Prospero Marchesini Gobetti Ada

Professioni: Professoressa, scrittrice, traduttrice
Ambiti di produzione: Comunismo, letteratura per l'infanzia, pedagogia, stampa educativa
Luoghi di attività: Piemonte

Nata a Torino il 23 luglio 1902, da Giacomo e Olimpia Bianchi, agiati commercianti di primizie, Ada Prospero conobbe nel 1918 Piero Gobetti che abitava nel medesimo stabile di via XX Settembre n. 60. Giovanissima collabora a «Energie nove», la prima rivista gobettiana, studia il russo e traduce Andrejev e Kuprin. L'11 gennaio 1923 sposa Gobetti e nel luglio 1925, si laurea in Lettere e filosofia con una tesi sul Pragmatismo anglo-americano. Il 28 dicembre 1925 nasce il figlio Paolo. Condivide con il marito la successiva esperienza della rivista «Rivoluzione liberale» fino al novembre del 1925, quando viene soppressa dal regime fascista.

La successiva, tragica, morte del marito, a Parigi, dove si era rifugiato, il 16 febbraio 1926, segna, per Ada, la fine del profondo sodalizio affettivo e intellettuale con Piero e l'inizio della sua autonomia intellettuale ed economica.

Nel 1928, vincitrice di concorso, la P. insegna Lingua e letteratura inglese prima a Bra e a Savigliano e successivamente, al ginnasio «C. Balbo» di Torino. Sono anche anni in cui l'amicizia con Benedetto Croce, conosciuto durante il suo viaggio di nozze, si rinsalda grazie alle vacanze estive trascorse insieme, prima a Meana di Susa e poi a Pollone. Croce diviene per lei un grande sostegno morale e intellettuale. La loro corrispondenza, dal 1928, durerà sino alla morte del filosofo.

Seguendo i suggerimenti di Croce, Ada riprende sia il lavoro di traduttrice sia l'approfondimento delle tematiche della tesi di laurea. Alla traduzione dell'opera di J. Boswell sulla Vita di Samuel Johnson, fanno seguito le successive numerose traduzioni di autori anglosassoni e americani, da H. Fielding, a C. Dickens, da A.J. Cronin, a E.G. O'Neill, e a J. Galsworthy. Su proposta di Croce, traduce anche la Storia d'Europa di A.H.L. Fisher (1937). Nel 1938, con Frassinelli, pubblica la traduzione de I loro occhi guardavano Dio, dell'americana Z. Neale Hurston sull'identità femminile afro-americana dei nativi del Nord-America.

Nel 1940, con lo pseudonimo di Margutte, pubblica con Garzanti il suo primo libro per bambini, Storia del Gallo Sebastiano, con le illustrazioni di Ettore Marchesini, sposato nel giugno 1937. Quasi a completamento dei suoi studi, nel 1942 affida all'editore Laterza, Alessandro Pope e il razionalismo inglese.

L'intenso lavoro intellettuale è speculare, in questi decenni, all'attività antifascista clandestina. La casa di via Fabro n. 6 (dal 1961 sede del Centro studi «P. Gobetti») diviene il luogo di incontro e di rifugio degli esponenti dell'antifascismo. Con Carlo Rosselli, Francesco Nitti ed altri fuoriusciti, contribuisce alla formazione del movimento Giustizia e Libertà. Nel luglio 1942 è tra i fondatori del Partito d'azione. Dopo l'8 settembre 1943 entra nelle organizzazioni partigiane della Val di Susa unitamente al figlio Paolo oltre a ricoprire numerosi incarichi in seno a Giustizia e Libertà, nell'inverno 1944-1945, compie due missioni in Francia, valicando i passi alpini per stringere rapporti con i comandi alleati e i maquis.

Alla fine della guerra è smobilitata con il grado di maggiore delle forze partigiane. Liberata Torino, è nominata vicesindaco della città, si occupa in particolar modo di tematiche assistenziali e diventa dirigente dell'Unione donne italiane. Non trascurando il suo lavoro di instancabile traduttrice, sin dai primi anni della ricostruzione divengono per la P. di primaria importanza le problematiche educative delle nuove generazioni e le dinamiche familiari.

Nel 1952, pubblica un altro libro per l'infanzia, Cinque bambini e tre mondi. Le rubriche su «l'Unità», «Paese Sera», «Pioniere», le sue recensioni a libri e films e i suoi commenti a fatti di costume e di cronaca, documentano il suo «apprendistato» di educatrice. Inizia a prendere corpo il suo progetto educativo incentrato sul connubio educazione libertaria e rigore morale. Dal 1953 al 1955, dirige con Dina Bertoni Jovine la rivista del Partito comunista italiano «Educazione democratica». Nel 1954, guida la prima delegazione femminile nella Repubblica Popolare cinese, ma al suo ritorno è privata del passaporto. Nel 1956, pubblica con Einaudi, Diario partigiano. Nello stesso anno, come riconoscimento morale per il contributo dato alla lotta di liberazione, si iscrive al Pci.

Nel 1958, con Non lasciamoli soli. Consigli ai genitori per l'educazione dei figli, la P. tematizza e interpreta aspetti salienti del rapporto genitori-figli secondo le più avanzate teorie della psicologia e della pedagogia libertaria. Nel 1959, fonda e dirige il «Giornale dei genitori», poi diretto, dopo la sua morte, da Gianni Rodari fino al 1977, e da Marisa Musu fino al 1992, anno della chiusura. È promotrice, negli anni '60 dei Comitati scuola-società bolognesi che, nel 1965, diedero vita al «Febbraio pedagogico bolognese».

Il suo pensiero sull'educazione scaturisce, sin dai primi anni della nuova vita democratica del paese, da una vissuta ed elaborata visione delle ripercussioni del regime fascista nell'evoluzione formativa intellettuale e morale. Il suo è un progetto educativo antidogmatico e laico. Sviluppa, con molto anticipo, il valore della responsabilità morale dei genitori definendo il loro ruolo un «mestiere» da apprendere. Anticipa alcuni aspetti dei consigli scolastici previsti dai decreti delegati del 1974, coniugando sempre le dinamiche familiari ai problemi scolastici. La P. muore a Reaglie (Torino) il 14 marzo 1968. A lei sono dedicate numerose scuole.

[Maria Cristina Leuzzi]

Fonti e bibliografia: Centro studi «P. Gobetti», Torino, fondo Prospero Marchesini; E. Alessandrone Perona, Nella tua breve esistenza. Lettere 1918-1926, e, in appendice, Diari di Ada (1924-1926), Torino, Einaudi, 1991.

EP, vol. III, cc. 5552-5553.

A. Marchesini Gobetti, Educare per emancipare. Scritti pedagogici 1953-1968, a cura di M.C. Leuzzi, Manduria, Lacaita, 1982; L. Comba, Donne educatrici. Maria Montessori e Ada Gobetti, Torino, Rosenberg Ï Sellier, 1996; M.C. Leuzzi, Ada Prospero Marchesini Gobetti e il suo discorrere di educazione, in A. Fabrizi (ed.), Piero e Ada Gobetti: due protagonisti della storia e della cultura del Novecento, Roma, Domograf, 2006, pp. 815-825; Centro studi «P. Gobetti», Piacere, Ada Gobetti. L'emozione educativa, Dvd, 2009.