Sergi Giuseppe

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Antropologia, massoneria, pedagogia, psicologia
Luoghi di attività: Sicilia, Lazio

Giuseppe Sergi nacque a Messina il 20 marzo 1841. Dopo alcuni anni di docenza liceale, nel 1880 occupò la prima cattedra universitaria di Antropologia presso l'università di Bologna e dal 1883 si trasferì su quella romana, che tenne fino al 1916. Fondò in seguito l'Istituto di Antropologia (1889) presso il collegio Romano (confiscato alla Compagnia di Gesù nel 1870), poi istituto di Antropologia e Psicologia sperimentale, accanto al quale sorse nel 1893 la Società di Antropologia. Questa, a sua volta, diede vita alla «Rivista di antropologia» e alla «Rivista italiana di sociologia».

La sua ampia produzione scientifica, composta da circa 400 scritti, riguardò oltre l'antropologia, l'etnologia, la paleontologia, l'evoluzionismo, diversi temi di carattere psicologico e pedagogico. Molti dei contributi editi in francese, tedesco, inglese, spagnolo ebbero una certa diffusione internazionale.

Infaticabile studioso e sostenitore del libero pensiero di stampo massonico, il S. fu uno dei più autorevoli interpreti della cultura positivista italiana in ambito psico-antropologico. Per il docente siciliano i fenomeni psichici sono raggruppabili nell'ordine delle funzioni fisiologiche derivate da una proprietà biologica primitiva intrecciata con gli apporti della scienza sociale (L'origine dei fenomeni psichici e la loro significazione biologica, 1885). Pur nutrendo uno scientismo piuttosto intransigente, ciò non gli impedì di innestare in tale humus riflessioni nelle quali congiunse un materialismo di segno meccanicista con istanze proprie del vitalismo spiritualista, più evidente nei primi lavori del S.

Il suo determinismo psico-sociale, abbastanza innovativo per il suo tempo, aprì la strada a una duratura attenzione verso la pedagogia, in specie intorno alle questioni relative alla moralità depurata da ogni condizionamento religioso (nel 1886 tradusse gli scritti morali di Herbert Spencer), basate soprattutto sulla convinzione che condizioni sociali adeguate agevolassero l'azione educativa, e dedicate alla formazione dei maestri elementari.

A tal fine il S. pubblicò numerosi testi, alcuni di carattere anche manualistico (Per la educazione del carattere, 1885; Psicologia per le scuole, 1891; Educazione e istruzione, 1892), e operò in varie altre direzioni. Quando nel 1897 in seno all'Associazione pedagogica nazionale sorse il dibattito sulla riforma delle scuole normali, il S., allora direttore del «Bollettino dell'Associazione pedagogica nazionale fra gl'insegnanti delle scuole normali» (SPES, n. 140), propose la costituzione di un Istituto pedagogico nazionale. Dal 1906 fu docente di Antropologia presso la Scuola pedagogica diretta nell'università di Roma da Luigi Credaro e indicò al consiglio della scuola l'opportunità di affidare a Maria Montessori l'insegnamento di Antropologia pedagogica. Nel 1907 svolse numerose lezioni incentrate sulle applicazioni pedagogiche della psicologia sperimentale oltre che su numerosi altri argomenti di carattere medico-sanitario-pedagogico.

Fecondo collaboratore di numerose riviste scolastiche attraverso cui divulgò le proprie tesi scientifiche, avanzò anche proposte di carattere politico scolastico. Auspicò una scuola laica e in via di principio aperta a tutti (simpatizzò per l'anarchico spagnolo Francisco Ferrer), ma prudentemente impostata su programmi diversificati, rivolti in modo distinto alle «classi agiate», a quelle impiegatizie e a quelle «operaie». Attivo sulla scena scientifica fino in tarda età (ma senza più interessi pedagogici), il S. morì a Roma quasi centenario il 17 ottobre 1936.

[Alberto Carli]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., Direzione Generale Istruzione Superiore, Fascicolo personale insegnante (1900-1940), II versamento, II serie, b. 138.

EP, vol. VI, cc. 10635-10637; PE, p. 391; SPES, n. 140; TESEO, nn. 74, 95, 103, 122, 185, 209, 413, 462, 568 e 585; TESEO '900, n. 301.

G. Landucci, Darwinismo a Firenze. Tra scienza e ideologia, Firenze, Olschki, 1977, passim; G. Muccinelli (Ed.), Giuseppe Sergi nella storia della psicologia e dell'antropologia in Italia, Pitagora, Bologna, 1987; F. Fedele, A. Baldi (edd.), Alle origini dell'antropologia italiana, Napoli, Guida, 1988, passim; C. Camporesi, Genesi mediterranea: metodologia induttiva e mistica dell'antichità nell'opera di Giuseppe Sergi, Bologna, Printer, 1991; F. Pesci, Antropologia e pedagogia a Roma da Giuseppe Sergi a Maria Montessori, Roma, Aracne, 2002; A. Barausse, I maestri all'università. La Scuola pedagogica di Roma (1904-1923), Perugia, Morlacchi, 2004, pp. 5, 13, 28, 31-33, 56, 97 e 99; C. Covato, M.I. Venzo (edd.), Scuola e itinerari formativi dallo Stato Pontificio a Roma capitale. L'istruzione primaria, Milano, Unicopli, 2007, pp. 369-379.