Smaldone Filippo

Professioni: Sacerdote, educatore
Ambiti di produzione: Pedagogia speciale
Luoghi di attività: Campania, Puglia

Filippo Smaldone nacque a Napoli il 27 luglio 1848. Ordinato sacerdote nella sua città nel 1871, don Filippo iniziò ad operare nella Pia casa arcivescovile per sordomuti di Napoli, fondata nel giugno 1856 dal padre Luigi Ajello per l'educazione religiosa e l'istruzione «al tempo stesso civile ed industriale» dei fanciulli e ragazzi audiolesi.

Nel periodo trascorso nella Pia casa, egli maturò non solamente una vasta competenza di tipo metodologico, ma anche una vigorosa spiritualità di matrice salesiana e alfonsiana, i cui motivi dominanti – l'abbandono fiducioso in Dio, l'impegno a coltivare costantemente l'umiltà, la semplicità di cuore, l'associazione di educazione, dolcezza e amorevolezza – erano destinati a riemergere negli anni seguenti e a connotare tanto la sua proposta di animazione cristiana e di istruzione ed educazione della gioventù sordomuta d'ambo i sessi, quanto l'ideale di vita religiosa che egli avrebbe proposto alle giovani chiamate a coadiuvarlo nella sua opera.

Incaricato di partecipare, in qualità di delegato della Pia casa di Napoli, al congresso internazionale degli educatori dei sordomuti di Milano del 1880 (che sancì l'adozione generalizzata ed esclusiva del metodo orale per l'istruzione dei sordomuti), lo S. cominciò a vagheggiare – sul modello di quanto era già stato realizzato o si andava realizzando in altre aree della penisola (don Antonio Provolo a Verona, l'abate Severino Fabriani a Modena e i fratelli sacerdoti Augusto Cesare e Giuseppe Gualandi a Bologna) – la creazione di una congregazione religiosa femminile alla quale affidare l'educazione dei «poveri sordomuti». Nel 1884, a questo proposito, egli stese le Regole di quello che sarebbe poi divenuto l'istituto delle Suore salesiane dei Sacri cuori, stabilendo che le future religiose, «oltre ai tre voti classici di povertà, castità e obbedienza», fossero tenute a professare anche quello di dedicarsi precipuamente «all'educazione delle sordomute».

Nei mesi successivi, con un piccolo gruppo di religiose, il sacerdote napoletano si trasferì a Lecce per aprire una Pia casa per le sordomute, sul modello di quella di Napoli (1885). Altre opere assistenziali ed educative sorsero, negli anni seguenti, a Bari (1893), Salerno (1907) e in altri centri del Meridione. Nel 1895, inoltre, l'istituto religioso da lui animato fu eretto canonicamente.

In questi stessi anni, peraltro, l'opera caritativa ed educativa di don S. e del suo istituto era venuta ampliandosi e specializzandosi su più fronti. Accanto ai soggetti audiolesi, infatti, le suore avevano iniziato ad occuparsi anche dell'infanzia abbandonata e, in particolare, dei fanciulli e ragazzi ciechi, per la cui assistenza ed educazione don Filippo aveva inviato, fin dal 1889, alcune religiose a Firenze, presso il locale Istituto per i ciechi, affinché si specializzassero nello specifico metodo d'insegnamento.

L'educazione dei sordomuti rimase comunque il cardine dell'apostolato e dell'impegno caritativo dell'istituto e lo S. dedicò a essa le sue principali attenzioni, come testimoniano i molteplici lavori di carattere pedagogico e didattico – circolati a lungo inediti per uso interno, e solo recentemente dati alle stampe – da lui stesi per la formazione e l'attività delle religiose educatrici. Si fa riferimento, fra le altre, a opere quali Teorica, nella quale il sacerdote napoletano recupera e fa proprie le istanze pedagogiche più avanzate della riflessione italiana ed europea sull'educazione dei sordomuti maturata negli ultimi due decenni dell'800, il Corso di metodica e le Lezioni di didattica; infine, il Metodo Perini. Per insegnare la patria lingua colla viva parola ai sordomuti, che testimonia fra l'altro l'adesione dello S. alla svolta oralista e il costante riferimento a uno dei metodi più funzionali di insegnamento del linguaggio articolato, quello appunto elaborato dall'educatore milanese Carlo Perini. Lo S. morì a Lecce il 4 giugno 1923.

[Serena Sani]

Fonti e bibliografia: documentazione sullo S. è conservata presso la casa generalizia dell'istituto delle Suore salesiane dei Sacri cuori, Roma.

DIP, vol. VIII, p. 1583; EP, app., cc. 1386-1388.

Congregatio de causis sanctorum, Canonizationis Servi Dei Philippi Smaldone Sacerdotis Fundatoris Sororum a Sacris Cordibus (1848-1923), Positio super virtutibus, Roma, Tip. Guerra, 1989; C.F. Ruppi, Filippo Smaldone. Il santo della carità, Lecce, Edinova, 2006; R. Sani (ed.), L'educazione dei sordomuti nell'Italia dell'800. Istituzioni, metodi, proposte formative, Torino, SEI, 2008, pp. 445-481.