Réan Anselme

Professioni: Medico, uomo politico, amministratore pubblico
Ambiti di produzione: Cultura locale, movimento cattolico, politica scolastica, stampa scolastica
Luoghi di attività: Valle d'Aosta

Anselme Réan nacque l'8 gennaio 1855 ad Aosta da una delle famiglie borghesi più in vista della città. Allontanatosi dalla Valle per studiare Medicina, appena conclusa l'università vi ritornò, esercitando la professione medica per oltre un quarantennio. All'attività professionale associò una duratura militanza nella società civile e politica come amministratore comunale, giornalista e polemista vivacissimo, fondatore e animatore della Ligue valdôtaine. Per tutta la vita cercò di mediare tra opposti: le tradizioni e la cultura locali con la modernità, il cattolicesimo con le istanze socialiste, la lingua francese con l'italiano.

Iniziò il suo impegno e la sua attività giornalistica fondando e collaborando con Édouard Duc al periodico cattolico-moderato «Le Valdôtain» che, dal 1888 al 1892, espresse un programma di difesa dei diritti e delle tradizioni valdostane, spesso in polemica con il giornale conservatore della curia «Feuille d'Aoste» (nel 1892 il R. scrisse anche un opuscolo contro ogni forma di intransigenza del cattolicesimo valdostano, Les scandales du clericalisme intransigeant en Val d'Aoste).

A partire dagli ultimi anni del XIX secolo il R. condivise le aspettative dell'emergente movimento della Democrazia cristiana di don Romolo Murri, più volte suo ospite ad Aosta. Divenuto in pochi anni uno dei maggiori esponenti del movimento di rinnovamento cattolico, il R. non esitò a farsi promotore di quei fermenti ideali che la Curia romana bollava sotto il nome di modernismo e guardò senza pregiudizi al socialismo, dottrina che gli sembrava tradurre in pratica gli insegnamenti del Vangelo. Nel 1906 fondò «Le Progrès», voce a sostegno di un cattolicesimo democratico che ebbe, però, durata effimera (chiuse il 29 dicembre dello stesso anno).

Altro grande filo conduttore dell'attività intellettuale e umana del R. fu rappresentato dalla difesa e valorizzazione dell'identità valdostana. A tal proposito il R. partecipò nel 1896 a un concorso bandito dal consiglio comunale di Aosta per la pubblicazione di un manuale in lingua francese che doveva presentare contenuti adatti agli scolari valdostani. Propose un'antologia (volta a far conoscere e apprezzare la Valle, la sua storia, le tradizioni, la lingua e i personaggi più rappresentativi) dalla forte caratterizzazione ideologica, che doveva unire in nome del comune sentimento valdostano tutte le anime della regione: preti e laici, conservatori e democratici.

La stessa ispirazione fu alla base del progetto della Ligue valdôtaine, di cui il R. fu il fondatore, organismo finalizzato a rivendicare la difesa dell'identità valdostana. Tra le iniziative della Ligue sono da annoverare l'istituzione di corsi serali e speciali di lingua francese in vari comuni, la pubblicazione di uno Chansonnier valdôtain, la pubblicazione nel maggio 1912 di un «Numéro unique. La Vallée d'Aoste pour sa langue française», la pubblicazione dal 1912 al 1926 di un periodico, il «Bulletin de la Ligue valdôtaine», diretto dal R., e di un «Bulletin scolaire» (SPES, n. 262) come strumento didattico a sostegno dell'attività degli insegnanti delle scuole elementari.

Nel 1919 il R. si iscrisse al Partito popolare italiano, divenendo presidente della sezione di Aosta. Dopo la marcia su Roma abbracciò il fascismo, convinto che quella fosse l'unica strada per portare a compimento il progetto di un'Italia federale e per rispettare il particolarismo linguistico valdostano e fondò un nuovo giornale di tendenze clerico-fasciste, «La Patrie valdôtaine». Molti membri della Ligue non accettarono tuttavia il compromesso, causando la spaccatura del sodalizio e decretandone di fatto la fine (1926). Il R. morì ad Aosta l'8 aprile 1928.

[Giovanni Villari]

Fonti e bibliografia: DSMCI, vol. III/2, pp. 701-702; SPES, n. 262.

L. Colliard, La culture valdôtaine au cours des siècles, Aosta, ITLA, 1976, pp. 578-581; M. Cuaz, Alle frontiere dello Stato, Milano, Angeli, 1988, pp. 142-144; G.B. Cuaz, Anselme Réan. Un difficile percorso fra modernità e tradizione, in M. Cuaz (ed.), Gli anni della svolta: la Valle d'Aosta fra tradizione e modernità, 1900-1922, Aosta, Stylos, 2003, pp. 55-88.