Terzaghi Nicola

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Associazionismo secondario, editoria scolastica, greco, latino, stampa scolastica
Luoghi di attività: Puglia, Piemonte, Toscana

Nicola Terzaghi nacque a Bari il 7 luglio 1880 da Mario e Maria Doi. Conseguita la laurea in Lettere presso l'università di Firenze sotto la guida del grecista e papirologo Girolamo Vitelli (qui entrò in relazione anche con Domenico Comparetti che su di lui esercitò un'influenza significativa), cominciò a insegnare nelle scuole secondarie.

In veste di professore di liceo partecipò alla vita associativa raccolta intorno alla Federazione nazionale insegnanti scuola media (FNISM). In particolare nel 1914 diede vita insieme a Giovanni Sanna e Dino Provenzal al periodico scolastico «Il Vomere» (1914-1919, SPES, n. 1273) attestato su posizioni piuttosto critiche verso l'azione della FNISM, auspicando che il sodalizio non si limitasse a rivendicazioni solo economiche, ma sapesse individuare per la scuola «un'aspirazione idealmente elevata al di sopra degli interessi particolari».

Nel frattempo il T. si era fatto conoscere come esperto grecista e classicista, dando alle stampe molti scritti sulle principali riviste di cultura classica e alcuni saggi in volume tra cui L'educazione in Grecia (1910), Per una storia della satira (1914) e i primi sondaggi su Sinesio e Lucilio, i due autori da lui più studiati e a cui avrebbe dedicato nella maturità importanti scritti. In quegli stessi anni iniziò una feconda attività anche come autore per le scuole.

Animato da forti sentimenti nazionalistici e sensibile alle tesi del gruppo neoidealistico, fu tra i più decisi promotori, insieme a Ernesto Codignola e Giuseppe Lombardo Radice, di una visione riformatrice in senso autenticamente liberale della scuola fin dal 1919. Sostenne perciò l'azione di Giovanni Gentile al vertice del ministero della P.I., presto associandovi l'adesione al fascismo visto, come accadde a molti altri intellettuali, come l'inveramento del risorgimento nazionale.

Nel 1923 fu nominato docente di Lingua e Letteratura latina e direttore dell'appena avviato Istituto superiore di Magistero di Torino che diresse per molti anni, facendone un punto di riferimento di sentimenti gentiliani e filofascisti, in forma implicitamente antagonista della facoltà di Lettere, roccaforte della cultura anti idealista (tra i primi docenti nel Magistero torinese c'erano, tra gli altri, molti docenti di simpatie idealiste come il pedagogista Mario Casotti, il filosofo Augusto Guzzo, l'italianista Luigi Collino). Nel capoluogo subalpino il T. non nascose le sue simpatie politiche, ma senza eccessi, che manifestò anche in scritti su giornali, riviste e nella presidenza della sezione locale dell'Istituto di cultura fascista (1930).

Tra le due guerre all'intensa attività scientifica affiancò la pubblicazione di molti testi a uso scolastico (assai fortunata fu la sua Storia della letteratura latina, 1933; inoltre Lineamenti di storia della letteratura greca, 1935) oltre a manifestare persistenti interessi di natura scolastica (La preparazione degli insegnanti medi, 1928).

Lasciato il Magistero di Torino, il T. si trasferì nel 1942 presso la facoltà di Magistero di Firenze ove ricoprì anche l'incarico di preside. Qui si dedicò soprattutto a ricerche papirologiche, tornando in certa misura agli studi giovanili. Nella città toscana compì i suoi giorni, morendo il 21 aprile 1964.

[red.]

Fonti e bibliografia: necrologio in «Atene e Roma», 1964, n. 3, pp. 112-116.

S. Timpanaro, Ricordo di Nicola Terzaghi, in «Belfagor», 1965, pp. 579-587; L. Ambrosoli, La Federazione nazionale insegnanti scuola media, Firenze, La Nuova Italia, 1967, pp. 304, 310 e 350; A. D'Orsi, La cultura a Torino tra le due guerre, Torino, Einaudi, 2000, pp. 32, 149, 181-182 e 226.