Tedeschi Treves Virginia

Professioni: Scrittrice
Ambiti di produzione: Educazione femminile, letteratura per l'infanzia
Luoghi di attività: Veneto, Lombardia

Nata a Verona il 22 marzo 1849 da una famiglia di librai (lo zio Donato fondò la casa editrice Drucker Ï Tedeschi, ved. TESEO, n. 183), Virginia Tedeschi mostrò presto doti per lo studio e, in specie, speciali qualità letterarie. Allieva di Ermina Fuà Fusinato, una delle maggiori autorità del tempo in materia di educazione femminile, nel 1870 si trasferì a Milano in occasione delle nozze con Giuseppe Treves, fratello di Emilio fondatore di una delle più importanti case editrici italiane.

Nota ben presto con lo pseudonimo di Cordelia, intraprese una lunga e fortunata carriera come giornalista e scrittrice, agevolata in questo dalla collaborazione con la casa editrice Treves che, anche in concorrenza con altri editori milanesi, varò numerose testate dedicate al pubblico femminile.

Diresse il «Corriere delle signore» e «L'Eco della moda», giornale economico e guida pratica ai lavori femminili arricchito da rubriche e da articoli di varietà con l'aggiunta di romanzi a puntate. Nel 1878 fondò «L'Eleganza» che guidò per quasi quarant'anni, allargando gli interessi della rivista a notizie e commenti che dimostravano una cauta, ma sincera, simpatia verso l'emancipazione femminile (si interessò alla questione femminile aderendo all'Associazione pro suffragio).

Anche nel mensile «Lavori femminili», da lei fondato e diretto, pur privilegiando rubriche di economia domestica, si trovano svariati articoli sull'istruzione e sulle professioni femminili. Collaborò inoltre con racconti e novelle a «La Ricreazione» e «La Donna» e si cimentò nella stesura di libretti d'opera.

Il suo nome è tuttavia associato soprattutto al settimanale (poi quindicinale, poi mensile), «Margherita», da lei fondato e diretto, tra i più conosciuti e diffusi. Qui si esaltavano le glorie nazionali e si proponeva un modello di femminilità italiana che trovava nella regina Margherita l'espressione più alta e conosciuta. Animatrice di prestigiosi salotti letterari, casa Treves Tedeschi a Milano e la villa di famiglia a Pallanza furono meta di frequentazioni letterarie, giornalistiche e politiche con Virginia nel ruolo di colta ed esperta padrona di casa: Arrigo Boito, Luigi Capuana, Gabriele D'Annunzio, Giovanni Verga, Ada Negri e altri.

Nel 1908 la scrittrice veronese partecipò al congresso delle donne di Roma, con una relazione dedicata al miglioramento delle condizioni giuridiche e all'impegno contro i mali sociali. Alla morte del marito, entrò nel consiglio di amministrazione della casa editrice Treves.

Oltre a numerosi romanzi, alcuni dei quali dalle tinte forti e dai garbati risvolti sociali, si dedicò anche, con l'aiuto del fratello Achille, alla narrativa per l'infanzia (Mondo piccino, 1885, I nipotini di Barbabianca, 1885, Nel regno delle chimere, 1889, Nel regno delle fate, 1889) e alla direzione del periodico «Giornale dei fanciulli», al quale collaborarono numerosi scrittori e giornalisti.

Va infine segnalato che la scelta come pseudonimo del nome di Cordelia, l'indimenticabile eroina shakespeariana, più o meno nello stesso tempo in cui De Gubernatis intraprendeva la pubblicazione dell'omonimo giornale per fanciulle, ha talvolta ingenerato imprecisioni tra gli studiosi meno attenti che hanno confuso la T. con la rivista. La T. morì a Milano il 7 luglio 1916.

[Gianfranco Tortorelli]

Fonti e bibliografia: DBDL, pp. 1062-1063; R. Carrarini, M. Giordano (edd.), Bibliografia dei periodici femminili lombardi (1786-1945), Milano, Editrice Bibliografica, 1993, pp. 80-81, 121, 123, 201 e 332; L. Pisano, Donne del giornalismo italiano, Milano, Angeli, 2004, pp. 356-357; S. Franchini, S. Soldani (edd.), Donne e giornalismo. Percorsi e presenze di una storia di genere, Milano, Angeli, 2004, pp. 105, 212, 302 e 306.

S. Bartesaghi, Cordelia, una carriera di scrittrice fra editoria e letteratura, in «Storia in Lombardia», 1991, n. 2, pp. 53-90; A. Arslan, Scrittrici e giornaliste lombarde tra Ottocento e Novecento, in A. Gigli Marchetti, N. Torcellan (edd.), Donna lombarda (1860-1945), Milano, Angeli, 1992, pp. 254-255 e 258; S. Franchini, Editori, lettrici e stampa di moda, Milano, Angeli, 2002, pp. 293-296, 308 e 320.