Trèves Joseph-Marie

Professioni: Sacerdote, scrittore
Ambiti di produzione: Cultura locale, insegnamento religioso, libertà di insegnamento, politica scolastica
Luoghi di attività: Valle d'Aosta

Joseph-Marie Trèves nacque il 30 agosto 1874 a Erésaz, piccolo villaggio nel comune di Émarèse (Aosta). Cresciuto in una povera comunità di montagna, a 18 anni entrò in seminario ad Aosta. Il 10 giugno 1900 celebrò la prima messa al Refuge des pauvres di Aosta. Fedele alle proprie origini il giovane sacerdote, intese con questa scelta indicare il desiderio di dedicarsi alle categorie più deboli, conducendo egli stesso una vita assai sobria. Dopo vari incarichi minori (a Valtournenche, a Lillianes e a Saint-Christophe), resse la rettoria di Planaval dall'estate del 1907 al maggio del 1911, quando fu trasferito alla rettoria di Promiod dove trascorse 14 anni (entrambe piccole comunità in alta Valgrisanche) e infine fu curato a Excenex, piccola parrocchia a pochi chilometri da Aosta.

Nonostante l'apparente marginalità degli incarichi, il T. è ritenuto uno dei precursori delle iniziative sociali cattoliche in Valle d'Aosta, delle istanze regionaliste e della valorizzazione del patrimonio storico e culturale valdostano. Critico nei confronti degli ideali liberali espressi dal Risorgimento, ostile al socialismo e al radicalismo di matrice massonica, espressione di un cattolicesimo rurale e nostalgico, legato a un ideale di civiltà alpina dove le virtù del montanaro erano contrapposte alla corruzione cittadina, il T. fu al centro di molteplici iniziative.

Fu, in primo luogo, propagandista infaticabile delle Casse previdenziali per i lavoratori (suo è l'opuscolo Valdôtains! Une Caisse-pension nationale pour les travailleurs prévoyants, 1910), della lotta contro l'analfabetismo, l'alcolismo e l'immoralità, su cui scrisse numerosi articoli sul «Duché d'Aoste» e sul «Messager valdôtain», almanacco di cui il T. aveva caldeggiato la nascita. Si dedicò inoltre alla salvaguardia della memoria valdostana. Membro corrispondente dell'Académie Saint-Anselme dal 1908, scelse di dare priorità all'interno di questo consesso ai temi di storia valdostana (nel 1916 pubblicò l'Ancien ru d'Émarèse, raccolta di articoli in precedenza apparsi sul «Duché d'Aoste» sulla storia e l'economia del piccolo paese di Émarèse; nel 1921 uscì Écrivons l'histoire de notre paroisse, incentrato sull'importanza della storia di ogni singola parrocchia).

Nel 1919 il T. fu tra i promotori della fondazione della rivista «Augusta Praetoria», organo impegnato a difendere il particolarismo valdostano in tutte le sue forme e dal 1920 collaborò alla nuova rivista «L'Echo de la Vallée d'Aoste», organo degli emigrati valdostani all'estero.

Rivendicò l'utilità delle scuole di villaggio, le uniche giudicate in grado di assicurare un'educazione rispondente ai precetti cristiani, di salvaguardare i valori tradizionali e di rispondere al problema dell'emigrazione, temi posti alla base della ferma e dura opposizione all'avocazione da parte dello Stato liberale prima, fascista poi, delle scuole primarie, di cui è documento il volume Une injustice qui crie vengeance! del 1923, promosso dalla Ligue valdôtaine e che mette assieme articoli apparsi sul «Duché d'Aoste».

Secondo il T. il «furto» che lo Stato perpetrava ai danni dei valdostani, sottraendo loro le scuole che con tanti sacrifici avevano creato, minava la vita stessa dei villaggi, non solo indebolendo la formazione religiosa, ma anche quella morale, civile e linguistica dei valligiani, a favore di un'istruzione fornita da una classe insegnante reclutata «ai quattro angoli d'Italia» e ritenuta inadeguata ai propri compiti. Su questi temi nel 1924 diede alle stampe À la recherche de la fondation de nos écoles (serie di articoli già apparsi su «L'Echo de la Vallée d'Aoste») sulla storia delle scuole di villaggio valdostane, pubblicazione funzionale alla campagna contro la soppressione delle stesse da parte del governo centrale.

Membro della Ligue valdôtaine, fondata da Anselme Réan al cui fianco si schierò, in nome dell'antistatalismo cattolico e della difesa della lingua francese, se ne distaccò quando questi aderì, seppur in maniera critica, al regime fascista. Il T. appoggiò allora l'effimero Groupe valdôtain d'action régionaliste, nato e perito nel 1923, e fondò nel 1925 con altri la Jeune Vallée d'Aoste, piccolo ma tenace gruppo di opposizione al fascismo d'impronta regionalista e federalista, entro cui il T. si occupò, nello specifico, della questione delle scuole e della lingua francese.

Tra le iniziative della Jeune Vallée va registrata nel 1932 la pubblicazione di una raccolta di canti (la prima era uscita nel 1912), Valdôtains, chantons!, di cui il T. scrisse la presentazione, opera a scopi popolari che rientrava nel progetto di difesa della lingua francese, ma che comportò la chiusura dell'associazione che, da quel momento, entrò in clandestinità. Nel 1936 uscì l'ultimo opuscolo del sacerdote valdostano, Aperçu sur l'instruction du peuple avant l'école élémentaire moderne. Costretto a ridurre i propri impegni non connessi al magistero sacerdotale a causa delle difficili condizioni politiche e delle sempre più precarie condizioni di salute, il T. si spense a Excenex il 21 giugno 1941.

[Giovanni Villari]

Fonti e bibliografia: carte del T. sono conservate presso l'archivio della Collegiata di S. Orso, Aosta.

P. Gorret (ed.), Quelques lettres de l'abbé Joseph Trèves, Aosta, ITLA, 1967; L. Colliard, La culture valdôtaine au cours des siècles, Aosta, ITLA, 1976, pp. 638-642; M. Trèves, L'abbé J.-M. Trèves. Le parcours d'un valdôtain, Aosta, Duc, 1983; M. Cuaz, Alle frontiere dello Stato, Milano, Angeli, 1988, pp. 114-115 e passim; P. Momigliano Levi (ed.), L'abbé Joseph-Marie Trèves. Aspects de sa vie et de son oeuvre, Aosta, Imprimerie Valdôtaine, 1993.