Schiffrer Carlo

Professioni: Professore, professore universitario, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Editoria scolastica, geografia, politica scolastica, socialismo
Luoghi di attività: Friuli Venezia Giulia, Toscana

Nato a Trieste il 10 aprile 1902, figlio unico di Emerico (nato a Lubiana ed irredentista) e Anna Zernettig, Carlo Schiffrer frequentò la Scuola reale superiore e, dopo il ritorno della città giuliana all'Italia (1918), si iscrisse a Firenze alla facoltà di Lettere ove fu discepolo di Gaetano Salvemini, che rimase per lui un fondamentale punto di riferimento etico e politico. Preparò e discusse una tesi di argomento storico, ma non con il suo maestro che nel frattempo era stato costretto ad espatriare, Le origini dell'irredentismo triestino (1813-1860), un solido lavoro poi pubblicato in volume nel 1937.

Si sposò ad Orvieto con Gerbina Frittelli (1928) e dal matrimonio nacquero quattro figli. Antifascista, aderì alla Resistenza e con don Edoardo Marzari fece parte del comitato di liberazione nazionale di Trieste, in rappresentanza del Partito socialista. Fu insegnante di Lettere nel ginnasio «F. Petrarca» (1928-1940) e nel dopoguerra docente di Storia del risorgimento nell'università di Trieste. Fece parte, in qualità di esperto, della delegazione italiana ai lavori della conferenza di pace di Parigi (luglio 1946).

Nel periodo dell'amministrazione alleata di Trieste gli fu affidato il compito di dirigere il dipartimento di Assistenza sociale (1952-53) e negli anni successivi, dopo il ritorno di Trieste all'Italia (1954), ricoprì altri importanti incarichi nell'ambito dell'amministrazione comunale triestina.

Fu presidente, dopo Giorgio Valussi, dell'Associazione italiana degli insegnanti di geografia (1959-1970). Attivissimo nella vita culturale della città, fu tra i fondatori del Circolo della cultura e delle arti, espressione di un gruppo di intellettuali impegnati a rafforzare i legami tra Trieste e la cultura italiana, e successivamente ne assunse la vicepresidenza. Si dedicò alla ricerca storica e diede corso a significativi scritti, tra gli anni '40 e '60. Merita una segnalazione particolare il volumetto La risiera con il racconto delle storie dei prigionieri e delle torture subite nell'edificio del forno crematorio aperto dai nazisti a S. Sabba (Trieste), dopo il 1944, unico in Italia.

Lo S. si occupò in varie occasioni di tematiche scolastiche, con attenzione alla realtà locale. Nel citato studio sulle origini dell'irredentismo triestino ricostruì le principali vicende delle istituzioni scolastiche triestine. In relazione all'attualità del dopoguerra scrisse due articoli, ripubblicati dal Negrelli (1992): La scuola per le minoranze, dove affrontò la questione della minoranza slovena a Trieste (1958), e La scuola italiana nel territorio istriano (1962), nel quale esaminò le scuole italiane minoritarie in Istria.

Il docente giuliano prospettò la tesi della scuola come «sistema complesso» in chiave europeista: esiste un patrimonio spirituale comune europeo, fondato sulla cultura classica e sulla tradizione giudaico-cristiana, un retaggio che da assumere come il naturale punto di riferimento per l'educazione dei giovani cittadini.

Qualche anni più tardi, in Le lotte per l'Università italiana in Austria («Trieste», 1964, n. 64), ripercorse le origini dell'università di Trieste, facendo rivivere il clima di tensione che aveva accompagnato la difficile nascita dell'ateneo triestino. Allo S. si devono, infine, quattro manuali scolastici di geografia scritti con Giorgio Roletto, apparsi nei primi anni '40. Lo S. morì a Trieste l'8 febbraio 1970.

[Claudio Desinan]

Fonti e bibliografia: Biblioteca civica «A. Hortis», Trieste, fondo Schiffrer; Enciclopedia monografica del Friuli-Venezia Giulia, Udine, Istituto per l'Enciclopedia del Friuli-Venezia Giulia, 1971-1981, vol. IV, ad indicem.

G. Sapelli, Trieste italiana, Milano, Angeli, 1990, p. 99; C. Schiffrer, Dopo il ritorno dell'Italia, Trieste (1954-1969), a cura di G. Negrelli, Udine, Del Bianco, 1992; E. Apih, Carlo Schiffrer, Pordenone, Tesi, 1993; A. Gonnella, Un caso esemplare, l'Università di Trieste, in Associazione nazionale archivistica italiana, Sezione Friuli-Venezia Giulia, La tavola nera. Le fonti per la storia dell'istruzione nel Friuli-Venezia Giulia, Trieste, Stella, 1996, pp. 191-205; A. Fonda Savio, La resistenza italiana a Trieste e nella Venezia Giulia, con saggio introduttivo, documenti, scritti ed interventi di R. Spazzali, Udine, Del Bianco, 2006, ad indicem.