Scuri Decio

Professioni: Medico, educatore
Ambiti di produzione: Pedagogia speciale
Luoghi di attività: Campania, Sicilia, Lazio

Nato a Napoli il 19 marzo 1905, Decio Scuri, figlio del noto pedagogista ed educatore dei sordomuti Ernesto, seguì le orme del padre. Insegnante presso l'Istituto dei sordomuti di Napoli dal 1927 al 1929, in quello stesso 1929 si laureò in Medicina, specializzandosi in Otorinolaringoiatria. Dal 1929 al 1931 operò nell'Istituto dei sordomuti di Palermo e poi, dal 1931, presso l'analogo istituto di Roma. Qui diede vita ad una serie di importanti iniziative, tanto sul piano del potenziamento della ricerca scientifica sull'udito e sul linguaggio e dell'applicazione delle nuove tecnologie audiologiche alla didattica e alla formazione linguistica dei sordomuti, quanto su quello della preparazione iniziale e dell'aggiornamento teorico-pratico degli insegnanti delle scuole speciali.

Per quel che attiene al primo aspetto, nel 1958 lo S. fondò la rivista scientifica «Udito Voce Parola. Rassegna trimestrale di psicopedagogia del sordomuto, audiologia pratica, fonetica biologica, foniatria», che diresse per molti anni e attorno alla quale costituì un folto gruppo di studiosi e ricercatori. In virtù della sua notevole capacità di porre le competenze di carattere prettamente medico al servizio dell'educazione speciale e di una didattica ispirata a criteri autenticamente scientifici, fin dagli anni '30 e poi soprattutto nella stagione del secondo dopoguerra, lo S. fornì alla comunità degli educatori impegnati nel campo del recupero e della formazione dei sordomuti validi indirizzi teorici e operativi.

Lo testimoniano non solamente i suoi trattati scientifici (Il linguaggio nell'udente normale e nel sordomuto. Sua genesi e suoi valori fisiopsicologici, 1932; Nuovi orientamenti della scuola moderna pei sordomuti, 1954; La voce nel bambino udente e nel sordomuto, 1955), ma anche i numerosi interventi su periodici medici e riviste pedagogico-didattiche specializzate, quali ad esempio: l'«Archivio italiano di otologia, rinologia e laringologia», la «Rivista di audiologia pratica», la «Rassegna di educazione dei sordomuti e fonetica biologica», «L'Educazione dei sordomuti» (SPES, n. 457) e «La scuola dei sordomuti» (ivi, n. 1104).

Consapevole, come si è accennato, della necessità e urgenza di diffondere tra le file del corpo docente una nuova cultura pedagogica e didattica, capace di avvalersi dei più aggiornati risultati scientifici, lo S. promosse corsi di aggiornamento (cfr. Diagnosi differenziale fra sordità prenatale e postnatale. Conferenze tenute ai direttori degli istituti dei sordomuti in Roma, 1947) e, quale direttore della scuola di metodo «T. Silvestri» di Roma (1952-1970), si prodigò per elevare la qualità pedagogica e la competenza didattica del corpo docente. Il suo manuale Psicologia e pedagogia emendativa del sordomuto ebbe larga fortuna e fu utilizzato a lungo come testo base per la formazione degli insegnanti specializzati. Lo S. morì a Roma il 19 aprile 1980.

[Serena Sani]

Fonti e bibliografia: EP vol. VI, cc. 1558-1560; SPES, nn. 457 e 1104.

L. Barone, Il Centro di rieducazione auricolare dell'Istituto statale dei sordomuti di Roma, Roma, Pinci Editore, 1961; S. Maragna (ed.), L'istituto statale dei sordi di Roma. Storia di una trasformazione, Roma, Kappa, 2004, pp. 86 e ss.