux. Inventario, Firenze, Polistampa, 2011); altre carte si trovano in Biblioteca nazionale centrale, Firenze nei fondi dedicati ai corrispondenti e collaboratori delle sue numerose iniziative molti dei quali già pubblicati presso Olschki (L. Pagliai, Repertorio dei corrispondenti di Giovan Pietro Vieusseux dai carteggi in archivi e biblioteche di Firenze [1795-1863], Firenze, Olschki, 2011); per i rapporti con J.C.L. Sismondi si rinvia a quanto depositato nella Biblioteca comunale di Pescia (ved. A. Frènes, Jean Pierre Vieusseux d'après sa correspondance avec J.C.L. de Sismondi, Roma, Forzani, 1888); altre indicazioni in G. Tortorelli (ed.), Gli archivi degli editori: studi e prospettive di ricerca, Bologna, Pàtron, 1998, pp. 86-109; G.P. Vieusseux, Journal-Itinéraire de mon voyage en Europe (1814-1817), a cura di L. Tonini, Firenze, Olschki, 1998; Id., La peste de Tunis, nota di L. Neppi Modona, Firenze, Vieusseux, 1979.

N. Tommaseo, Di Giovanpietro Vieusseux e dell'andamento della civiltà italiana in un quarto di secolo: memorie, Firenze, Stamperia sulle Logge del Grano, 1863 (poi con postfazione di G. Spadolini, Firenze, Società storica per la storia del Risorgimento, 1985); A. De Rubertis, L'«Antologia» di Gian Pietro Vieusseux, Foligno, Campitelli, 1922; R. Ciampini, Gian Pietro Vieusseux: i suoi viaggi, i suoi giornali, i suoi amici, Torino, Einaudi, 1953; U. Carpi, Letteratura e società nella Toscana del Risorgimento: gli intellettuali dell'«Antologia», Bari, De Donato, 1974; G. Spadolini, L'idea di Europa fra Illuminismo e Romanticismo: la stagione dell'«Antologia» di Vieusseux, Firenze, Le Monnier, 1984; Id., Fra Vieusseux e Ricasoli: dalla vecchia alla «Nuova antologia», Firenze, Le Monnier, 1982; A. Di Preta, Giuseppe Bianchetti e l'«Antologia» di Vieusseux, Firenze, Le Monnier, 1981; M.I. Palazzolo, Editori, librai e intellettuali: Vieusseux e i corrispondenti siciliani, Napoli, Liguori, 1980; G. Pomba, G. Vieusseux, C. Tenca, Scritti sul commercio librario in Italia, a cura di M.I. Palazzolo, Roma, Archivio Guido Izzi, 1986; L. Desideri (ed.), Il Vieusseux: storia di un Gabinetto di lettura 1819-2000. Cronologia, saggi, testimonianze, Firenze, Polistampa, 2004; A. Volpi, Commercio e circuiti culturali. Giovan Pietro Vieusseux, un borghese di inizio Ottocento, Pisa, Pacini, 2008.