Ridolfi Cosimo

Professioni: Filantropo, professore universitario, uomo politico, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Agronomia e divulgazione agraria, educazione popolare
Luoghi di attività: Toscana

Figlio del marchese Luigi e della marchesa Anastasia Frescobaldi, Cosimo Ridolfi nacque a Firenze il 28 novembre 1794. Dopo aver seguito studi scientifici al Museo di fisica e storia naturale di Firenze, esordì, a soli 15 anni, con un manuale di botanica. Impiantò poi un laboratorio di chimica nella propria casa e già a 19 anni fu ammesso all'Accademia dei Georgofili, che in seguito diresse per oltre un ventennio, dal 1842 al 1865. Qualche anno dopo (1818) iniziò ad utilizzare il laboratorio come scuola per 50 ragazzi.

A partire dal 1820 il R. si dedicò a numerosi viaggi in Italia e all'estero, cui fecero seguito i primi impegni pubblici: la direzione della Zecca (1825-1830) e della Pia casa di lavoro (1828-1830), la presidenza della Società cassa di risparmio di Firenze (futura Cassa di risparmio di Firenze) da lui fondata nel 1829 insieme a Raffaello Lambruschini. Nel 1830, per dissensi con il governo ducale, lasciò tutti gli incarichi e si concentrò sulle questioni dell'istruzione agraria, con particolare riguardo a quella popolare. Nel 1827 aveva già fondato con Lambruschini e Giovan Pietro Vieusseux il «Giornale agrario toscano», al fine di migliorare le condizioni dell'agricoltura e di sviluppare l'istruzione popolare nelle campagne.

Quest'ultimo impegno si concretò, poi, nel sostegno alla Società delle scuole di mutuo insegnamento e, soprattutto, nell'Istituto agrario che fondò nella sua fattoria a Meleto, presso Castelfiorentino in Valdelsa (1834), ben presto esperienza modello per altre iniziative intraprese in Italia. Sempre a Meleto fece impiantare un torchio litografico, che suscitò il sospetto della polizia granducale e fu occasione di una serie di perquisizioni e di qualche diffidenza negli ambienti di corte.

Nel 1840, tuttavia, venne eletto gonfaloniere ad Empoli e, nello stesso anno, gli fu affidata la cattedra di Agraria all'università di Pisa che tenne fino al 1845, anno in cui il granduca gli affidò l'educazione dei propri figli. In quel periodo il nobile fiorentino fu promotore di una politica di riforme volte alla modernizzazione e sprovincializzazione della realtà toscana. Nel 1847 divenne ministro degli Interni e l'anno successivo presidente del Consiglio dei ministri e quindi, dimessosi, venne eletto alla presidenza del Consiglio dei deputati.

Inviato in missione in Francia e Inghilterra dal nuovo presidente del Consiglio dei ministri, il cugino Gino Capponi, quando rientrò in Firenze trovò al governo il partito democratico del Guerrazzi. Fatto oggetto di attacchi dalle frange più estreme, si ritirò, insieme al Capponi, a Meleto. Esponente della classe moderata toscana, visse con amarezza la stagione dell'intervento austriaco e della nuova restaurazione, dedicandosi completamente ai miglioramenti agricoli e ad una serie di viaggi: in Svizzera nel 1854, in Francia nel 1856, in Piemonte nel 1858.

Nel 1859, dopo la fine della dominazione lorenese, tornò alla ribalta politica come ministro dell'Istruzione e degli esteri ad interim. Una volta unita la Toscana al Piemonte, nel 1860, già eletto deputato, accettò la nomina a senatore. Il R. morì a Firenze il 5 marzo 1865.

[Alessandra Avanzini]

Fonti e bibliografia: EBU, vol. XVI, p. 418; EP, vol. V, cc. 10039-10043; PE, p. 359; Il Parlamento italiano 1861-1988, Nuova CEI, Milano, 1988, vol. II, p. 45; I toscani del '59: carteggi inediti di Cosimo Ridolfi, Ubaldino Peruzzi, Leopoldo Galeotti, Vincenzo Salvagnoli, Giuseppe Massari, Camillo Cavour, a cura di R. Ciampini, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1959; Lettere inedite a Cosimo Ridolfi nell'archivio di Meleto, a cura di R.P. Coppini, A. Volpi, Firenze, Olschki, 1994; In viaggio per l'Europa: viaggio autografo di Cosimo Ridolfi, a cura di V. Gabbrielli, Firenze, Le Monnier, 2001; Cosimo Ridolfi, scritti scelti, a cura di R. Faucci, Firenze, Le Monnier, 2008.

L. Ridolfi, L'opera agraria di Cosimo Ridolfi esposta dal figlio Luigi, Firenze, Civelli, 1903; F. Bettini, Meleto: Cosimo Ridolfi e la scuola del lavoro, Brescia, La Scuola, 1941; R. Pazzagli, Istruzione e nuova agricoltura in Italia: la fortuna del modello di Cosimo Ridolfi, Firenze, Olschki, 2004.