Stoppani Antonio

Professioni: Sacerdote, professore universitario, scrittore
Ambiti di produzione: Divulgazione scientifica, educazione popolare, geografia, letteratura italiana, scienze
Luoghi di attività: Lombardia, Italia

Antonio Stoppani nacque a Lecco il 15 agosto 1824. La sua educazione si compì prima in famiglia, poi nei seminari di Castello (1836-1840), di S. Pietro Martire (1840-1843), di Monza (1843-1845) per i corsi di Filosofia, sotto la guida del rosminiano Alessandro Pestalozza e, infine, di Milano (1845-1848) per la Teologia.

Poco prima dell'ordinazione, lo S. partecipò alle Cinque giornate di Milano, dirigendo l'officina aerostieri per la circolazione delle notizie al di fuori della città assediata, contribuendo alla costruzione delle barricate e assistendo i feriti. Nel 1866 confermò i suoi sentimenti liberali, partecipando alla terza guerra d'Indipendenza quale volontario della Croce rossa.

Sin dagli anni dell'adolescenza, intraprese studi di scienze naturali approfittando delle vacanze per dedicarsi a escursioni montane e alla raccolta di fossili e minerali. Decisivo, in questa direzione, fu l'incoraggiamento del geologo austriaco Franz Ritter, che don Antonio incontrò a Milano nel periodo in cui, dopo essere stato sospeso (1853) dal governo austriaco dall'ufficio di insegnante per sospetto d'italianità, fu precettore presso la famiglia Porro. Ritter spinse lo S. ad arricchire le sue collezioni e ad approfondire e a pubblicare le sue prime ricerche di paleontologia.

Nel periodo in cui fu poi custode alla Biblioteca Ambrosiana di Milano (1857-1861), lo S. continuò le ricerche scientifiche che gli valsero, nel 1861, dapprima la cattedra all'università di Pavia, poi quella presso l'Istituto tecnico superiore di Milano (1862-1877). Si trasferì quindi all'Istituto di studi superiori di Firenze (1877-1882) e infine al Politecnico di Milano, ove assunse altresì la direzione del Museo civico di scienze naturali.

La produzione stoppaniana è piuttosto consistente e può essere suddivisa per aree tematiche (scritti scientifici, letterari, patriottici, filosofico-religiosi), comunque sempre tra loro intrecciate: scienza, fede religiosa, spirito patriottico si mescolano all'interesse letterario che lo S. manifesta dando alle stampe sia poesie – da lui composte o tradotte in lingua italiana – sia studi critici (Studi geologici e paleontologici sulla Lombardia, 1856; Corso di Geologia, 1871-1873; I primi anni di Alessandro Manzoni, 1874; Il Dogma e le scienze positive ossia la missione apologetica del clero nel moderno conflitto tra la ragione e la fede, 1884 e altri).

L'aspetto pedagogico è sostenuto dal valore educativo che il sacerdote lombardo attribuisce alla conoscenza scientifica dell'ambiente. Tale concezione, che può dirsi implicitamente presente in quasi tutte le sue opere, si palesa con particolare evidenza nel discorso Lo studio della natura come elemento educativo (1878), in cui l'autore, sostenendo che attraverso la scienza è possibile perseguire il perfezionamento morale e intellettuale dell'individuo, valorizza il ruolo della divulgazione scientifica e ne auspica l'ampliamento.

In campo educativo la sua opera più significativa e nota è Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica d'Italia (1876 con ulteriore edizione [1889], economica e espressamente dedicata alle scuole) ove la trattazione geografico-geologica dell'Italia risponde a un disegno formativo imperniato, per un verso, sulla necessità di creare un'autentica coesione culturale all'interno del Paese e, per un altro, su un modello di sapere unitario e pluriforme, in cui le singole discipline non sono altro che settorializzazioni metodologiche che si richiamano necessariamente l'un l'altra.

Ne Il Bel Paese, lo S. prende le vesti di uno zio naturalista che, nella stagione invernale, in periodiche riunioni casalinghe dopo il pasto serale, racconta ad un gruppo di nipotini accompagnati dai genitori le bellezze naturali dell'Italia che nel corso dei suoi numerosi viaggi ha avuto modo di osservare e studiare. L'artificio narrativo intende creare un ambiente di apprendimento caratterizzato dalla familiarità e dalla partecipazione attiva dell'uditorio: l'autore risponde alle possibili domande, alle richieste di approfondimento, alle perplessità che immagina possano essere sollevate dai suoi lettori.

La fortuna dell'opera fu tale che, nel 1923, i programmi per la scuola elementare redatti da Giuseppe Lombardo Radice consiglieranno ai maestri di destare e sviluppare la curiosità scientifica degli scolari della terza classe mediante la lettura delle pagine de Il Bel Paese, quando ormai il volume, a seguito di un centinaio di edizioni, aveva già venduto decine di migliaia di copie. Il volume fu ancora protagonista in ambito scolastico in piena epoca fascista, come libro di lettura utile all'effettiva costituzione di un popolo a nazione. Nel frattempo lo S. era da tempo scomparso, a Milano il 1° gennaio 1891.

[Elena Marescotti]

Fonti e bibliografia: MC, vol. III, pp. 556-559; G. Marchesini, Dizionario delle scienze pedagogiche, Milano, Società editrice libraria, 1929, vol. II, pp. 557-559.

A.M. Cornelio, Vita di Antonio Stoppani, Torino, Unione tipografica editrice, 1898; R. Tomaselli, Antonio Stoppani, Brescia, La Scuola, 1948; A. Bellio, Letteratura e scienza in Antonio Stoppani, in L. Caramel (ed.), Arte, letteratura, società, Milano, Mazzotta, 1988; E. Marescotti, Antonio Stoppani (1824-1891): un aggiornamento bibliografico su un personaggio dimenticato, in «Bollettino CIRSE», 2000, n. 37, pp. 53-60 e 2001, n. 38, pp. 33-40; Ead., Il Bel Paese di don Antonio Stoppani: educazione e conoscenza scientifica dell'ambiente, in G. Genovesi (ed.), Formazione nell'Italia unita: strumenti, propaganda, miti, Milano, Angeli, 2002, pp. 71-88; S. Baffi, Fare gli italiani. Il bel Paese d'Antonio Stoppani, in «Italies», 2002, n. 6, pp. 277-300; E. Marescotti, Bambini e... divulgazione scientifica. Riflessioni a partire da «Le bolle di sapone» ossia un gabinetto di fisica a buon mercato di Antonio Stoppani, in «Bambini», 2006, n. 2, pp. 10-14; Ead., Divulgazione, alfabetizzazione, educazione scientifica: riflessioni a partire da «L'unità dello scibile» di Antonio Stoppani, in G. Genovesi (ed.), Arte e tecnica della parola nel processo educativo, Tirrenia, Del Cerro, 2007, pp. 146-162; P. Redondi (ed.), Un best-seller per l'Italia unita. Il Bel Paese di Antonio Stoppani, Milano, Guerini, 2012.