Taparelli D'Azeglio Prospero (Luigi)

Professioni: Sacerdote, scrittore
Ambiti di produzione: Cultura religiosa, Gesuiti, movimento cattolico, politica scolastica
Luoghi di attività: Piemonte, Lazio, Sicilia

Prospero Taparelli dei marchesi D'Azeglio (assunse il nome di Luigi al momento della scelta religiosa) nacque a Torino il 24 novembre 1793, figlio di Cesare e Cristina Morozzo di Bianzé, fratello di Roberto e Massimo. Nel seguire le orme del padre, anche Prospero fu avviato alla carriera militare, ma lasciò ben presto le armi per seguire la propria vocazione religiosa. Fortemente influenzato dal servo di Dio Pio Brunone Lanteri e dalla spiritualità delle Amicizie cattoliche, di cui il padre era uno dei principali animatori in Piemonte, Prospero-Luigi si formò prima nel seminario torinese e poi nel noviziato dei Gesuiti di Roma (1814).

Tornò quindi in Piemonte e, mentre era amministratore del Real collegio e convitto gesuitico di Novara (1818-1822, dove fu ordinato sacerdote il 25 marzo 1820), fu incaricato dal re Carlo Felice di predisporre un piano di riforma della scuola piemontese. Approvato dal sovrano l'impianto tracciato dal T., esso rimase in vigore senza rilevanti trasformazioni dal 1822 al 1848.

Il testo intrecciava alcune delle idee di riforma mutuate dai governi rivoluzionari e da Napoleone, come l'obbligo per i comuni di creare scuole elementari rinunciando a quelle in latino e l'invito a orientare gli studenti provenienti dai ceti meno agiati verso le professioni manuali, con la sostanziale delega dell'istruzione alle congregazioni religiose, piegando accortamente in senso conservatore quelle spinte che reputavano ormai irreversibile un minimo d'istruzione anche per i ceti subalterni.

Il T. divenne, in seguito, rettore del collegio di Novara e poi primo rettore del restaurato collegio Romano (1824-1829) e provinciale di Napoli (1829-1833). Fu quindi destinato al collegio di Palermo, dove rimase sino al 1848, quando, per avere appoggiato i moti locali, erroneamente convinto che l'indipendenza siciliana da Napoli avrebbe contribuito a liberare la Chiesa dall'ingerenza dello Stato, dovette rifugiarsi prima in Piemonte e poi in Francia.

Convinto sostenitore del pensiero tomistico e della filosofia scolastica, manifestò attenzione al neoguelfismo di ispirazione giobertiana (ma non condivise il carattere di assolutezza che i cattolici liberali attribuivano al principio di nazionalità), spostandosi via via su posizioni avverse al liberalismo (fu definito dal confratello padre Antonio Messineo «martello delle concezioni liberali») e svolgendo una critica serrata dello Stato moderno, giudicato figlio dell'individualismo protestante. Si interessò di diritto, di economia sociale e con una serie di articoli apparsi sulla «Civiltà cattolica» precorse il vasto movimento sociale cattolico che sarebbe più tardi stato incoraggiato da Leone XIII.

È noto soprattutto per le sue opere giuridiche, come il Saggio teoretico di diritto naturale appoggiato sul fatto (1840-1843) considerato a quel tempo una vera enciclopedia di morale, diritto e scienza politica; Della Nazionalità (1847); Esame critico degli ordini rappresentativi nella società moderna (1854). Fu anche autore di fortunati libri scolastici, tra cui un Corso elementare del natural diritto ad uso delle scuole (1843) più volte riedito e tradotto in varie lingue, e dei Cenni elementari di grammatica francese per uso de' giovinetti (1838), anch'esso assai apprezzato. Fu, infine, tra i fondatori della «Civiltà cattolica», di cui fu uno dei più attivi redattori fino alla morte avvenuta in Roma il 21 settembre 1862.

[Paolo Bianchini]

Fonti e bibliografia: Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, Nouvelle édition par Carlos Sommervogel, Bruxelles, Schepens-Paris, A. Picard, 1890-1932, tomo VII, 1896, cc. 1862-1866; Diccionario historico de la Compania de Jesus. Biográfico-tematico, Madrid, Institutum historicum Societatis Iesu, Roma-Universidad pontificia Comillas, 2001, vol. IV, pp. 3701-3702.

R.Jaquin, Taparelli, Paris, Lethielleux, 1943; Miscellanea Taparelli. Raccolta di studi in onore di Luigi Taparelli D'Azeglio S.J. nel primo centenario della morte, Roma, Libreria editrice dell'Università Gregoriana, 1964; L. Di Rosa, Luigi Taparelli. L'altro D'Azeglio, Milano, Cisalpino, 1991; G. Dianin, Luigi Taparelli D'Azeglio (1793-1862). Il significato della sua opera, al tempo del rinnovamento neoscolastico, per l'evoluzione della teologia morale, Roma, Pontificio Seminario lombardo, 2000; F. Traniello, Religione cattolica e Stato nazionale. Dal Risorgimento al secondo dopoguerra, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 36, 62-64, 76, 78-81, 97-98, 105, 112 e 170.