Baruffi Giuseppe

Professioni: Sacerdote, professore universitario, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Educazione popolare, scienze
Luoghi di attività: Piemonte

Giuseppe Baruffi nacque a Mondovì Breo (Cuneo), il 15 ottobre 1801, figlio di un notaio. Fece i primi studi nel seminario vescovile di Mondovì, manifestando ben presto interessi nel campo delle scienze naturali e della botanica. Vinta una borsa di studio per il collegio delle Province, si trasferì a Torino ove compì gli studi universitari. Nel frattempo maturò la vocazione religiosa e fu ordinato sacerdote il 18 ottobre 1824. Due anni dopo si laureò in Filosofia positiva (fisica, geometria, scienze naturali), sostenne l'esame pubblico di professore di Filosofia il 1° agosto 1826 e si diede all'insegnamento.

Dal dicembre 1827 fu ripetitore di filosofia nel collegio delle Province, quindi nell'ottobre 1830 fu nominato prefetto nello stesso collegio e dal 24 dicembre 1833 divenne docente universitario e insegnò Filosofia positiva fino al 1862.

Personalità poliedrica con una forte vocazione divulgativa e sensibilità educativa, fu socio di diverse istituzioni culturali italiane, amico e corrispondente di numerosi intellettuali italiani e stranieri a lui coevi tra cui Pietro Giordani, Cesare Cantù, Cesare Balbo, Vincenzo Gioberti, Massimo D'Azeglio, Luigi Federico Menabrea, Michele Coppino, Giovanni Plana, André Marie Ampère, Victor Cousin, Alphonse de Lamartine, Adolphe Thièrs e molti altri

Per quasi trent'anni ad ogni estate, il B. viaggiò per l'Europa mosso dal desiderio di partecipare a congressi, di conoscere da vicino le novità scientifiche e culturali delle altre nazioni e di stabilire contatti diretti con gli scienziati del tempo, senza trascurare lo studio degli usi, dei costumi, dell'indole dei popoli e dell'ambiente, dell'economia e delle possibilità di sviluppo dei vari paesi.

Sulle orme dei viaggiatori settecenteschi il B. espose in lunghi «letteroni», poi raccolti in più volumi, le sue esperienze, usando uno stile cordiale e discorsivo. Cominciò con Cenni d'una peregrinazione da Torino a Londra pubblicata sull'«Annotatore piemontese» nel 1834 e proseguì con relazioni su viaggi in Germania, Danimarca, Ungheria, Francia, Spagna, Russia, Grecia, Turchia, Egitto, che raccolse in quattro volumi apparsi tra il 1840 e il 1848. I «letteroni» contribuirono alla diffusione della cultura scientifica, illustrando in modo accessibile a un largo pubblico i progressi della scienza e della tecnica in Europa, come le ferrovie, la navigazione a vapore, il telegrafo e combattendo istituzioni superate come il troppo fitto e complesso sistema doganale, l'obbligo delle quarantene nei porti, l'eccessivo numero dei giorni festivi.

Nel 1849 fu eletto deputato dai monregalesi, ma si scoprì poco portato alle battaglie politiche e dopo appena due mesi si dimise per «motivi di salute e di gravi occupazioni». Mantenne però l'incarico di consigliere comunale di Torino dal 1849 fino alla morte, adoperandosi in specie per il risanamento urbanistico e lo sviluppo dell'assistenza. Partecipò a numerose iniziative di carità in Torino, si occupò della condizione operaia e operò per il rinnovamento delle pratiche agrarie.

Ammiratore di Ferdinand de Lesseps, appoggiò con entusiasmo il progetto del canale di Suez scrivendone in L'istmo di Suez. Lezione popolare (1857). Tra il 1853 ed il 1861 B. pubblicò 15 opuscoli dal titolo Passeggiate nei dintorni di Torino. Collaborò a numerosi periodici, tra cui «Letture popolari», «Letture di famiglia» (SPES, nn. 634 e 635), «Messaggiere torinese», «Il Subalpino», «Gazzetta Piemontese», «Rivista contemporanea» con articoli di fisica, geografia, astronomia a sfondo educativo e pedagogico, insistendo perché al progresso scientifico si accompagnasse il miglioramento morale. Il B. morì a Torino il 12 marzo 1875.

[Walter Cesana]

Fonti e bibliografia: ACS, Roma, Ministero P.I., fondo Personale (1860-1880), b. 175; Biblioteca storica della Provincia, Torino, carte Baruffi.

DBI, vol. VII, pp. 10-12; SPES, nn. 634 e 635.

Cenni biografici del prof. G.F. Baruffi da Mondovì (Piemonte), Torino, Favale, 1868; G. Pitré, Nuovi profili biografici di contemporanei italiani, Palermo, Tip. Di Cristina, 1868, pp. 14-20; A. De Gubernatis, Ricordi biografici, Firenze, Tip. dell'associazione, 1872, pp. 534-540; G. Cossavella, Giuseppe F. Baruffi: cenni necrologici, Cuneo, Tip. Galimberti, 1875; A. Sobrero, Giuseppe Baruffi. Commemorazione necrologica, Torino, Camilla e Bertolero, 1875; C. Danna (ed.), Alla tomba del prof. Don Giuseppe Baruffi, serto dell'amicizia, Torino, Favale, 1876; G.O. Ferrua Clerico, Nella solenne inaugurazione d'un monumento al comm. prof. Giuseppe Baruffi nel liceo «Beccaria» di Mondovì, Mondovì, Issoglio, 1876; V. Bersezio, Il regno di Vittorio Emanuele II, Torino, L. Roux e C., 1878, vol. I, p. 42; C. Danna (ed.), Lettere inedite dell'avv. cav. Gio. Antonio Nallino al professore D. Giuseppe Baruffi, Torino, Tip. G. Derossi, 1879; E. Billò, A. Morandini, Cento e più anni a Mondovì. Momenti di storia e di vita monregalese tra fine Ottocento e fine millennio, Mondovì, CEM, 1999, p. 9; E. Borghese, Giuseppe Baruffi nel suo tempo. Suggestioni di un epistolario, Mondovì, s.e., 1999; G. Garimoldi, Giuseppe Baruffi da Mondovì alle Piramidi, in «Pagine del Piemonte», 2004, n. 20, pp. 76-78.