Sammartano Nino

Professioni: Professore, preside, professore universitario
Ambiti di produzione: Fascismo, pedagogia, stampa pedagogica, storia della pedagogia
Luoghi di attività: Sicilia, Marche

Nino Sammartano nacque a Mazara del Vallo (Trapani) il 18 gennaio 1897 da Ruggero e Antonia Russo. Dopo la maturità classica conseguita presso il locale liceo «Ximenes» (lo stesso frequentato da altri illustri conterranei come Giovanni Gentile e Francesco Vivona), studiò a Pisa ove si laureò sotto la guida di Luigi Russo. Fu quindi insegnante di Lettere italiane negli istituti secondari, poi preside, libero docente e docente di Pedagogia nell'università di Urbino dal 1938.

Agli iniziali interessi letterari e artistici (amico del pittore Mario Puccini, collaborò a varie testate letterarie e nel 1926 pubblicò la sua tesi di laurea su Emilio De Marchi) associò dopo il 1922 e sotto la spinta della filosofia gentiliana una convinta e partecipe adesione alla rivoluzione fascista, occupandosi a lungo di questioni politiche e collaborando a numerose riviste tra cui spiccano gli scritti su «Critica fascista» diretta da Giuseppe Bottai. Nel frattempo diede alle stampe molti saggi anche in volume (La nazione e la sua orma, 1924; Idee e problemi della rivoluzione fascista, 1932; la biografia su Arnaldo Mussolini, 1933), maturando crescente interesse per le tematiche scolastiche.

Tra il 1930 e il 1935 il S. pubblicò infatti La scuola media e il fascismo (1930) e La funzione della scuola media in Italia dalla Marcia su Roma (1935), scritti con i quali, al pari di altri studiosi ( Giorgio Gabrielli, Nazareno Padellaro, Luigi Volpicelli, Acuzio Sacconi) teorizzò il rapporto di dipendenza tra il fascismo e la riforma scolastica. Secondo lo studioso siciliano la scuola fascista si sarebbe realizzata solo quando «avremo dato ad essa uomini nuovi... La rivoluzione fascista deve entrare nelle scuole: ancora oggi essa ne rimane sulla soglia». Nel frattempo predispose anche alcuni testi scolastici, tra cui un corso di cultura fascista (1937) e partecipò all'elaborazione della Carta della scuola.

Nel dopoguerra, pur senza rinunziare alla militanza politica e alle idealità giovanili (fu anche candidato per il partito Movimento sociale italiano), il S. concentrò tuttavia il suo impegno di studioso preferenzialmente verso tematiche pedagogiche.

Curò la presentazione di importanti opere pedagogiche (Villari, Gabelli, Lambruschini, De Sanctis) e pubblicò monografie di carattere generale (su Rousseau, Port Royal e saggi di più stretta attualità), uscite in parte con la casa editrice Argalia di Urbino e in parte con la Società editrice siciliana (SES), quest'ultima direttamente animata dallo studioso mazarese. Il nome del S. è inoltre legato alla rivista «Nuova rivista pedagogica» (il primo fascicolo apparve nel 1951) che diresse per oltre un ventennio. Intorno alla rivista si costituì un circuito editoriale al quale collaborarono, tra gli altri Giustino Broccolini, Nando Filograsso, Brizio Colella. Il S. morì nel 1986.

[Giorgio Chiosso]

Fonti e bibliografia: PE, pp. 379-380; G. Vaccaro, Panorama biografico degli Italiani d'oggi, Milano, Curcio, 1956, vol. II, p. 1372.

J. Charnitzky, Fascismo e scuola. La politica scolastica del regime (1922-1943), Scandicci, La Nuova Italia, 1996, pp. 448-450; G. Inzerillo, Nino Sammartano. Un pezzo di diavolone olivastro, Mazara del Vallo, Istituto euro arabo di studi superiori, 2008.