Usuelli Ruzza Enrichetta

Professioni: Direttrice
Ambiti di produzione: Educazione femminile
Luoghi di attività: Lombardia, Veneto

Enrichetta Usuelli nacque a Monza il 2 maggio 1836 in una famiglia borghese di buone tradizioni culturali. Dopo aver frequentato il corso elementare obbligatorio continuò gli studi in famiglia con professori di fama, tra i quali in specie Giovanni Raiberti, noto medico e scrittore.

Nel 1856 sposò Giovanni Ruzza, possidente e farmacista di Castelfranco Veneto (Treviso), portando in dote una cospicua somma: il matrimonio era stato combinato da Arnaldo Fusinato, che nei suoi frequenti spostamenti nelle città di area lombardo-veneta per sostenere la trama dell'opposizione antiaustriaca aveva appunto conosciuto il Raiberti.

Nella cittadina veneta Enrichetta cercò di mantenere vivi i suoi interessi culturali frequentando la locale Accademia dei Filoglotti e facendo vita di società. Dopo la delusione di Villafranca, entrò nella rete cospirativa che a Castelfranco ruotava intorno ai fratelli Fusinato; poiché d'altra parte qualche anno prima Arnaldo aveva sposato in seconde nozze Erminia Fuà, le due donne si legarono di sincera amicizia e la U. trovò così un sicuro punto di riferimento letterario e politico, cominciando a cimentarsi in poesie a carattere patriottico.

Dal 1866 al 1869 fu in contatto epistolare con il poeta e sacerdote Giacomo Zanella nel tentativo di superare una lunga crisi religiosa, dalla quale uscì tuttavia solo dopo la morte della figlia Teresita, avvenuta nel 1885. Intanto, spinta da un peggioramento delle condizioni economiche familiari, nel 1874 ottenne l'incarico di direttrice della scuola professionale femminile di Padova istituita con un lascito di Pietro Scalcerle, giovane patriota morto nella difesa di Roma nel 1849.

In questa veste stese alcuni discorsi per la premiazione delle allieve al termine degli studi che, per quanto di circostanza, consentono di capire gli orientamenti del femminismo della U.: l'unica carriera che non implicasse uno snaturamento dell'animo femminile era da ritenersi l'insegnamento e la separazione tra controllo sull'istruzione (affidato ad un direttore con compiti didattici) e controllo sull'educazione delle giovani (affidato ad una direttrice) costituiva la vera garanzia che l'istruzione femminile non fosse concepita come fine a se stessa.

Continuò a comporre scritti e poesie civili, religiose, d'occasione, intervenendo sporadicamente anche sul giornale emancipazionista «La Donna», ma sostenendo sempre una visione nel complesso conservatrice del ruolo della donna: «Emancipare la donna significa per noi metterla in condizione che possa bastare a sé medesima; che sia istrutta ed educata così da sapere e potere istruire ed educare i propri figli». La U. morì a Padova il 17 novembre 1908.

[Liviana Gazzetta]

Fonti e bibliografia: B. Beghin, Appunti per una biografia di Enrichetta Usuelli Ruzza, tesi di laurea, Università di Padova, Facoltà di Magistero, a.a. 1989-1990; L. Gazzetta, Figure e correnti dell'emancipazionismo post-unitario in N.M. Filippini (ed.), Donne sulla scena pubblica. Società e politica in Veneto tra Sette e Ottocento, Milano, Angeli, 2006, pp. 138-183; L. Gazzetta, P. Zamperlin (edd.), Donne, diritti e società a Padova tra Otto e Novecento, Padova, Imprimenda, 2009, p. 201.