Sciacca Michele Federico

Professioni: Professore universitario
Ambiti di produzione: Filosofia, pedagogia
Luoghi di attività: Sicilia, Liguria

Michele Federico Sciacca nacque a Giarre (Catania) il 12 luglio 1908. Destinato a diventare una figura di primo piano nel panorama della filosofia italiana del '900, ma anche attento alle questioni educative e pedagogiche, si laureò con Antonio Aliotta presso l'università di Napoli e, non ancora trentenne, nel 1935, qui cominciò a insegnare Storia della filosofia antica. Nel 1938 divenne ordinario di Storia della filosofia nell'università di Pavia e, dal 1947, salì sulla cattedra di Filosofia teoretica in quella di Genova ove restò fino alla scomparsa.

Il suo percorso di ricerca si snoda attraverso un percorso lineare a decisa impronta metafisica che ha i suoi iniziali capisaldi in Platone e Rosmini con successivi interessi rivolti anche ad Agostino, Pascal, Vico e al pensiero contemporaneo (Il secolo XX, 1942; La filosofia oggi, 1945) con preferenza per quello cristiano (Il problema di Dio e della religione nella filosofia attuale, 1944) e per le correnti spiritualistiche ad esso collegate. Nel 1946 fondò il «Giornale di metafisica» e negli anni successivi diresse numerose collane ispirate al principio della sua filosofia dell'integralità.

La sua prima importante opera teoretica L'interiorité objective risale al 1951, cui fecero seguito nell'ambito di un'antropologia filosofica metafisicamente fondata altri numerosi e significativi volumi (L'uomo questo «squilibrato», 1956; Morte e immortalità, 1959; La libertà e il tempo, 1965; Filosofia ed antifilosofia, 1968; L'oscuramento dell'intelligenza, 1970; Ontologia triadica e trinitaria, 1972; Il magnifico oggi, 1976), nei quali lo S. denunciò la crisi dell'Occidente e lo smarrimento dell'uomo contemporaneo e individuò nel ritorno a Dio l'unica via di salvezza.

Accanto ai prevalenti interessi speculativi lo S. manifestò attenzione per l'educazione e la pedagogia in linea con gli sviluppi della sua riflessione (in particolare Pagine di pedagogia e di didattica, 1972) nella certezza che «la filosofia ha un'anima essenzialmente educativa», che il suo insegnamento «è per se stesso una scuola» e che il filosofo è un «educatore», il cui compito è quello di educare gli uomini a pensare, a cercare la verità, a farsi idee proprie e quindi ad autoeducarsi.

Negli scritti pedagogici (curò anche una Enciclopedia italiana della pedagogia e della scuola, 1971) lo S. prospettò l'esigenza della formazione dell'uomo «integrale», ovvero «spirito incarnato unito al suo corpo». L'educazione perciò «ha il compito di agevolare la collaborazione della ‘persona' e dell'‘individuo' e di aiutare l'uomo ad armonizzare il meccanismo della vita corporea con le leggi della vita spirituale». Nel rapporto dello spirito con il corpo, che è opera del primo, risiede l'equilibrio dell'uomo, chiamato a trarre da se stesso il massimo che, «data la sua indole e le sue doti e condizioni», può dare.

In questa prospettiva il processo educativo è coessenziale alla vita umana perché risponde a un profondo bisogno dell'uomo di «attuare se stesso» e di «essere tutto quello che è capace di essere», dura tutta la vita (intuizione preveggente se rapportata agli anni in cui venne enunciata) ed ha come termine ideale «la realizzazione del massimo possibile di umanità», che non può mai essere conseguito interamente e definitivamente. Infatti è un ideale al quale si avvicinano soltanto gli «eroi» e i santi (Pedagogia ed educazione, 1947).

Agli effetti del «diventare persone» è essenziale l'azione degli educatori e delle istituzioni educative e in particolare quella della famiglia e della scuola. L'attenzione del filosofo genovese si rivolge soprattutto alla prima in quanto luogo di educazione solidale e «globale», comunità umana di comunicazione e di «perfezionamento» vicendevole di persone. Lo S. morì a Genova il 24 febbraio 1975.

[Serenella Macchietti]

Fonti e bibliografia: Centro internazionale di studi rosminiani, Stresa, fondo Sciacca: altra documentazione è conservata presso la Fondazione «M.F. Sciacca», Genova; P.P. Ottonello, Bibliografia degli scritti di e su Miche Federico Sciacca dal 1931 al 1995, Firenze, Olschki, 1996.

EP, vol. VI, cc. 10440-10444; M.F. Sciacca (ed.), Enciclopedia italiana della pedagogia e della scuola, Milano, Curcio, 1971, vol. V, pp. 337-338; A. Pavan (ed.), Enciclopedia della persona nel XX secolo, Napoli-Roma, Esi, 2009, pp. 938-941.

M.A. Raschini, Incontrare Sciacca, Venezia, Marsilio, 1999; S.S. Macchietti, Educazione e educazione permanente in Sciacca, in P.P. Ottonello (ed.), Il problema educativo nella riflessione di Sciacca, Firenze, Olschki, 2007, pp. 9-23; P.P. Ottinello, Sciacca. Interiorità e metafisica, Venezia, Marsilio, 2007; Id., Il centenario della nascita di Sciacca, Firenze, Olschki, 2009 e inoltre la rivista «Studi sciacchiani», 1985-2009.