Schininà Maria

Professioni: Religiosa, educatrice
Ambiti di produzione: Educazione giovanile
Luoghi di attività: Sicilia

Di nobile famiglia, figlia di Giambattista e Rosalia Arezzo, Maria Schininà nacque a Ragusa il 10 aprile 1844. Secondo le consuetudini del tempo seguì i primi studi in convento, presso le sorelle Capodicasa, successivamente, insieme ai suoi fratelli, la sua istruzione fu completata in casa dal precettore di famiglia, Vincenzo Di Stefano. La sua giovinezza si snodò tra gli impegni della vita mondana, i salotti aristocratici, lo studio della musica e del pianoforte. Ammirata per la sua bellezza e il suo spiccato senso estetico, ricevette diverse proposte di matrimonio che tuttavia rifiutò.

Intorno ai 20 anni, morto il padre, abbandonò lo stile di vita condotto fino ad allora e scelse di appartarsi fra le mura domestiche, iniziando in tal modo un lungo periodo di riflessione. Rimasta sola con la madre, dopo il matrimonio dell'ultimo dei suoi fratelli, nel 1874 decise di dedicarsi interamente alla preghiera e alle pratiche religiose. Per non abbandonare la madre, scelse inizialmente di non abbracciare la scelta religiosa come avrebbe desiderato, ma di dedicare ugualmente il suo patrimonio e la sua opera per alleviare le sofferenze dei poveri, degli ammalati e degli emarginati.

Nel 1877 il carmelitano Salvatore Maria La Perla la nominò direttrice della Pia unione delle Figlie di Maria, istituita a Ragusa proprio in quell'anno, che la S. dirigerà fino alla fondazione della sua congregazione religiosa. Scomparsa anche la madre (1884) decise di farsi suora di clausura ma, consigliata dall'arcivescovo di Siracusa, mons. Benedetto La Vecchia, rinunciò alla vita claustrale e rimase nella sua città per proseguire la sua missione religiosa.

Con alcune compagne nel 1885 costituì un gruppo di apostolato e, dopo quattro anni di preparazione, il 9 maggio 1889 si compì la sua consacrazione religiosa. Nello stesso anno fondò l'Istituto delle Suore del Sacro cuore allo scopo di offrire istruzione e educazione alla gioventù (corsi elementari e di catechesi), soccorso e ricovero in specie alle orfane e alle pericolanti, assistenza agli anziani anche a domicilio. Fra le sue iniziative merita una menzione particolare l'istituzione di corsi di istruzione presso le carceri femminili di Ragusa. La prima comunità si stabilì in una casa in affitto, detta «convitto Tommaseo» e successivamente presso l'ospedale civico dei Cappuccini. Oltre all'attività caritativa le Suore del Sacro cuore cominciarono a provvedere all'istruzione catechistica nella città e nella provincia di Ragusa.

Sostenuta dal Papa Leone XIII (che la ricevette in udienza nel 1890), la S. iniziò nel 1892 la costruzione della prima casa del Sacro cuore che, completata nel 1904, divenne la casa madre della congregazione. In seguito organizzò a Ragusa l'Associazione delle dame di carità; ospitò nel suo istituto, dal 1906 al 1908, le prime monache carmelitane venute in città e nel 1908-1909 mise l'istituto a disposizione dei sinistrati del terremoto di Messina e Reggio Calabria. Suor S. morì a Ragusa l'11 giugno 1910. Nel 1990 è stata proclamata beata.

[Francesca Borruso]

Fonti e bibliografia: documentazione sulla S. è conservata presso la casa generalizia dell'Istituto del Sacro cuore di Gesù, Ragusa.

DIP, vol. VIII, pp. 1058.

Maria Schininà la madre dei poveri, Albano Laziale, Edizioni AE, 1987; C. Aranzulla, Beata Maria Schininà, Roma, Suore del Sacro cuore, 1990; M. Francini, La beata Maria Schininà: coraggio senza clamori, Roma, Città Nuova, 1990; Cristo, Bellezza mia: fisionomia spirituale di Maria Schininà, Roma, Suore del Sacro cuore di Gesù, 1997; La via della carità. La beata Maria Schininà tra storia e spiritualità, Panzano in Chianti, Comunità di S. Leolino, 2001; E. Roccella, L. Scaraffia, (edd.) Italiane, Roma, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 2004, vol. I, p. 166.