Serao Matilde

Professioni: Scrittrice
Ambiti di produzione: Letteratura italiana
Luoghi di attività: Grecia, Lazio, Campania, Italia

Matilde Serao nacque il 7 marzo 1856 a Patrasso, in Grecia, ove il padre si era rifugiato per sfuggire alle repressioni borboniche seguite ai moti del 1848. Nell'agosto del 1860 la famiglia rientrò in Italia e poco dopo si stabilì a Napoli, dove il capofamiglia divenne redattore del giornale «Il Pungolo». A seguito di una serie di vicissitudini economiche e della grave malattia della madre, la S. non poté condurre studi regolari e, ormai quindicenne e priva di un titolo di studio, prese a frequentare come semplice uditrice la scuola normale femminile «E. Pimentel Fonseca» di piazza del Gesù a Napoli.

La sua precoce passione per la scrittura la spinse, fin da giovanissima, a collaborare con giornali e riviste letterarie. Nel 1881, dopo la pubblicazione del racconto Cuore infermo (1881), che le aveva procurato una certa notorietà, si trasferì a Roma, dove era stata chiamata a ricoprire l'incarico di redattrice del «Capitan Fracassa». Nella capitale avviò una serie di feconde collaborazioni con i più vivaci e prestigiosi giornali e riviste letterarie dell'epoca. Al principio del 1885 la scrittrice pubblicò a puntate, sulla «Nuova antologia» la novella Scuola normale femminile, la quale, assieme al bozzetto Telegrafi dello Stato, apparso anch'esso a puntate sulla medesima rivista nel corso del 1884, sarebbe poi stata riedita in volume un anno più tardi (Il romanzo della fanciulla, 1886).

L'opera, assai apprezzata dal pubblico, giunse in un momento fecondo dell'attività letteraria e giornalistica della S., allorché, dopo il 1880, la sua produzione narrativa aveva compiuto un vero e proprio salto di qualità con la comparsa delle opere socialmente più impegnate: il racconto La virtù di Checchina (1884), i romanzi Fantasia (1883) e La conquista di Roma (1885) e, soprattutto, la celebre raccolta di interventi giornalistici Il ventre di Napoli (1884), clamorosa e accorata denuncia delle penose condizioni di vita e degli antichi e nuovi mali del capoluogo partenopeo, colpito proprio in quei mesi da una grave epidemia di colera.

Il breve racconto Scuola normale femminile tracciava uno straordinario e realistico affresco dell'istruzione magistrale femminile nell'Italia del tardo '800 e aveva l'indubbio merito di portare all'attenzione dell'opinione pubblica la difficile condizione delle maestre, una realtà che, fino a quel momento, era stata relegata pressoché esclusivamente nelle cronache della stampa scolastica.

L'avvio, nei primi anni '80, del lungo e controverso sodalizio sentimentale e professionale con Edoardo Scarfoglio portò la S. a condividere con il marito la fondazione di un nuovo giornale, il «Corriere di Roma», apparso sul finire del 1885. La scrittrice si dedicò con entusiasmo alla nuova avventura giornalistica: la nascita del primo figlio, nel luglio 1886, lungi dal rallentarne la febbrile attività letteraria e giornalistica, ne accentuò la vena creativa e la sua presenza sulle colonne del «Corriere di Roma».

Delle vicissitudini del mondo magistrale femminile la S. tornò ad interessarsi, nell'estate-autunno del 1886, allorché sulle pagine di cronaca nera dei principali quotidiani nazionali trovò spazio la tragica vicenda del suicidio della maestra Italia Donati. Al caso della povera Italia, che, a seguito dei soprusi e delle gravi maldicenze messe in giro nel paese toscano dove insegnava aveva deciso di togliersi la vita, la S. dedicò una serie di appassionati articoli sul «Corriere di Roma», prendendo altresì spunto dal gravissimo episodio per avviare sulle pagine del quotidiano romano, e poi sul foglio magistrale e scolastico torinese «L'Istitutore» (SPES, n. 583), una vasta campagna di denuncia – che riecheggiava quella lanciata due anni prima nelle pagine de Il ventre di Napoli – delle drammatiche condizioni di vita e di lavoro che caratterizzavano la maggior parte delle maestre elementari della penisola. Il 14 novembre 1887 il «Corriere di Roma», sommerso dai debiti, cessò le pubblicazioni.

Trasferitisi a Napoli, la S. e Scarfoglio diedero vita nel gennaio 1888 a un nuovo giornale, il «Corriere di Napoli» cui l'entusiasmo della S. portò collaboratori del calibro di Giosuè Carducci e di Gabriele D'Annunzio. Qualche anno più tardi, tuttavia, assieme al marito abbandonò il «Corriere di Napoli» per dare vita a «Il Mattino» (marzo 1892).

Al principio degli anni '90, intanto, la scrittrice pubblicò Il paese di cuccagna (1891), l'opera destinata a conferirle una vasta e duratura fama anche oltre i confini nazionali. Separatasi da Scarfoglio nel 1904, la S. decise di fondare un suo quotidiano e, prima donna nella storia del giornalismo italiano, animò «Il Giorno», che diresse fino al termine della sua esistenza. La S. morì a Napoli il 25 luglio 1927.

[Anna Ascenzi]

Fonti e bibliografia: DLI, p. 512; EP, vol. V, cc. 8127-8130; SPES, n. 583.

B. Croce, Note sulla letteratura italiana nella seconda metà del secolo XIX. Matilde Serao, in «La Critica», 1903, n. 1, pp. 321-351; A. Banti, Matilde Serao, Torino, Utet, 1965; G. Infusino (ed.), Matilde Serao. Vita, opere, testimonianze, Napoli, Quaderni di Quarto Potere, 1977; G. Buzzi, Invito alla lettura di Matilde Serao, Milano, Mursia, 1981; G. Infusino (ed.), Matilde Serao tra giornalismo e letteratura, Napoli, Guida, 1981; R. Frattarolo, Per uno studio su Matilde Serao, in Letteratura e storia meridionale. Studi offerti ad Aldo Vallone, Firenze, Olschki, 1989, pp. 465-482; A.R. Pupino (ed.), Matilde Serao: le opere e i giorni, Napoli, Liguori, 2006; A. Ascenzi, Letteratura ed esperienza magistrale femminile nell'Italia di fine Ottocento. La costruzione di una difficile identità in Scuola Normale Femminile di Matilde Serao (1885), in «History of Education Ï Children's Literature», 2010, n. 2, pp. 93-135.