Scorza Bernardino Gaetano

Professioni: Professore, professore universitario
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, matematica
Luoghi di attività: Calabria, Italia

Bernardino Gaetano Scorza nacque a Morano Calabro (Cosenza) il 29 settembre 1876. Compiuti gli studi secondari a Roma e a Firenze, si iscrisse all'università di Pisa dove ebbe come insegnanti, tra gli altri, Eugenio Bertini, Ulisse Dini e Luigi Bianchi e qui nel 1898 si laureò in Matematica. Conseguita l'abilitazione all'insegnamento, dal 1902 al 1912 insegnò negli istituti tecnici di Terni, Bari e Palermo. Nel 1912 vinse il concorso di professore di Geometria proiettiva e descrittiva presso l'università di Cagliari. Di qui passò a Parma (1913), a Catania (1916), a Napoli (1920) ed infine a Roma (1934) dove rimase fino alla morte.

Il nucleo più importante della produzione scientifica dello S. riguarda la geometria proiettiva iperspaziale, le funzioni abeliane, le matrici che egli chiamò matrici di Riemann, la teoria delle algebre e dei gruppi. Il suo capolavoro è la memoria del 1916 Intorno alla teoria generale delle matrici di Riemann e ad alcune sue applicazioni (ora in Opere scelte, Roma, vol. II, 1961, pp. 127- 275). Degno di menzione è anche il trattato Corpi numerici e algebre (1921) in cui la teoria generale delle algebre è presentata in modo elegante e sistematico, con contributi originali. Si occupò anche di questioni di economia politica e di fotogrammetria teorica e dedicò alcuni articoli e libri connessi con l'insegnamento della matematica nelle scuole secondarie.

Socio dal 1926 dell'Accademia dei Lincei, membro del Consiglio superiore della P.I. dal 1923 al 1932, lo S. diresse la rivista «Rendiconti del seminario matematico della R. Università di Roma», e fu presidente del Comitato matematico del Consiglio nazionale delle ricerche dal 1928 al 1931.

Il suo impegno per il miglioramento dell'insegnamento della matematica nelle scuole italiane si esplicò sia in campo istituzionale, sia in quello dell'editoria scolastica. Fu delegato italiano e poi vicepresidente (1932-1939) della International Commission on Mathematical Instruction (ICMI).

Le due ampie e dettagliate relazioni su L'insegnamento della matematica nelle Scuole e negli Istituti tecnici (in «Bollettino della Mathesis», 1911, pp. 49-80) e Sui libri di testo di geometria per le scuole secondarie superiori (ivi, 1912, pp. 235-247) lasciano già trasparire una visione dell'insegnamento della matematica, perfezionata negli anni successivi, i cui capisaldi sono i seguenti: colmare la frattura fra insegnamento secondario e insegnamento universitario introducendo elementi di calcolo differenziale e integrale e le teorie più elevate della geometria elementare; coordinare l'insegnamento della matematica con quello della fisica e delle altre scienze; non utilizzare un solo metodo in modo da «rinchiudersi in esso come fra cancelli di ferro» (La matematica come arte, 1930, ora in Opere scelte, vol. III, 1962, p. 170); non esser troppo legati al libro di testo; evitare gli eccessi di rigore e preferire un metodo attivo che sviluppi la fantasia creatrice e il senso critico (Il valore educativo della matematica, 1923, ivi, pp. 77-97).

Nel 1923 collaborò con Giovanni Gentile per la stesura dei programmi di matematica delle scuole secondarie. Pur condizionato dal quadro generale della riforma, egli cercò di impedire un'eccessiva svalutazione della matematica di cui difendeva appassionatamente il valore formativo, etico ed estetico.

In seguito fu anche autore della parte relativa alla matematica del libro di Stato per le scuole elementari, classi terza, quarta e quinta dove, pur curando la precisione e la chiarezza dell'esposizione, egli cerca, in linea di massima, di partire dal concreto, facendo riferimento al mondo limitato dei bambini; affronta gli argomenti nuovi introducendoli con uno o più esempi e solo in un secondo tempo fornisce, se necessario, la regola; e, per consolidare l'apprendimento, propone semplici problemi tratti dalla vita quotidiana. Lo S. morì a Roma il 6 agosto 1939.

[Livia Giacardi]

Bibliografia: L. Berzolari, Gaetano Scorza, in «Bollettino della Unione matematica italiana», 1939, pp. 401-408; F. Severi, L'opera scientifica di Gaetano Scorza, in «Annali di Matematica pura ed applicata», 1941, pp. 1-20 (con elenco delle pubblicazioni); G. Sansone, Scorza Gaetano, in Geometri algebristi, ex-normalisti del periodo 1860-1929, Pisa, Scuola Normale Superiore di Pisa, 1977, pp. 13-15, 31; L. Giacardi, Gaetano Scorza, 2008, in http://www.icmihistory.unito.it/.