Vannucci Atto

Professioni: Professore
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, latino, storia
Luoghi di attività: Toscana

Atto Vannucci nacque a Tobbiana, presso Montale (Prato), il 30 dicembre 1810. Nel 1825 entrò in seminario a Pistoia, dove ebbe come maestro il canonico Giuseppe Silvestri, che lo avviò alla conoscenza dei classici latini e italiani e lo appassionò allo studio della storia patria. Entrò quindi come insegnante nel collegio «Cicognini» di Prato; il direttore Silvestri gli affidò prima l'incarico di prefetto di camerata, poi, dal 1833, la cattedra di Umanità.

Nel 1834 il V. fu ordinato sacerdote e pochi anni dopo (1840), gravato da problemi agli occhi, abbandonò la cattedra di Umanità per assumere quella di Cronologia e Storia universale. Iniziò in questi anni anche la sua collaborazione con la prestigiosa «Collezione dei classici latini con commenti italiani per uso delle scuole» della Tipografia Aldina di Prato, nella quale pubblicò biografie di uomini illustri e importanti edizioni commentate di autori quali Ovidio (1840), Fedro (1841), Sallustio (1844), Catullo, Tibullo e Properzio (1846) e Tacito (1847), che al fine più prettamente didattico associavano l'intento di educare le giovani generazioni agli elevati valori civili e patriottici trasmessi dagli antichi.

Espressione delle medesime convinzioni pedagogiche furono anche gli interventi apparsi sul periodico di Raffaello Lambruschini «Guida dell'educatore» (SPES, n. 549), al quale collaborò dal 1844, affermando la necessità di un rinnovamento dei sistemi educativi.

Nel 1848 il V. abbandonò l'insegnamento al «Cicognini» e fu tra i promotori del fiorentino comitato provvisorio dell'Associazione nazionale italiana. Nel 1849, dopo la fuga del granduca Leopoldo II, fece parte del Governo provvisorio di Francesco Domenico Guerrazzi e fu nominato prima governatore di Prato, poi segretario di legazione del governo toscano presso la Repubblica romana. Accusato di lesa maestà, al ritorno del granduca emigrò in Francia e si stabilì a Parigi, dove condusse vita solitaria e tornò a dedicarsi assiduamente agli studi storici, dando alle stampe La storia d'Italia dai tempi più antichi fino all'invasione dei Longobardi (1851-1855), opera che ne confermò il prestigio negli ambienti intellettuali italiani ed europei.

Nel 1854 rientrò in Toscana e nel 1857 fondò la «Rivista di Firenze», periodico dalle posizioni ormai dichiaratamente unitarie. Nel 1859 divenne membro della Consulta di Stato di Toscana, fu nominato bibliotecario della Magliabechiana, e riprese a insegnare assumendo la cattedra di Letteratura latina all'Istituto di studi pratici e di perfezionamento. Eletto deputato di Firenze al Parlamento italiano, nell'ottobre del 1865 il V. fu nominato senatore del Regno.

Abbandonato l'insegnamento per problemi di salute dal 1864, visse gli ultimi anni afflitto dalla malattia, che lo condusse a sottrarsi progressivamente anche all'impegno politico. Il V. morì a Firenze il 9 giugno 1883.

[Silvia Assirelli]

Fonti e bibliografia: carte del V. sono conservate presso la Biblioteca nazionale centrale, Firenze; il Gabinetto Vieusseux, Firenze, Archivio contemporaneo «A. Bonsanti» e la Biblioteca Labronica, Livorno, Autografoteca «Bastogi»; C. Del Vivo (ed.), Le carte Vannucci nell'Archivio contemporaneo Vieusseux, Firenze, La Nuova Italia, 1986.

SPES, n. 549; Archivio Biografico Italiano, I 978, 57-82; II 648, 184-198; III 425, 106; IV 474, 15; A. De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze, Le Monnier, 1879-1880, pp. 1026-1027; M. Rosi, Dizionario del Risorgimento Nazionale, Milano, F. Vallardi, 1930-1937, vol. IV, pp. 1026-1027.

O. Tommasini, La vita e le opere di Atto Vannucci, Roma, Salviucci, 1884; G. Procacci, Atto Vannucci: discorso biografico, Pistoia, Bracali, 1885; G. Borghi Parollo, Il patriottismo di Atto Vannucci nella vita e nelle opere, Firenze, B. Seeber, 1901; M. Azzella, Un concorso di Atto Vannucci, Napoli, Perrella, 1917; E. Apostolo, Atto Vannucci: vita, opere e carteggio, Vercelli, Gallardi e Ugo, 1920; G. Mazzoni, L'Ottocento, in Storia letteraria d'Italia, Milano, Vallardi, 1934, parte seconda, pp. 1107-1110; B. Mosca, Atto Vannucci amico, in «Scuola e cultura», 1937, n. 5-6, pp. 427-449; G. Adami, Atto Vannucci: maestro di umanità e storico moralista, Prato, Azienda autonoma di turismo, 1968; A. Bolognesi, Atto Vannucci nel centenario della morte, Pistoia, FAG, 1983; C. Del Vivo, Vannucci e Leopardi: una recensione alle «Opere», vecchie e nuove ‘querelles', Firenze, Olschki, 1987, in «Rassegna storica toscana», 1987, n. 1, pp. 63-88; A. Bolognesi, Atto Vannucci di Tobbiana intellettuale, politico, patriota, Pistoia, Brigata del Leoncino, 1998.